Come si contrae il West Nile virus? E quali sono i sintomi? Le risposte del Ministero della Salute
Il virus venne isolato per la prima volta nel 1937 nel sangue di una donna in Uganda nel distretto West Nile, da cui il nome. Ma oramai i casi, anche a Nordest, non sono più sporadici
A Pordenone quest’anno è stata registrata la prima vittima di West Nile in Italia, dopo il caso della donna di 45 anni colpita nell’ottobre del 2023 e morta tre mesi dopo. Le condizioni della paziente, un’anziana ricoverata in gravi condizioni, si sono velocemente aggravate dopo il ricovero in ospedale. In questo caso, a differenza della norma, la vittima però non aveva contratto il virus a seguito di un viaggio all’estero o in paesi a rischio. Viene considerato a tutti gli effetti un “caso autoctono”. Ma che cos’è il West Nile virus? E come si può riconoscere?
Come spiega il ministero della Salute, la malattia di West Nile (West Nile Disease) o febbre di West Nile è un’infezione causata dal virus West Nile, un virus a RNA che appartiene alla famiglia dei Flaviviridae. Il virus venne isolato per la prima volta nel 1937 nel sangue di una donna in Uganda nel distretto West Nile, da cui il nome. Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America ed è presente stabilmente anche in Italia nella zona della Pianura Padana.
Come si contrae il virus West Nile?
La via di trasmissione più comune del virus West Nile all’uomo è attraverso la puntura di una zanzara infetta (prevalentemente del genere Culex). Gli uccelli rappresentano il principale serbatoio del virus: le zanzare si infettano pungendo un uccello a sua volta infetto, una volta nell’organismo della zanzara il virus si moltiplica e si localizza a livello delle ghiandole salivari e viene così trasmesso a un altro uccello.
Le zanzare infette possono occasionalmente trasmettere l’infezione anche a essere umani e cavalli e in alcuni casi anche altri animali come cani, gatti e conigli.
Si trasmette di persona in persona?
No. La malattia West Nile tuttavia non si trasmette da persona a persona per contatto con persona infetta. Sebbene, molto più raramente, la trasmissione può però avvenire anche tramite trapianti di organo, trasfusioni di sangue e dalla madre al feto in gravidanza. Dal momento della puntura della zanzara infetta il periodo di incubazione va dai 2 ai 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni in coloro che presentano un deficit del sistema immunitario.
Quali sono i sintomi della malattia di West Nile?
Nella maggior parte dei casi, l’infezione è asintomatica. Se sintomatica, la malattia di West Nile si presenta con sintomi leggeri quali:
- febbre
- mal di testa
- nausea
- vomito
- linfonodi ingrossati
- sfoghi cutanei
I sintomi durano in genere pochi giorni, ma in rari casi possono perdurare per qualche settimana. La sintomatologia può variare anche in base all’età della persona colpita: i bambini hanno più comunemente una febbre leggera, mentre nei giovani è mediamente alta e si hanno arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nei fragili, invece, i sintomi possono essere più severi.
Quali sono i sintomi più gravi?
Le persone infette che presentano i sintomi più gravi sono
- febbre alta
- forte mal di testa
- debolezza muscolare
- disorientamento
- tremore
- disturbi alla vista
- torpore
- convulsioni
- paralisi
- coma
Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti e nei casi più gravi (circa 1 su 1.000) il virus può portare a un’encefalite letale.
Come si diagnostica di malattia di West Nile?
La diagnosi dell’infezione si avvale di un test di laboratorio effettuato su un campione di siero per la ricerca di anticorpi specifici IgM (immunoglobuline M). Oltre alla sierologia è possibile evidenziare il virus utilizzando metodiche di amplificazione dell’RNA virale sul siero (o se indicato sul liquido cerebrospinale).
Come si cura la malattia di West Nile?
La malattia di West Nile non ha una terapia specifica e in genere i sintomi regrediscono spontaneamente dopo qualche giorno, anche se possono durare qualche settimana. Non esistono i vaccini e i casi più seri richiedono un ricovero ospedaliero.
Come si previene l’infezione dal virus West Nile?
Come detto, non esiste un vaccino per prevenire l’infezione da West Nile Virus. Per limitare il rischio di contrarre il virus, occorre provare a ridurre l’esposizione alle punture di zanzare, proteggendosi dalle punture ed evitando condizioni che possano favorirne la riproduzione (come la presenza di acqua stagnante).
In particolare per prevenire l’infezione è bene:
- usare repellenti antizanzare e preferire pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, in particolare all’alba e al tramonto
- proteggere le finestre con le zanzariere
- svuotare i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante
- cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali
- tenere le piscine per bambini in posizione verticale quando sono vuote
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