Talenti under 30 per guidare il futuro di UnHate Foundation con progetti per i giovani

La Fondazione voluta da Alessandro Benetton apre una nuova fase. Irene Boni nominata consigliere delegato per coordinare il piano strategico insieme a un comitato scientifico composto in prevalenza da under 30

Margherita Bertolo
In alto a destra il presidente Alessandro Benetton con il consigliere delegato Irene Boni e alcuni dei componenti del comitato scientifico della Fondazione
In alto a destra il presidente Alessandro Benetton con il consigliere delegato Irene Boni e alcuni dei componenti del comitato scientifico della Fondazione

Se la cultura dell’odio troppo spesso impedisce ai ragazzi di esprimere il proprio potenziale, allora bisogna combatterlo con tutte le forze per generare opportunità di crescita e consentire ai giovani di sviluppare appieno il proprio potenziale.

Su questa convinzione si fonda il rilancio di Unhate Foundation, il progetto lanciato da Alessandro Benetton nel 2011 e da oggi apre un nuovo capitolo. La fondazione contro l’odio, infatti, si è recentemente costituita come ente del terzo settore con l’obiettivo di promuovere solidarietà, inclusione sociale e sostenibilità attraverso progetti innovativi concentrati in quattro ambiti.

La mobilità sociale, per trasformare il merito in opportunità, l’educazione migliorando la qualità dei luoghi di formazione, la cultura per promuovere dialogo e connessione tra generazioni, infine gli studi e la ricerca per generare cambiamenti positivi nelle comunità.

A guidare la fondazione, presieduta da Alessandro Benetton, è il consigliere delegato Irene Boni, in precedenza amministratore delegato di Talent Garden e general manager di Yoox.

A collaborare con il consiglio di amministrazione, composto da sei membri in totale, è un comitato scientifico che presenta un’età media di trent’anni. Composto da giovani professionisti accompagnati da alcuni esperti più maturi, riunisce nove personalità con storie ed esperienze diverse: dal mondo delle start-up a quello accademico, dall’arte allo sport, passando per la comunicazione digitale e il terzo settore. C’è la podcaster Huda Lahoual (21 anni), la startupper Chiara Schettino (23 anni), il content creator e divulgatore d’arte Roberto Celestri (23 anni), l’attore Francesco Di Napoli (23 anni), la specializzanda in Politiche Pubbliche per la Sicurezza Valentina Galli (24 anni), la campionessa pugile Irma Testa (27 anni), il politologo Gabriele Segre (37 anni), la direttrice d’orchestra e pianista Vanessa Benelli Mosell (37 anni), il cappellano dell’Istituto penale minorile Cesare Beccaria di Milano Claudio Burgio (55 anni).

«Crediamo nella forza del dialogo tra generazioni e mondi diversi, crediamo nella forza generativa delle possibilità, perché solo così si può creare uno spazio dove le ragazze e i ragazzi costruiscano un futuro in cui finalmente credono» sottolinea Irene Boni.

Ad affiancare Benetton, ci sono Edizione, Mundys e Aeroporti di Roma in qualità di sostenitori istituzionali che collaborano con risorse economiche, know-how e competenze. Con l’auspicio che in futuro si uniscano all’iniziativa anche altri soggetti sia italiani che esteri.

«Intendiamo concentrare ogni sforzo attraverso la cultura, l’arte, lo sport per promuovere il dialogo e la solidarietà», conclude Alessandro Benetton, «Desideriamo alimentare un nuovo senso di comunità, offrendo opportunità per rimuovere gli ostacoli che impediscono un’autentica inclusione e premiando il merito».

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