Nasce “Nomismata”, il primo database digitale dedicato alle monete bizantine

Mappati dieci secoli di numismatica dell’Impero romano d’Oriente: il progetto dell’Università di Trieste

Giulia Basso
Giustiniano I con la sua corte
Giustiniano I con la sua corte

Quando una moneta antica riemerge dalla terra, porta con sé una storia silenziosa, che attraversa i secoli e attende solo di essere svelata. Nomismata, il primo database geo e crono referenziato al mondo di ritrovamenti monetali bizantini nato nelle aule dell’Università di Trieste, tiene oggi assieme oltre 210.000 di queste preziose testimonianze, digitalizzate su una mappa che abbraccia tre continenti e che si espande ben oltre i confini dell’Impero d’Oriente.

Con un nome che risuona come un eco dal passato, Nomismata rappresenta un incredibile passo in avanti per la ricerca numismatica: grazie alla digitalizzazione e all’impiego dell’intelligenza artificiale, rende più agevole il lavoro degli studiosi, consentendo di scoprire in tempo reale correlazioni inedite tra ritrovamenti e di ricostruire puntualmente le peregrinazioni di una moneta. L'idea è germogliata dalla mente di Giorgio Donato, informatico che, dopo trent'anni di carriera, è tornato sui banchi per conseguire una laurea magistrale in Storia.

«Ho voluto colmare la mancanza di un database geo e crono referenziato della monetazione bizantina», spiega Donato, che ha sviluppato il progetto con Jordan Piščanc, sotto la supervisione di Bruno Callegher, professore di Storia economica del mondo greco e romano e numismatica di UniTs. Al team si è aggiunta Cécile Morrisson, direttrice emerita della ricerca al Cnrs di Parigi, seguita da un nutrito gruppo di docenti e giovani ricercatori del dipartimento di Studi umanistici.

Già presentato in diversi convegni internazionali, da Atene a Tübingen e Princeton, riscuotendo vivo apprezzamento dalla comunità dei bizantinisti, oggi Nomismata è parte integrante dello SmaTs, il sistema museale dell’ateneo giuliano. Grazie al database si può conoscere l'intero viaggio della moneta, dalla sua nascita alla sua morte.

I rinvenimenti monetali rappresentano una fonte inestimabile per comprendere la complessa realtà economica e sociale dell'Impero bizantino. «Tesori, monete da scavo, depositi di fondazione e collezioni museali offrono un quadro dettagliato della domanda e dell'offerta di moneta, della circolazione e del ruolo delle varie zecche. Ma fino a oggi mancava uno strumento digitale in grado di raccogliere e analizzare in modo sistematico questi rinvenimenti nella loro interezza, limitando le possibilità di una comprensione approfondita dell'economia bizantina», evidenzia Callegher.

Un vuoto colmato grazie a un portentoso lavoro di squadra, con ricercatori di diversa provenienza che hanno collaborato all’inserimento dei dati e un comitato scientifico, formato dai principali studiosi di numismatica bizantina, che garantisce l’autorevolezza delle fonti. «Il database contiene oggi informazioni ricavate da oltre 500 fonti su oltre 5000 rinvenimenti di più di 210 mila monete, distribuiti in un'area che va dall'Europa all'Asia, dal Nord Africa al Vicino Oriente» racconta Callegher.

«Uno dei plus è quello di poter correlare sistematicamente, per la prima volta, dati derivanti dalla letteratura occidentale con quelli che provengono dai territori dell'ex Urss», sottolinea Donato. Il progetto ha attirato studiosi di diversi paesi, dall’Est Europa alla Turchia. Come la ricercatrice ucraina Kateryna Sorochan, fresca vincitrice di una borsa Marie Curie grazie a una ricerca nata proprio da quest’iniziativa.

L'innovazione continua con l'integrazione dell'Intelligenza artificiale per il caricamento e l’analisi dei dati e il progetto di ampliare il database con l’inserimento dei sigilli bizantini, che lo renderebbe così il primo strumento al mondo capace di dar conto contemporaneamente della circolazione di monete e sigilli, aprendo aree di studio inedite sull’economia e sulla società bizantina.

Nel frattempo, Nomismata ha già nutrito più di un filone di ricerca, da cui presto arriveranno le prime pubblicazioni, e ha ricevuto l’invito dell'American Numismatic Society a entrare nel repository mondiale delle banche dati numismatiche. Una rivoluzione nata all'ombra del Carso, che promette di tracciare nuove rotte nella comprensione di un impero che per mille anni ha fatto da ponte tra Oriente e Occidente. Proprio come Trieste.

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