Giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo: il fenomeno a Nord Est
I numeri mostrano che il fenomeno è in aumento, soprattutto sul web. Quadro omogeneo tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, dove l’8% degli studenti dichiara di aver subito episodi di violenza online
Insulti, minacce, esclusione. Comportamenti che fanno male, soprattutto quando arrivano dal web. Il web elimina le barriere, fa sì che un ragazzo sia esposto a episodi di violenza ovunque e in ogni momento, anche quando, ad esempio, si trova nella sua cameretta. Ecco perché il fenomeno cyberbullismo preoccupa così tanto.
I numeri del cyberbullismo
I dati parlano chiaro, anche a Nord Est. Secondo il monitoraggio effettuato nell’ambito del progetto Elisa (Formazione in E-learning degli Insegnanti sulle Strategie Antibullismo in collaborazione con l’università di Firenze) sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, in Friuli Venezia Giulia e Veneto l’ 8% degli studenti ha dichiarato di aver subito episodi di cyberbullismo.
Numeri che crescono fino al 14,1% in Fvg e al 13,4% i Veneto secondo i più recenti dati della Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children - HBSC Italia 2022, la cui analisi non è condotta solo dentro le scuole ma coinvolge tutta la fascia di popolazione compresa in età adolescenziale.
Secondo Hbsc, infatti, se rispetto a qualche anno fa i dati relativi al bullismo nel mondo fisico rimangono sostanzialmente stabili, una crescita sostanziale del fenomeno si registra proprio per quanto concerne le violenze online. Nel periodo dell’età dello sviluppo bullismo e di cyberbullismo tendono a essere più frequenti nelle ragazze e tra i più giovani, con proporzioni di circa il 20% negli 11enni che progressivamente si riducono al 10% nei più grandi.
I comportamenti più diffusi
Tra gli episodi che si registrano con maggiore frequenza, ci sono la diffusione del materiale foto e video compromettenti e l’emarginazione. In particolare, in Friuli Venezia Giulia il 9% degli studenti dichiara di aver ricevuto foto o video imbarazzanti o intimi che lo riguardano, il 21% di essere stato escluso o lasciato fuori dai gruppi online, mentre il 9% di aver subito l’appropriazione di informazioni e materiali personali.
Dati molto simili anche se il fenomeno si osserva da un altro punto di vista, quello dei ragazzi che tali comportamenti li mettono in atto. In Veneto tali uno su cento dichiara di aver inviato insulti e minacce online, il 6% di aver diffuso materiale compromettente e il 14% di aver escluso qualcuno dalle chat sul web.
Hate speech
Una tendenza che forse trova parziale spiegazione anche nell’esposizione dei ragazzi a discorsi/incitamenti alla violenza sul web, i cosiddetti hate speech. Circa uno studente su due sia in Veneto che in Friuli Venezia Giulia ha riportato di essere stato esposto a contenuti di odio online nei 2-3 mesi precedenti alla rilevazione. Di questi, 15% in Veneto e il 18% in Friuli Venezia Giulia hanno detto di vederli in modo sistematico (almeno una volta a settimana).
Il bullismo offline
Se le violenze sul web fanno paura, non bisogna dimenticare che persistono anche quelle fisiche. Anche sotto questo aspetto il Nord Est mostra dinamiche piuttosto omogenee. In Friuli Venezia Giulia, ad esempio, l’ 8% riporta di aver picchiato un compagno, il 7% di aver derubato qualcuno o danneggiato gli oggetti, il 33% di aver preso in giro qualche compagno. In Veneto tali percentuali si attestato rispettivamente all’11%, al 10% e al 35%.
Le discriminazioni
Particolarmente rilevante anche il fenomeno del bullismo basato sui pregiudizi di natura etnica, di orientamento sessuale e connessi alla disabilità. In Fvg il 9% degli studenti e delle studentesse riporta di essere stato preso di mira la propria etnia, il 6% per l’orientamento sessuale, vero o presunto e per una propria disabilità.
In Veneto le percentuali sono leggermente più alte, con il 12% degli studenti sbeffeggiato per motivi razziali e il 9% per ragioni sessuali e per menomazioni fisiche o mentali.
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