Hollywood ricostruisce il rapimento Dozier: ecco cosa sta succedendo a Padova
La città del Santo arriva ad Hollywood con le riprese del film “Winter Harvest”, dedicato al rapimento del generale statunitense da parte delle Brigate Rosse nel 1981
Nasce a Padova il film hollywoodiano “Winter harvest” del regista Max Leonida, che tratta il rapimento del generale statunitense James Lee Dozier sequestrato dalle Brigate Rosse a Verona, ma liberato dai Nocs, Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza, e agenti della Cia a Padova, nel quartiere della Guizza, il 28 gennaio del 1982.
La storia del rapimento di Lee Dozier
Il generale fu rapito dalle Brigate Rosse a Verona il 17 dicembre 1981 mentre era comandante della Nato nell'Europa meridionale. Il sequestro avvenne nel suo appartamento verso le 18 a opera di un commando di quattro uomini: Antonio Savasta, Pietro Vanzi e Cesare Di Lenardo, che entrarono in casa travestiti da idraulici, Giovanni Ciucci che rimase in strada alla guida dell'automezzo su cui venne caricato il generale. La moglie di Dozier fu invece trovata immobilizzata.
Il generale fu liberato a Padova il 28 gennaio 1982, al culmine delle indagini guidate dal capo dell'Ucigos Umberto Improta, con un'incursione dei Nocs, che mise fine a 42 giorni di prigionia. Dozier era tenuto sotto sequestro in un appartamento di via Pindemonte alla Guizza di Padova, uno dei più importanti quarieri della città.
Il sequestro che segnò il declino delle Br
Il commando che teneva prigioniero Dozier era composto oltre che da Savasta, Ciucci e Di Lenardo, anche da Emilia Libera e Manuela Frascella. Vanzi riuscì miracolosamente a sfuggire alla cattura, ma per il delitto connesso sarà condannato ad altri 26 anni e mezzo di reclusione.
Dopo il successo dell’operazione di liberazione del prigioniero Dozier, lo stesso presidente Usa, Ronald Reagan, a congratularsi via telefono per la sua liberazione con il governo italiano.
Il sequestro Dozier è considerato l'episodio che segna l'inizio del declino delle Brigate Rosse in Italia dopo gli eventi degli anni di piombo.
Oltre al processo al nucleo che materialmente eseguì il sequestro, il 14 ottobre 1985 i giudici del tribunale di Verona, condannarono anche altri 4 esponenti del vertice brigatista: Barbara Balzerani, Francesco Lo Bianco, Remo Pancelli e Luigi Novelli, tutti componenti della direzione strategica e dell' esecutivo delle Br.
Sotto accusa era anche Vittorio Antonini, anche lui detenuto come gli altri, che però ha preferito non farsi vedere a Verona. Il tribunale ha condannato tutti e cinque a 26 anni di carcere:nel docu-film Luigi Novelli ripercorre tutta la vicenda della colonna veneta delle Br.
Il ricordo del generale Lee Dozier
Intervistato dal Mattino di Padova, nel novembre 2022, James Lee Dozier, in visita a Padova descriveva con queste parole i drammatici momenti che hanno caratterizzato la prigionia fino al giorno del blitz delle teste di cuoio italiane.
«Ricordo i tentativi di Di Lenardo (uno dei carcerieri, ndr) di farmi il lavaggio del cervello. Ogni giorno veniva nella tenda, mi parlava delle Br, mi dava cose da leggere che io gettavo via. “Scordatelo”, gli dicevo. Tornava ancora. Con un dizionario italiano e traducevamo parola per parola. Gli dissi che non avrei mai detto nulla sui segreti della Nato».
Poi, il ricordo del blitz delle forze speciali italiane. Il giorno in cui ritornò ad essere un uomo libero: «La rapidità, la pistola di una guardia puntata su di me. Era molto strano, non avevo mai visto armi lì. Improvvisamente la guardia venne disarmata. Poi la figura di un uomo che si spinge nella tenda. Temevo fosse una resa dei conti fra bande delle Br che si contendevano la preda, io. Invece quell’uomo si tolse il cappuccio, disse che era un poliziotto. Erano a venuti a prendermi e dovevamo andare via subito perché temevano che l’appartamento potesse saltare in aria. In un attimo ero seduto sul sedile posteriore di una macchina della polizia in mezzo al traffico di Padova. E andavamo veloci, schivando le altre macchine. Ci manca solo un incidente, pensai».
Il film hollywoodiano sul rapimento Dozier
La storia del rapimento, l’intero caso Dozier è diventato un film, “Winter harvest” , diretto dal regista italoamericano Max Leonida e atteso nelle sale per la primavera del 2025.
Il progetto cinematografico è prodotto da Astarox Productions LLC, in collaborazione con Settembre Produzioni Srl e MovieStart Srl.
Il film mira a raccontare non solo i dettagli dell'operazione ma anche il clima sociale e politico dell’Italia di quegli anni.
«È una storia che unisce Italia e Stati Uniti. Ho voluto rappresentare il generale come simbolo di forza e resilienza, in un contesto storico complesso», ha spiegato il regista, impegnato da novembre a Padova a guidare attori e comparse sotto un sole invernale che ha reso ancora più vivace l’atmosfera.
Il set è stato curato nei minimi dettagli per ricreare l’Italia della Prima Repubblica: auto d’epoca, insegne dell’epoca e persino un mercatino con la scritta “lire”.
«Sarebbe stato ideale girare le scene della liberazione alla Guizza, dove il generale fu effettivamente tenuto prigioniero, ma non è stato possibile raggiungere un accordo con l’amministratore del condominio», ha raccontato Leonida, che ha invece trovato pieno supporto dall’amministrazione comunale di Selvazzano.
Ad interpretare il generale Dozier è Chris Payne Gilbert, noto per il suo ruolo nella sitcom 10 Item or Less.
Mentre la cura per i costumi è stata affidata alla costumista padovana Marta Mazzucato, che ha selezionato abiti vintage frugando tra mercatini e fiere per garantire autenticità.
Il fascino di Padova nel film
Il set degli ultimi ciak del film, è stato allestito in diversi luoghi della città del Santo Palazzo Santo Stefano, corso Milano, piazza Mercato a Tencarola e alcune aree urbane in zona Guizza. Un film che ha abbracciato la città e la città ha abbracciato la trama e le riprese del cast di Winter harvest, accogliendo attori e staff tecnico con affetto.
«Il luogo è stato utile per ricreare le location istituzionali e per simulare i palazzi romani» ha sottolineato Max Leonida che ha aggiunto «ringrazio tutti gli enti, perché nonostante la burocrazia siamo riusciti a lavorare bene, con ritmo e senza intoppi».
«Mai visto palazzi tanto belli come quelli di Padova, vere e proprie opere d’arte. Sono grato di aver interpretato il ruolo di Dozier e di essere stato nella vostra città e in tutto il Veneto» ha spiegato l’attore protagonista Chris Payne Gilbert dopo aver lavorato a Padova per le riprese.
L’abbraccio della città e la voglia di ricordare
Quando si sono concluse le riprese del film a Selvazzano Dentro, la gente del paese ha salutato commossa l’intera squadra.
Anzì, è stata proprio la scena della liberazione dell’alto ufficiale a emozionare le comparse e i numerosi curiosi presenti ai margini del set che hanno replicato quel fragoroso applauso di oltre quarant’anni fa in via Pindemonte alla Guizza.
«È stato un onore poter offrire alla troupe gli ambienti della Provincia di Padova, davvero singolare vederli riempiti da attori. Emozionante tramite le loro interpretazioni, rivivere quei momenti concitati» ha detto Vincenzo Gottardo consigliere provinciale con delega alla cultura.
Ora, non resta che attendere il risultato a primavera 2025, quando il film sarà finalmente disponibile su tutte le sale.
Ha collaborato Daniele Gregnanin
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