Esther Kef, la paladina degli animali: «Guerre e terremoti, noi presenti»

Esther Kef, fondatrice di Animal Heroes, dedica la vita alla protezione degli animali in situazioni di emergenza. Dall’Ucraina alla Cisgiordania, la sua organizzazione offre aiuti concreti e cliniche veterinarie

Marina Menardi
Esther Kef
Esther Kef

Una vita dedicata alla cura degli animali, fin da bambina, quando a 12 anni già curava gli animali feriti del proprio paese, in Olanda, e al contempo si attivava con raccolte di denaro per sostenere il canile locale. Esther Kef, olandese di nascita, ma residente dal 2008 a San Vito di Cadore, è la fondatrice di Animal Heroes, organizzazione animalista che si occupa degli aiuti per le emergenze per animali in tutto il mondo.

Animal Heroes
Animal Heroes

Lo scopo è dare visibilità e fornire aiuti concreti a “eroi degli animali”, ovvero persone che si prendono cura degli animali in situazioni disperate. Fondata nel 2022 e diventata operativa nel 2023, in soli due anni di attività Animal Heroes ha prestato aiuto agli animali durante la guerra in Ucraina, a Rodi devastata dagli incendi e nella Turchia distrutta dal terremoto, per poi spostarsi a Gaza e in Cisgiordania. Nell’ultima missione in Cisgiordania, lo scorso febbraio, l’organizzazione ha aperto una clinica veterinaria di emergenza per gli animali abbandonati.

Animal Heroes
Animal Heroes

Quando è nata questa grande passione e questo impegno per gli animali?

«Già a 12 anni raccoglievo tutti gli animali feriti nel mio paese e avevo iniziato a raccogliere fondi per sostenere il canile del paese. I miei mi avevano regalato una macchina da scrivere, così ho iniziato a scrivere e stampare delle newsletter con informazioni sugli animali: andavo in biblioteca, studiavo ciò che poteva essere interessante sui comportamenti, le caratteristiche di vari animali, poi stampavo i fogli battuti a macchina, mio papà me li fotocopiava, e io li consegnavo porta a porta per raccogliere soldi. Sono riuscita ad adottare una foca in un centro in Olanda, dove una persona dedicava la sua vita a salvare i cuccioli di foca abbandonati. Era diventata il mio idolo: lei curava i cuccioli di foca e poi li rimetteva in libertà, in mare. Raccolsi 1000 fiorini allora, che oggi equivalgono a 1000 euro».

Animal Heroes a Gaza
Animal Heroes a Gaza

Ha sempre lavorato nell’ambito della protezione di animali o ha fatto altro nella vita?

«Mio papà voleva che io studiassi, quindi, un po’ contro voglia, mi sono laureata in Olanda in economia aziendale internazionale. Per un po’ di anni ho lavorato in varie ditte multinazionali nel campo della strategia marketing. Successivamente ho aperto una mia attività nel settore aeronautico: mi occupavo di addestramento per piloti, li preparavo per accedere alle migliori scuole del mondo».

Come mai dall’Olanda si è trasferita a San Vito?

«La neve mi ha fermato. Abitavo a Edimburgo ed ero venuta qui con l’idea di andare a sciare per tre mesi nelle Dolomiti. Per il mio lavoro era importante essere a un’ora e mezza dall’aeroporto di Venezia. Era dicembre 2008, una settimana di enormi nevicate: io e la mia compagna eravamo arrivate da Edimburgo con le gomme lisce fino a San Vito, lì ci siamo dovute fermare e abbiamo preso una casa in affitto. Dovevamo stare tre mesi e sono trascorsi 16 anni. Vivo nel posto più bello del mondo e sono felice».

Quando ha deciso di fondare Animal Heroes?

«Quando scoppiò la guerra in Ucraina lavoravo per una fondazione olandese per animali. A Leopoli ho conosciuto una signora anziana che invece di evacuare in Polonia era rimasta lì per curare 40 cani abbandonati. Teneva nella sua casa questi cani e rischiava la vita, rimanendo in Ucraina senza riscaldamento né elettricità. Mi sono commossa per il coraggio di questa signora, non riuscivo a dimenticarmi di lei, volevo usare le mie competenze per far conoscere queste persone, questi eroi degli animali. Due mesi dopo ho fondato Animal Heroes. Non pensavo potesse capitare, volevo una cosa piccola e invece siamo l’organizzazione di emergenza di animali che sta crescendo di più in tutta Europa, gli unici che hanno una clinica veterinaria in Cisgiordania e quella che ha dato più aiuti in Cisgiordania».

Quanti siete nella vostra associazione?

«Da tre fondatrici in poco tempo siamo passate a venticinque volontari in tutto il mondo, tutti professionisti che dedicano il loro tempo libero per aiutare animali abbandonati».

Come vi finanziate?

«Attraverso donazioni di sostenitori che ci leggono sui giornali e decidono di sostenerci. Abbiamo anche un sito animalheroes.it dove si può donare scegliendo il progetto da sostenere. Trovo importante che siano direttamente i donatori a decidere dove vanno i loro soldi. La gente apprezza questo sistema e per questo cresciamo molto. Da noi è tutto chiaro dove finiscono i soldi. Inoltre, non sprechiamo il denaro in gadget vari: cerchiamo di utilizzare tutti i fondi per lo scopo».

Non è rischioso recarsi in queste zone, dove ci sono terremoti, guerre, incendi… Come vi muovete? Come organizzate i vostri viaggi?

«La prima volta che siamo andate in Turchia abbiamo capito che non eravamo preparate: ci siamo trovate in mezzo a un terremoto scampato per un soffio. Da lì abbiamo capito che dovevamo organizzarci meglio. Abbiamo creato un protocollo di sicurezza sviluppato dai nostri colleghi delle compagnie aeree nella sicurezza, come fosse un’operazione militare: grazie a questo protocollo in caso di emergenza abbiamo una casa di sicurezza, un autista, un piano di evacuazione. Ora siamo ben preparate».

Come si comporta la gente quando vi vede arrivare? Qual è l’atteggiamento nei vostri confronti?

«L’atteggiamento è molto positivo. Avevamo paura arrivando in Cisgiordania dopo la guerra che le persone fossero ostili perché eravamo lì per gli animali e non per loro, invece ci hanno accolti come eroi. Stessa cosa in Turchia, dove non riuscivamo a pagare nulla, ci offrivano tutto loro, cibo, persone commosse che piangevano per l’aiuto».

Animal Heroes continua dunque la sua attività per soccorrere gli animali che si trovano in situazioni di emergenza, pronta per alte missioni. Chi volesse sostenere, può fare una donazione attraverso il sito animalheroes.it.

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