Arriva Calciatrici, il primo album dedicato alle atlete

Panini e Divisione Calcio Femminile, presentata la nuova raccolta a Roma. Cappelletti (DAF): «Ho creduto e ho voluto fortemente la realizzazione di questo album»

Lucia Anselmi
Da sinistra: Cappelletti, Gravina e Bertani
Da sinistra: Cappelletti, Gravina e Bertani

Dall’assenza totale di figurine, a qualche pagina infondo all’albo maschile dedicata alle immagini di gruppo dei club della massima serie o della Nazionale, fino ad arrivare a ieri, 7 febbraio, quando per la prima volta in Italia Panini insieme alla Divisione Serie A Femminile della Figc ha presentato l’album delle Calciatrici.

Un evento storico che permetterà a migliaia di bambine e bambini di poter collezionare finalmente le figure delle loro beniamine in un album interamente dedicato alle atlete del campionato di serie A e di serie B.

«Ho creduto e ho voluto fortemente la realizzazione di questo album – spiega la presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica, Federica Cappelletti durante il lancio del volume all’Aleph Hotel di Roma – Quando il direttore del mercato Panini Alex Bertani mi ha chiamato e mi ha confermato che saremmo riusciti a farlo non ci volevo credere, ero emozionatissima».

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Entusiaste e con gli occhi lucidi anche le calciatrici protagoniste dell’iconica raccolta hanno fatto sentire la loro voce.

«Sono davvero molto felice – racconta Katja Schroffenegger, portiera del Como e della nazionale – da bambina anche io collezionavo gli stickers e ora sapere che noi calciatrici avremmo un album tutto nostro mi riempie d’orgoglio».

A farle eco Eleonora Goldoni, anche lei azzurra e attaccante della Lazio: «È un enorme privilegio non solo perché veniamo raffigurate nella raccolta, ma anche perché rappresentiamo una fonte d’ispirazione per quelle bambine che sognano di diventare calciatrici e che forse, un giorno, saranno loro a essere su questo album».

Infine, il presidente Gabriele Gravina ha detto la sua sull’iniziativa: «È una giornata bellissima - sottolinea - perché posiziona il calcio giocato dalle ragazze in una percezione diversa e migliore rispetto a soli 6 anni fa».

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