«Open Dialogues for the future»: tutto sul Festival a Udine il 6 e 7 marzo
Un ciclo di incontri con grandi personalità per interpretare i nuovi assetti globali con la direzione scientifica di Federico Rampini: «Il futuro nasce dal dialogo»


Gli Stati Uniti che votano con la Russia contro una risoluzione approvata dall’assemblea delle Nazioni Unite che chiede a Mosca di ritirarsi dai territori che ha occupato in Ucraina. Il cancelliere tedesco in pectore, Friederich Merz, che preme affinché il Bundestag approvi un fondo speciale da 200 miliardi per la Difesa, oppure la Gran Bretagna che ospita a Londra un vertice per discutere di come rafforzare le capacità militari dell’Europa, mentre Donald Trump mette in discussione la storica alleanza nordatlantica.
Gli ultimi giorni sono stati un susseguirsi di notizie tanto dirompenti quanto imprevedibili, per chi era abituato a ragionare con gli schemi che hanno accompagnato l’Occidente per decenni. Arriva dunque nel momento giusto l’iniziativa Open Dialogues for the future, organizzata dalla Camera di Commercio di Pordenone Udine con l’obiettivo, per dirla con il direttore scientifico Federico Rampini di «diradare il polverone, uscire dalla modalità del panico permanente, andare in profondità».
In due giorni, il 6 e il 7 marzo a Udine, il dialogo con personalità illustri diventerà dunque lo strumento per fare chiarezza dove non ce n’è e abbozzare una visione del futuro mettendo in ordine i pezzi esplosi di un puzzle. Perché così si presenta lo scenario globale, complicato da due conflitti, guerre commerciali e un ordine mondiale che destinato a cambiare profondamente. Uno scenario dove sarà proprio il dialogo l’unico modo per evitare guai ancora più seri.
Udine apre le porte al dialogo
Ad arricchire la terza edizione di Open Dialogues For The Future sarà anche la rinnovata apertura dell’evento alla città di Udine e ai sui spazi. Gli appuntamenti che si articoleranno tra il 6 e il 7 marzo saranno infatti ospitati, oltre che nella sede della Camera di Commercio, anche in altri luoghi, segno tangibile della rete di collaborazioni che l’evento ha saputo rinnovare e intessere ex novo per l’edizione di quest’anno.
Nella prima giornata il sipario si alzerà, al mattino, nella chiesa di San Francesco, attigua alla sede camerale, per poi proseguire il pomeriggio nella sede storica della Fondazione Friuli. La seconda giornata vedrà invece accendersi le luci in sala Valduga, alla Camera di Commercio in piazza Venerio, per concludersi, nel pomeriggio, all’auditorium Sgorlon dell’Università di Udine, in via Margreth.
L’ingresso ai panel di Open Dialogues For The Future sarà libero, previa prenotazione che andrà effettuata compilando il previsto modulo online all’indirizzo web www.opendialogues.eu, sito ufficiale della manifestazione, dove si potranno anche consultare il programma aggiornato in tempo reale e seguire in diretta streaming i diversi dibattiti.
L’evento si potrà seguire anche sui social network della Cciaa di Pordenone Udine e di The European House-Ambrosetti, utilizzando l’hashtag dedicato #Odff2025.
Il meglio del programma
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6 marzo
Scenario geopolitico globale. All’ex chiesa di San Francesco dalle 9.30 alle 10.45.
Saluti di benvenuto affidati a Giovanni Da Pozzo, presidente della Camera di commercio Pordenone Udine, Sergio Emidio Bini, assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Alberto Felice De Toni, sindaco di Udine, Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico e Andrea Prete, presidente di Unioncamere. Moderatore Filippo Malinverno, coordinatore di Open dialogues for the future, The european house Ambrosetti.
10.45
Il mondo che cambia: scenario geopolitico fra due guerre e tre continenti. All’ex chiesa San Francesco dalle 10.45 alle 12.45.
Su questo tema è prevista una conversazione con Federico Rampini, editorialista del Corriere della Sera e direttore scientifico di Open dialogues for the future. «Il Forum Open Dialogues for the future è l’appuntamento ideale per diradare il polverone - spiega Rampini - uscire dalla modalità del panico permanente, andare in profondità».
Il panel invece vedrà protagonisti Sylvie Goulard, professoressa di Global affairs and geopolitics, Sda Bocconi, Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto affari internazionali, Orietta Moscatelli, analista di Limes, Arduino Paniccia, presidente della Scuola di guerra economica e competizione internazionale di Venezia Asce e Ana Palacio, visiting professor presso la Edmund E. Walsh school of forign service, Georgetown university, già ministra degli Esteri della Spagna.
14.00
L’Europa e l’Italia di fronte alle sfide della competitività. Alla Fondazione Friuli dalle 14 alle 15.30.
Saluto di apertura di Giuseppe Morandini, presidente della Fondazione Friuli. Intervento istituzionale di Matteo Zoppas, imprenditore e presidente dell’Ice (Istituto commercio estero). Il panel vedrà protagonisti Riccardo Crescenzi, professore di Economic geography della London school of economics, e vice capo dipartimento per la ricerca di Lse.
Crescenzi è stato borsista del Consiglio europeo della ricerca (Erc) e attualmente è il ricercatore principale della Lse di un ampio progetto di ricerca collaborativa finanziato da Horizon Europe e Uk Research and Innovation (Ukri) sulle disuguaglianze nell’era dei megatrend globali.
Brunello Rosa, senior executive fellow di economics, Sda Bocconi school of management, Marco Martella, ex direttore della filiale di Trieste della Banca d’Italia. A seguire conversazione con Enzo Mattioli Ferrari, executive vice president Hpe, Ceo Ferrari family investments e Federico Rampini.
15.45
Friuli Venezia Giulia crocevia d’Europa. Alla Fondazione Friuli alle 15.45.
Conversazione con Massimiliano Fedriga, presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e Federico Rampini.
16.30
Italia, Francia, Germania: quali prospettive per le locomotive d’Europa? Alla Fondazione Friuli dalle 16.30 alle 18.
Questa sessione, organizzata con il sostegno di Enterprise Europe network, vedrà gli interventi istituzionali di Martin Briens, ambasciatore francese in Italia (video collegamento) e di Benjamin Hanna, vice ambasciatore della Germania in Italia. A seguire il panel con gli interventi di Paolo Mieli, storico e saggista, editorialista, Radio 24, già presidente di Rcs libri, di Gilles Gressani, direttore de Le Grand continent e di Wolfgang Munchau, direttore di Eurointelligence.
7 marzo
Comprendere gli Stati Uniti: strategie internazionali e dinamiche interne della superpotenza americana. Alla Camera di commercio dalle 9.30 alle 11.45.
Panoramica iniziale a cura di Federico Rampini. Commento di David Petraeus, chairman Kkr global institute, già direttore della Cia (video intervista). Seguirà un panel al quale parteciperanno Robert D. Kaplan, politologo e saggista, Benedetta Berti, director of policy planning presso l’ufficio del Segretario generale della Nato, Alessandro Terzulli, chief economist di Sace.
12.00
Focus: rapporti economici tra Nord America e Friuli Venezia Giulia. Alla Camera di commercio, dalle 12 alle 13.
Al panel di confronto e discussione prenderanno parte Robert Allegrini, presidente della National italian american foundation, Camilla Benedetti, vice presidente del gruppo Danieli, presidente di Abs, acciaierie Bertoli Safau, Lydia Alessio-Vernì, direttrice generale dell’Agenzia lavoro & sviluppo impresa della Regione Friuli Venezia Giulia.
14.30
Giovani e innovazione per la competitività delle imprese (Università degli studi di Udine, auditorium Sgorlon), venerdì 7 marzo dalle 14.30 alle 16.15
I saluti introduttivi affidati a Roberto Pinton, rettore dell’università di Udine. Al panel parteciperanno Alec Ross, professore Bologna business school, imprenditore ed esperto di politiche tecnologiche, Elena Alberti, Cfo Penske automotive Italy, Angelo Montanari, professore ordinario di computer science, università degli studi di Udine, Alessandro Piol, presidente di Epistemic. Seguiranno alcune testimonianze di giovani imprenditori.
16.15
Saluti di chiusura (Università degli studi di Udine, auditorium Sgorlon), dalle 16.15 alle 16.45
Le conclusioni della due giorni di lavori sarà affidata al presidente della Camera di commercio Pordenone Udine Giovanni Da Pozzo e a Federico Rampini, editorialista del Corriere della Sera, nonchè direttore scientifico di Open dialogues for the future.
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