Basket, il presidente LNP Maiorana: «La serie A2 si conferma terreno fertile per i giovani nazionali»
Il presidente della Lega Nazionale Pallacanestro: «Prevedo spettacolo alle finali di Coppa Italia, Cantù e Cividale esempi virtuosi di come valorizzare i talenti». Alla kermesse bolognese presenti anche Udine e Rimini.

C’è molto Friuli nelle Final Four di Coppa Italia di serie A2 al via domani a Bologna. Non solo le due portacolori Old Wild West Udine e Gesteco Cividale: a consegnare il trofeo nelle mani dei vincitori, domenica sera, sarà il presidente della Lega Nazionale Pallacanestro Francesco Maiorana. Avvocato classe 1970, nato a Pordenone e udinese d’adozione, è nel mondo del basket da molti anni (è stato anche presidente della Vis Spilimbergo) e attualmente è membro del cda Apu. Lo abbiamo raggiunto per parlare di queste Final Four e di altri spunti legati al campionato di A2.
Da friulano come accoglie queste Final Four con la metà di squadre del nostro territorio?
«Con grande orgoglio, si tratta di un successo dell’intero movimento regionale ed auspico che possa avere un effetto volano per la Fip Fvg del presidente Camilotti che, anche per questo motivo, ho invitato alla manifestazione per condividere insieme un evento storico per la nostra regione. Mi aspetto un grande spettacolo e soprattutto tanto entusiasmo da parte dei numerosi tifosi friulani che verranno a Bologna».
In queste Final Four ci sono due giocatori azzurri, Basile e Ferrari. Come fare per dare continuità a questo brillante risultato?
«Più che a me, la domanda andrebbe rivolta alle società ed agli allenatori di A2, affinché prendano esempio da quello che sta accadendo quest’anno a Cantù e Cividale. Tra l’altro, stiamo parlando di due club che si stanno giocando la promozione in serie A e ciò dimostra che si può cercare di vincere anche con i giovani, quando sono talentuosi e ambiziosi come Basile e Ferrari. Come Lnp continueremo nell’affermazione di uno dei nostri principali obiettivi, cioè preservare il ruolo di atleti di formazione federale italiana che siano eleggibili per le squadre nazionali».

La Coppa, collocata a sette giornate dalla fine del campionato, per alcune squadre rischia di essere più un ingombro che un obiettivo. Si può pensare a una diversa collocazione in calendario?
«Ritengo poco consono il termine ingombro accostato alla Final Four di Coppa Italia. Si tratta della vetrina di Lnp, per tre giorni concentriamo tutta l’attività di Lega e delle proprie associate, dando così spazio sia all’aspetto sportivo agonistico, ma anche all’attività di marketing e relazione tra i club. Io, da sportivo, sono fermamente convinto che nello sport, quando cerchi di gestire il risultato sportivo per preservare le forze psico fisiche per altri obiettivi, tendi a farti male - peraltro lo insegna anche la storia dello sport - ma soprattutto credo che questa visione non appartenga alle squadre ambiziose e vincenti».
La nuova formula del campionato di A2 si sta rivelando vincente. Nessuna partita scontata, zero calcoli su avversari da evitare. Concorda?
«Assolutamente sì, sento solo apprezzamenti per il nuovo format che, ci tengo ad evidenziare, il consiglio direttivo di Lnp ha voluto fortemente. Con questo nuovo format, non solo abbiamo potuto eliminare una volta per tutte i due gironi e le sue fisiologiche conseguenze (ad esempio la fase ad orologio), ma ci ha permesso, altresì, di premiare la vincitrice del campionato con la promozione diretta oltre ad allargare il numero delle squadre che potranno partecipare ai playoff con l’introduzione dei play-in».
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