Conegliano e Padova, esempi diversi ma egualmente virtuosi nel volley nazionale
Il commissario tecnico della nazionale maschile di pallavolo: «Amareggiati da Parigi, ma guardiamo già alle prossime Olimpiadi e ai risultati immediati, sarà un'estate intensa, come sempre»

La regular season pallavolistica volge al termine con tante sorprese, a partire dal rischio sempre più concreto di retrocessione per Monza, ma anche le conferme: la capacità di Padova di confermarsi in Superlega, la leadership di Perugia e Trentino in Superlega e lo strapotere di Conegliano in campo femminile.
Da osservatore esterno, Ferdinando De Giorgi, commissario tecnico della nazionale maschile di pallavolo, ha visto un campionato sempre avvincente che conferma la leadership italiana nel mondo pallavolistico, e non ha dubbi: "Il nostro è sempre un campionato con un livello medio molto alto, significa che le partite sono tutte abbastanza impegnative, anche quando vai a giocare con le ultime devi giocare bene e quindi c'è grande competizione con una grande crescita anche per i ragazzi giovani. Si è un po' staccato tra le prime due e le tre seguenti, Perugia e Trento hanno le potenzialità più alte, si poteva pensare a qualcosa di più per Piacenza ma i playoff".
Il CT parla a lungo in esclusiva per ilNordEst.it della stagione e di quello che attende l'intero movimento tra qualche mese, quando ripartirà la stagione delle nazionali e il cosiddetto quadriennio Olimpico che ci porterà a Los Angeles 2028.
Fefè de Giorgi, chi è l'egoista di squadra che hai maggiormente apprezzato in questa stagione?
Simone Giannelli è un atleta che ha una cultura del lavoro di squadra e del lavoro molto importante, è il primo a cui penso, soprattutto ora che è diventato capitano a Perugia. Ma ovviamente non solo lui: i ragazzi di Trento si vede che hanno un atteggiamento a disposizione della squadra molto spiccato pur nel loro immenso talento. Dopo di che non è solo una questione individuale ma anche di contesto: tante volte capita di vedere atteggiamenti nei giocatori che cambiano nel tempo, l'ambiente e il contesto in cui ti trovi aiuta.
Velasco dice che lui non ripensa ai cosiddetti fallimenti nello sport. Vale lo stesso per te dopo le Olimpiadi?
Chi fa sport ad alto livello vive continuamente il discorso di vittorie e sconfitte importanti, noi siamo più abituati a quello che immagina il tifoso a vivere situazioni di questo tipo, alla fine il percorso che stiamo facendo ha lasciato una parte di risultato che ci ha amareggiati, però sappiamo che siamo dentro un percorso molto virtuoso. Il risultato inoltre dà dei feedback che devi prendere per prepararti bene per la competizione successiva. Guardiamo alle prossime Olimpiadi ma anche ai risultati immediati, sarà un'estate intensa per la nazionale, come sempre.
Intanto avrete la novità dei Mondiali ogni due anni, che ne pensa?
E' una formula per il business non per la parte tecnica. Siamo tutti d'accordo, tecnici e giocatori, su questa cosa. Il Mondiale dev'essere simile alle Olimpiadi, qualcosa di unico, esclusivo, farlo in questo modo lo inflaziona.
Torniamo ai club, la Sonepar Padova ha faticato più del previsto a salvarsi, ad un certo punto pareva in grado di poter lottare per l'ottavo posto. Che ne pensi?
Padova è una società che fa cose straordinarie dal mio punto di vista perché si è sempre adeguata alle possibilità economiche con grande competenza. Creare questa situazione con i giovani necessita di un grande lavoro, ma poi devi fare i conti con gli altri.
Le manca forse un po' di continuità tecnica, per poter crescere.
Secondo me loro la vorrebbero dare questa continuità ma poi oggettivamente devi poter programmare a lungo termine con qualche giocatore e servono risorse e certezze nel lungo periodo.
Non aiuta certo il mercato aperto, in cui i giocatori si accasano a 6 mesi dalla scadenza pur continuando con la vecchia squadra per la parte chiave della stagione.
Certo non aiuta il fatto che si arrivi a dicembre e già si parli della squadra dell'anno dopo mentre si sono fatte delle scelte di prospettiva. Bisognerebbe cambiarlo, certo, ma oggi queste regole sono cosi. Tutte le società da sempre fanno così, non dobbiamo stupirci, era così anche in passato pur con una stabilità maggiore.
Tra gli altri il bel lavoro di Padova è stato premiato con la convocazione di Luca Porro alle Olimpiadi.
Io da quando sono entrato ho voluto puntare sul cambio generazionale, anche per rivitalizzare il significato della maglia azzurra. Ma ho sempre guardato ai ragazzi bravi, anche perché investiamo molto nelle giovanili. Del resto oltre a Porro anche Bovolenta e Laurenzano hanno fatto parte della spedizione, poi ho sempre trovato disponibilità da parte loro: non lo faccio per forza ma perché se lo meritano, la nazionale resta la nazionale.
Nel femminile invece Conegliano sta dominando, ma l'impressione è che il gap scavato con le altre sia superiore al puro valore tecnico della squadra, basti vedere i risultati contro Milano, una squadra piena di campionesse olimpiche.
Qui il mio è un giudizio che viene molto dall'esterno, ma è chiaro che a Conegliano hanno le idee molto chiare con un connubio tra allenatore, scelte che si fanno e società. Questo rende tutto molto efficace ed efficiente. Ha giocatrici di riferimento, questo è vero, ma riescono a mantenere la qualità di gioco nel lungo periodo, anche cambiando. Non è casualità ma quando vinci tante volte consecutive vuol dire che tutte le componenti stanno lavorando insieme.
Quante novità ci saranno in nazionale quest'estate?
Questa era già una squadra abbastanza ringiovanita, avevamo 23 anni di media, non ci saranno grandissime novità ma io ho gli occhi su tutti anche sulla A2.
Il primo evento la Nations League, in uno sport che assegna ogni anno più di un titolo di valore mondiale, come la affronterete?
Purtroppo tutti dobbiamo trovare degli equilibri, la prima settimana di torneo si parte con una squadra mista, poi dalla seconda terza settimana si può cominciare a inserire gli altri. Andremo con una lista di 25 giocatori per coinvolgere tutti. Un torneo bello ma dispendioso in cui è difficile fare tutto con i 14 del mondiale. Lo scorso anno c'era l'esigenza dell'Olimpiade ed ho ruotato per trovare un equilibrio.
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