Multe annullate ai No vax, Crisanti attacca il governo: «Schillaci non si vergogna?»

Il microbiologo dell’Università di Padova, ora senatore del Pd, interviene sulla norma contenuta nel Milleproroghe: «L’esecutivo ha un’impostazione totalmente antiscientifica»

Enrico Ferro
Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova e senatore Pd
Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova e senatore Pd

Dal Consiglio dei ministri arriva il condono delle multe ai no vax. La norma contenuta nel decreto Milleproroghe, il tradizionale appuntamento di fine anno, grazia coloro che durante la pandemia hanno scelto di non vaccinarsi pur essendo obbligati a farlo, cancellando le sanzioni. Ma senza la possibilità, per chi ha già pagato, di essere risarcito.

Come facilmente prevedibile, si è accesa la polemica politica. Con malumori anche all’interno della maggioranza.

Andrea Crisanti, lei ora è senatore del Pd ma durante la pandemia era ancora nel pieno delle sue funzioni di microbiologo dell’Università di Padova: che effetto le fa vedere che il governo ora toglie le multe ai No vax?

«Partiamo da un esempio semplice, prendendo per esempio il Codice della strada. Ogni condotta che mette in pericolo viene punita. Se fai sorpassi azzardati o vai in centro città ai 100 all’ora e ignori le strisce pedonali, ti multano».

E fin qua ci siamo ma cosa vuole dire?

«Le persone che non si sono vaccinate hanno messo in pericolo se stesse e gli altri. Punto. La ratio era quella di comminare una sanzione a persone che hanno avuto un comportamento socialmente lesivo».

Qualcuno del mondo No vax potrebbe rispondere che i vaccini erano un’invenzione di Big Pharma.

«Bisogna vivere in un altro mondo per sostenere che i vaccini non abbiano contribuito a fermare la pandemia».

In definitiva come giudica questa “sanatoria” del governo Meloni?

«È la legittimazione di un comportamento socialmente inaccettabile, ingiustificato dal punto di vista scientifico e un insulto a tutte le persone diligenti. E la cosa più grave sa qual è?

Quale?

«Ci sono persone che erano contro i vaccini ma si sono vaccinate lo stesso. E allora questo liberi tutti è anche un’offesa a tutti coloro che, pur avendo riserve, si sono vaccinati. A tutti piacerebbe andare ai 200 all’ora in autostrada ma non si può».

Dal punto di vista politico cosa si sente di dire?

«Questo è un governo che ha un’impostazione totalmente antiscientifica. Ma il ministro della Sanità Orazio Schillaci non si vergogna a stare in mezzo a quella gente?».

C’è anche il plauso del vicepremier Matteo Salvini.

«Salvini si è sempre distinto in Parlamento per la scarsa conoscenza degli argomenti che tratta e questa vicenda non è un’eccezione. Badate bene: non è un problema di schieramenti politici o ideologici, è semplice conoscenza dei fatti».

Ora i No vax esultano però.

«Ma i No vax sono una minoranza, sono molti di più gli italiani che hanno scelto di vaccinarsi».

Riceve ancora invettive da quel mondo?

«Ne ho ricevute poche ma io in qualche modo voglio anche giustificare il loro atteggiamento, perché coincide con la paura dell’ignoto».

Li sta assolvendo?

«Il problema della vaccinazione e che è stata percepita come un’intrusione nella vita privata e un’imposizione, specie con l’obbligo del Green pass. Penso sia stato questo l’errore di base. E poi è stato fatto passare il concetto che una persona vaccinata fosse immune dal trasmettere l’infezione. Cosa che non era vera. L’infezione si trasmetteva molto meno ma si trasmetteva comunque».

Dunque, secondo lei, se non ci fosse stato il Green pass l’atteggiamento verso i vaccini anti Covid sarebbe stato diverso?

«Sì, ne sono convinto. È stato un errore scimmiottare Israele. L’intera operazione è stata percepita come un’inaccettabile imposizione dall’alto».

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