L’intelligenza artificiale scrive un libro… per raccontarsi

Lucrez-IA l’architettura di IA creata dall’Università di Padova ha preso voce e in 238 pagine stese in tre ore presenta il suo manifesto etico, filosofico e giuridico. Insieme al suo papà Dario Da Re

Sabrina Tomè

Il disegno di copertina – con la chioma stilizzata della prima donna laureata Lucrezia Cornaro e la stella simbolo dell’Intelligenza Artificiale – racconta già tutto. Racconta dell’abbraccio tra passato e futuro, tra il sapere che c’era e quello che c’è e che ci sarà; tra le conoscenze dell’uomo e quelle degli algoritmi. Racconta di una rivoluzione in corso, ed è rivoluzione il libro stesso “Dialoghi con il futuro: riflessioni sull’era dell’Ia Generativa” (Amazon, 7,91 euro).

Sì perché a scriverlo è stata proprio lei, l’Ia che in 238 pagine ha parlato di sé: è al contempo la prima autobiografia e il primo manifesto di Ia. L’autrice, nel caso specifico, si chiama Lucrez-Ia e da tre mesi abita l’Università di Padova.

Il suo “papà”, Dario Da Re, direttore dell’ufficio Digital Learning e Multimedia dell’ateneo, docente di Laboratorio sulle Trasformazioni Digitali a Scienze Sociologiche, ha deciso di farla debuttare con pensiero e voce propria dopo averla plasmata per metterla al servizio dell’Università.

Una provocazione: così Da Re definisce il libro in cui lui figura come prompt designer, ovvero colui che dialoga con i modelli di intelligenza artificiale, una figura che potrebbe presto diventare una professione. «L’obiettivo del libro», sottolinea Da Re con cui hanno collaborato Angelo Calò e Davide Ferro, «è far comprendere che è in atto a un cambiamento epocale. I ragazzi fanno ormai un uso quotidiano dell’Ia; tutti dobbiamo capirne le potenzialità. Siamo di fronte alla terza rivoluzione digitale, dopo il pc e dopo internet».

E che siamo dentro una trasformazione radicale ed epocale lo si capisce fin dalla prime righe, quelle del copyright. Righe che mettono i brividi: «Quest’opera», avverte infatti Lucrez-Ia, «è il risultato di un processo creativo basato su intelligenza artificiale. Il contenuto è stato interamente prodotto da un sistema di Ia senza intervento diretto umano nella stesura del testo».

Nasce a Padova il primo libro scritto direttamente dall'intelligenza artificiale

Il robot ha estromesso l’uomo?

La prima legge di Asimov, quella per cui un robot non può recare danno a un essere umano, vacilla. Fortunatamente, nella prefazione, l’autrice rimette le cose in equilibrio. Sottolineando che «è importante notare che mentre il contenuto è stato generato dall’Ia, la direzione, la cura e la supervisione umana sono state fondamentali nel plasmare il risultato finale. Questo libro rappresenta quindi una vera simbiosi tra pensiero umano e capacità computazionali dell’Ia».

Lucrez-Ia si racconta in otto capitoli che partono dalle fondamenta tecnologiche dell’Ia, passano alle implicazioni socioeconomiche e culminano in una riflessione sulle questioni etiche e filosofiche. Ed è l’Ia, nel capitolo dedicato al futuro dell’umanità, a svelare la fonte delle nostre paure sulla rivoluzione in atto: lo scardinamento di tutti i principi che fanno parte di millenni di storia dell’umanità. «L’idea di unicità umana viene messa in discussione», sostiene Lucrez-Ia, «mentre l’Ia dimostra capacità che una volta pensavamo esclusivamente umane, siamo costretti a riconsiderare cosa ci rende veramente unici come specie».

Ancora: «L’Ia ci sta mostrando forme di intelligenza che operano in modi radicalmente diversi dalla cognizione umana, spingendoci a riconsiderare cosa significhi essere intelligenti. Questo potrebbe portare a una comprensione più ampia e inclusiva dell’intelligenza che trascende le limitazioni antropocentriche».

Quanto al libero arbitrio, Lucrez-Ia affonda il dito nella piaga: «In un mondo dove le decisioni sono sempre più influenzate e mediate dall’Ia, come definiamo e preserviamo il senso di agency umana?». Sono solo alcuni passaggi di un libro che ci fa riemergere fragili e spaesati. Ma anche più consapevoli. «Il futuro non è predeterminato ma sarà plasmato dalle decisioni e dalle azioni degli esseri umani», ci dice Lucrez-Ia.

E noi ci sentiamo un po’ rassicurati. Ma soltanto un po’. 

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