Latino e Intelligenza artificiale: le linee guida per la nuova scuola

Dalla storia alla Bibbia fino a Harry Potter: la bozza ministeriale per primarie e medie dall'anno scolastico ’26-’27. Il documento di 154 pagine è stato redatto da un’apposita commissione

Marco Ballico
Lezione in classe in una scuola elementare
Lezione in classe in una scuola elementare

Dai racconti del Risorgimento all’intelligenza artificiale, da usare con prudenza, dallo studio della Bibbia a Mani Pulite. Più storia dell’Occidente e meno preistoria. Tanto inglese, ma rispunta il latino alle medie. Un complesso tentativo di tenere assieme nella scuola che verrà passato e futuro, Odissea e Harry Potter, saghe fantasy e Pinocchio, trova spazio in un documento ministeriale di 154 pagine che apre il confronto sulla riforma dei programmi scolastici voluta dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

La commissione

Al momento siamo alla proposta messa a punto dalla commissione incaricata della «redazione delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione». La stessa commissione avvierà incontri con le associazioni professionali e disciplinari, genitori, studenti e sindacati. L’obiettivo è di far valere le nuove Indicazioni dal 2026/27, una quindicina d’anni dopo quelle adottate nel novembre 2012.

Valditara spiega la riforma della scuola: «Il latino insegna a studiare»
La redazione
Giuseppe Valditara, ministro dell’istruzione e del merito

Il patto

Agli alunni di primarie e medie e alle loro famiglie si propone un’alleanza: «Va spiegato a bambini e preadolescenti, anzitutto da parte dei genitori, che la nostra Repubblica ha posto la scuola al centro del suo progetto di Paese e che la scuola è un bene sociale comune di inestimabile rilevanza, da tutelare e valorizzare, a cominciare dalle parole usate per parlarne». E dunque, «dileggiare una scuola, sporcarne le pareti, distruggerne gli arredi, offendere un insegnante, non sono solo azioni eticamente riprovevoli, ma i segni preoccupanti di un cedimento valoriale del rispetto e della fiducia dovuti all’istituzione culturale più importante del Paese».

Il latino

Già a metà gennaio il ministro Valditara aveva anticipato il suo pallino del recupero del latino alle medie (un’ora alla settimana, non obbligatoria). E adesso lo si trova scritto nero su bianco: «La conoscenza della lingua e della cultura latina va auspicabilmente avviata nel corso degli ultimi due anni della secondaria di primo grado per collegare il mondo che si è espresso in latino con l’esperienza degli studenti e con la realtà contemporanea, instaurando una virtuosa dinamica di acquisizione del passato, comprensione del presente e confronto con le sue istanze, preparazione per il futuro».

La storia

Un’infarinatura, poco più. Ma mirata a trasmettere ai più giovani il concetto dell’eredità e della continuità tra le culture europee. Lo stesso che riguarda l’insegnamento della storia (da separare dalla geografia e da trasmettere attraverso la narrazione più che l’interpretazione delle fonti). «Solo l’Occidente conosce la storia», è l’incipit del capitolo specifico.

E se «la dimensione esistenziale del “qui” e “ora” a cui i discenti appartengono non si esaurisce nella contemporaneità», per comprendere le radici della cultura occidentale serviranno, sin dal primo anno delle primarie, «grandi narrazioni come Bibbia, Iliade, Odissea, Eneide, per quanto in forma molto semplificata». Non dovranno mancare, già in seconda elementare, «l’inno nazionale, poesie e canti del Risorgimento, gli incarcerati nello Spielberg, le cinque giornate di Milano, i martiri di Belfiore, La piccola vedetta lombarda, Anita Garibaldi, i Mille».

E in terza media fin dove si arriverà? Non oltre fine Novecento con «l’esperienza politica dell’Italia repubblicana dalla Costituzione alle inchieste di Mani pulite».

Testi da leggere

Quanto alla lettura, l’indicazione è di privilegiare i testi completi (anche se al ministro, parole sue, piacciono i riassunti, oltre alle poesie imparate a memoria).

Sempre nell’ultimo anno delle medie «opportuno leggere insieme agli studenti, in classe, ad alta voce, e far leggere loro a casa testi di buona qualità, sia che si tratti di testi argomentativi sia che si tratti di testi creativi». Una «buona opzione» i classici moderni: «Pinocchio, L’isola del tesoro di Stevenson, i romanzi di Jules Verne, un po’ di buona fantascienza e di buon horror (Stephen King, per esempio, o Asimov), il fantasy di Harry Potter o le saghe di Percy Jackson».

Intelligenza artificiale

Ma siamo nell’era di ChatGpt e dunque anche l’intelligenza artificiale «potrà essere utilizzata a integrazione degli approcci tradizionali, per sviluppare competenze critiche di uso della tecnologia in relazione alla lingua e alla letteratura (correzione degli errori, analisi, creazione di contenuti). La commissione raccomanda di accompagnare e non sostituire l’azione umana, perciò di «guidare gli studenti nella lettura e quindi nella riscrittura di testi prodotti dall’Ia: riconoscerne i pregi e i difetti, saperli rielaborare, cogliere la loro mancanza di originalità, imparare a integrarli con spunti personali».—

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