Il Nord Est nella top 10 per la donazione di organi: tutte le classifiche dei Comuni più generosi

L’11 aprile ricorre la Giornata nazionale del dono. Ecco i dati del Centro nazionale trapianti sui consensi alla donazione di organi nella carta d’identità. Veneto al quarto posto, Friuli Venezia Giulia al sesto. Il caso di Chies d’Alpago, nono Comune d’Italia

Rubina Bon

Il 60,3% di consensi e il 39,7% di opposizioni: le dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti, a livello italiano, confermano la prevalenza dei sì, ma sono in aumento coloro che negano la propria disponibilità all'espianto in caso di morte. Lo dicono i dati del primo trimestre dell'anno relativi alle scelte registrate al momento del rinnovo della Carta d’identità elettronica (Cie), secondo quanto emerge dal report del Centro nazionale trapianti (Cnt) diffuso in vista della Giornata nazionale della donazione che si celebra l'11 aprile.

Gli indicatori presi in considerazione sono la percentuale dei consensi e quella delle astensioni, oltre al numero dei documenti emessi.

A Nord Est è forte la cultura del dono: il Veneto si posiziona al quarto posto nella classifica regionale con il 70,5% di sì, seguito al sesto posto dal Friuli Venezia Giulia con il 69,03%.

Eclatante il caso del piccolo centro di Chies d’Alpago, in provincia di Belluno. Con i suoi 1.252 abitanti e il 90% di consensi alla donazione, è il nono Comune d’Italia per Indice del dono, calcolato dal Centro nazionale trapianti su diversi parametri tra cui la percentuale di consenso alla donazione e il numero di dichiarazioni registrate.

Il primo Comune di Fvg nella classifica nazionale è Farra d’Isonzo, in provincia di Gorizia, in posizione numero 23. 

In occasione della Giornata nazionale della donazione, il Centro nazionale trapianti ha lanciato la campagna social intitolata “Ha detto sì” per ricordare che scegliere di donare gli organi è facile, non costa nulla e soprattutto è l'unico modo per salvare la vita a chi aspetta un trapianto.

I dati nazionali

Il Comune più generoso d’Italia si trova in Lombardia, in provincia di Sondrio: è Verceia, nella bassa Valchiavenna, appena mille abitanti. Su 158 carte di identità emesse nel periodo preso in considerazione dal report, sono state firmate 139 dichiarazioni alla donazione, di cui 138 per il sì, ossia il 99,3%.

Nella classifica delle Regioni, spicca la Provincia autonoma di Trento. Fanalino di coda la Sicilia.

E Trento è in testa pure alla classifica dei Comuni con più di 100 mila abitanti.

Su circa 950 mila dichiarazioni totali, in 570 mila è contenuto il proprio consenso al prelievo degli organi dopo la morte, mentre 380 mila cittadini hanno scelto di opporsi. I cittadini che si sono astenuti, invece, sono stati 680 mila, il 41,6% di quanti hanno rinnovato il documento nei primi 90 giorni dell'anno.

In questo momento nel Sistema informativo trapianti sono depositate 22,3 milioni di dichiarazioni: 15,5 milioni di consensi e 6,8 milioni di opposizioni.

«Soprattutto in alcune fasce d'età», spiega direttore del Centro nazionale trapianti, Giuseppe Feltrin, «tante persone faticano a dichiarare la propria volontà di donare mentre rinnovano il documento e finiscono per registrare un no che, pur revocabile, potrebbe in futuro rischiare di condizionare in negativo la nostra capacità di trovare organi compatibili per i tantissimi pazienti in attesa di trapianto».

Cosa si dona

Nel 2024 in Italia ci sono state 15.487 donazioni di tessuti (+1% rispetto al 2023). In particolare cornee (11.105), poi tessuto muscolo scheletrico (2.691), membrane amniotiche (491), cute (429).

I trapianti sono stati 25.872 (+3,7% sul 2023), in particolare di tessuto muscolo scheletrico (10.569), cornee (8.433) e membrane amniotiche (4.147).

L’identikit del donatore

I più propensi all'ipotesi di donare gli organi dopo la morte sono i 40-50enni (68,6% di sì e il 31,4% di no).

Tra chi si oppone ci sono soprattutto gli over 60 (48,4% di no, erano il 45,5% nel 2024), ma anche i 18-30enni, tra i quali le opposizioni sono passate dal 33,6% del 2024 al 37,9% del primo trimestre 2025.

La situazione in Veneto

Verona e Padova si confermano tra le città più generose d’Italia per la donazione degli organi. 

Verona ha ottenuto la terza posizione nazionale tra i Comuni con oltre 100 mila abitanti grazie una percentuale di consensi del 76,2% (no 23,8%, astenuti 41,6%), dietro Trento e Sassari. Sesta Padova, con i sì al 73,9% e le astensioni al 39,1%.

Quanto alla classifica nazionale per province, troviamo Verona in posizione numero 11, Padova al 13° posto, Vicenza al 14°, Belluno al 15°. A seguire Treviso al 19°, Venezia al 28° e Rovigo chiude al 47°. 

Nella classifica regionale che prende in considerazione i Comuni di tutte le dimensioni è Chies d'Alpago a posizionarsi in testa con il 90% di consensi: 117 sì su 130 dichiarazioni registrate, 13 no; gli astenuti sono stati 23, il 15%. Seguono sul podio Lorenzago di Cadore (Belluno) e Vallada Agordina (Belluno).

Complessivamente il Veneto lo scorso anno ha raccolto tra i propri cittadini circa 310 mila dichiarazioni di volontà alla donazione degli organi: 70,5% sì, 29,5% no, 40,5% astenuti, al quarto posto in Italia per percentuale di consensi. 

La situazione in Friuli Venezia Giulia

E’ Udine la provincia più generosa in tema di dichiarazioni di volontà alla donazioni di organi e tessuti del Friuli Venezia Giulia. Nella classifica nazionale per province si colloca in posizione numero 17 con una percentuale pari al 70,59 di sì, seguita da Pordenone al 22° posto, Gorizia al 25° e Trieste al 51°.

Il capoluogo di regione, peraltro, compare anche nella classifica dei Comuni con oltre 100 mila abitanti, piazzandosi al 14° posto.

Nella classifica regionale che prende in considerazione i Comuni di tutte le dimensioni, troviamo Farra d’Isonzo (Gorizia) al primo posto con il 95,1% di sì alla donazione, seguito da San Pier d’Isonzo (Gorizia) e Forni di Sopra (Udine).

Complessivamente il Friuli Venezia Giulia lo scorso anno ha raccolto tra i propri cittadini oltre 82.700 dichiarazioni di volontà alla donazione degli organi: 69,03% sì, 30,97% no, 37,99% astenuti.

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