Mister Malesani, scarpette al chiodo da 11 anni:« Meraviglioso, ma non mi manca. Ecco i miei top 11»

Il vulcanico allenatore si racconta tra vigneti, bici e pallone solo in tv: «Buffon in porta, Cannavaro e Thuram che coppia, Bati-gol davanti»

Marco Zorzo
Mister Alberto Malesani, 70 anni portati splendidamente, da 11 è lontano dal calcio
Mister Alberto Malesani, 70 anni portati splendidamente, da 11 è lontano dal calcio

Il mio calcio libero: pensieri e parole di Alberto Malesani, 70 anni portati splendidamente, che si racconta tra il presente, fatto di vigneti, dove produce il suo vino, bici, partite di gol e di carte con gli amici, e un passato importante nel mondo del pallone. Da 11 anni fuori dai radar delle panchine, dopo la brevissima e non semplice avventura a Sassuolo. Quasi una chiacchierata tra amici, per volontà di Davide Meneghini, rappresentante della minoranza consiliare a Padova.

Malesani, le manca il calcio?

«Poco, anzi nulla: guardo le partite in tv. Tuttavia la mia nuova vita ha preso un’altra via. E mi trovo a meraviglia».

Non tornerebbe indietro?

«Il passato è stato bello, ma non lo rimpiango. Ora sono sereno, quando vivevo solo per il calcio ero immerso 24 ore su 24, in una dimensione quasi indescrivibile. Tanto impegno, troppo stress».

Domanda a bruciapelo: il Verona resta in A?

«Sì, ne sono più che convinto».

E quel suo Chievo che non c’è più?

«Già, lo hanno richiamato Chievo dalla scorsa estate, ma di fatto è la Clivense, club itinerante di serie D. Il Chievo, quello vero, che ha pagato anche per altri club, era tutt’altra cosa. E mi dispiace, sinceramente, sia finito così».

Corsa scudetto per due?

«Sì, testa a testa Inter e Napoli, forse l’Atalanta può diventare la terza incomoda».

Ha ancora amici nel calcio?

«Pochi ma buoni: Michele Cossato, Fabio Cannavaro e Gabriel Batistuta».

Il giocatore più forte che ha allenato?

«Andrei per reparto: Buffon per me è stato il miglior portiere del mondo; in difesa la coppia Thuram e Cannavaro a Parma era stratosferica. A centrocampo m’illumino ancora con Rui Costa e Veron, in attacco Bati-gol tutta la vita».

C’è un nuovo Malesani tra gli allenatori?

«Tanti bravi, però m’intriga un sacco Andreoletti: il suo Padova gioca bene per davvero. È un bel testa a testa con il Vicenza, ma sono convinto che i biancoscudati arriveranno primi».

Un rimpianto?

«Sono stato vicinissimo al Milan: ne avevo parlato con Galliani, mi voleva Berlusconi. Poi le cose non combaciarono, pazienza».

Al di là dei tre amici ex giocatori, si sente ancora con qualcuno?

«Con Giannis Alafouzos, presidente del Panathinaikos. Con lui ho un ottimo rapporto».

Una squadra che avrebbe voluto allenare?

«Il Cittadella: è una piazza tranquilla e ideale con una famiglia importante come i Gabrielli».

La stagione un po’ così di Juve e Milan?

«Thiago Motta è bravo, devono aver pazienza. Il Milan si è incartato da solo: mai dovevano liquidare un tecnico forte come Pioli. Punto».

L’Udinese: il suo pensiero?

«Conservo un ricordo bellissimo. La famiglia Pozzo è fantastica: in Italia, e non solo, sa gestire il calcio in modo perfetto. E la sua bella stagione è la testimonianza più lampante».

Ritorno in Europa?

«Un tantino difficile, però stanno bene, per cui: mai dire mai». —

 

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