Un’antica torre medioevale: così gli scavi riscrivono la storia di Piazza San Marco

I lavori di restauro dei masegni della piazza più famosa di Venezia, così viene chiamata la storica pavimentazione che ha segnato gli ultimi secoli dell’area di San Marco, stanno rivelando tesori inaspettati

Isabel Barbiero
Gli scavi in piazza San Marco a Venezia (fotoservizio Interpress)
Gli scavi in piazza San Marco a Venezia (fotoservizio Interpress)

Sotto la superficie di Piazza San Marco il passato torna a parlare. Dopo il ritrovamento dell’antica chiesa scomparsa di San Geminiano, d’epoca altomedievale, e le tombe degli antichi abitanti di Venezia, o ancora di monete e pesi di bilancia usati nei banchi del mercato che anticamente animava la Piazza, ecco che nuovi scavi hanno portato alla luce tracce significative di diverse fasi costruttive della Piazzetta, nei pressi del portico di Palazzo Ducale.

Con le archeologhe, alla scoperta degli scavi a San Marco

Tra queste, spicca un enigmatico basamento quadrangolare, in mattoni di nuova produzione, risalente a un’epoca antecedente al Palazzo Ducale post-quattrocentesco.

Secondo gli archeologi, la struttura potrebbe aver sostenuto una costruzione elevata, forse una torre, ipotesi che apre un affascinante capitolo sulla storia più antica della piazza.

I lavori di restauro dei masegni, la storica pavimentazione che ha segnato gli ultimi secoli dell’area di San Marco, stanno infatti rivelando tesori inaspettati: gestiti dal Comune, in collaborazione con la Soprintendenza per gli scavi di approfondimento, questi interventi stanno offrendo un’opportunità unica per comprendere l’evoluzione della Piazza, trasformata nei secoli nel “salotto” che conosciamo oggi.

Così gli scavi in Piazza San Marco rivelano i segreti della Venezia antica
La redazione
Gli scavi archeologici nell'area Marciana a Venezia (foto Matteo Tagliapietra/Interpress)

«Quello scoperto è un basamento antico di cui non si sapeva assolutamente l’esistenza» spiega la funzionaria archeologa della Soprintendenza, Sara Bini, «i rapporti stratigrafici che stiamo analizzando ci suggeriscono una cronologia antecedente al Duecento, collocandoci in un primo medioevo, fase precedente alla costruzione del Palazzo Ducale che conosciamo oggi.

Questa struttura quadrangolare (4 metri e 25 per lato), che si sviluppa con una fondazione che raggiunge una quota di 1 metro e 70 di profondità, era chiaramente progettata per sostenere un peso significativo: è probabile che si trattasse di una costruzione molto alta, come una torre. Sarà molto importante il lavoro di studio della documentazione post-scavo per provare a interpretare i resti, per comprendere l’evoluzione della Piazzetta e ciò che esisteva in quest’area prima della nascita del Palazzo Ducale».

Per l’archeologa Cinzia Rampazzo, della ditta Semper che effettua i sondaggi, questa è una scoperta cruciale per la storia di Venezia: «Dal palazzo precedente a quello attuale», spiega, «sappiamo solo della sua esistenza e della distruzione causata dagli incendi, ma ignoriamo completamente la sua forma o struttura.

Le indagini stanno inoltre svelando un quadro dettagliato delle pavimentazioni che si sono succedute nella piazza.

Quella che vediamo oggi, in trachite, risale al 1889. Prima di questa, esisteva una pavimentazione sempre in blocchi di trachite, posata nel 1723, preceduta ancora da superfici in cotto di epoche diverse. In quest’area, spicca un tratto di pavimentazione in altinelle, che secondo la tradizione risale alla fine del 1200 e dovrebbe essere stata utilizzata per tutto il Trecento.

Un dato importante è che questo basamento ritrovato risale a prima di quest’ultima pavimentazione e prima del Palazzo.

Le analisi e lo studio della documentazione raccolta sarà cruciale per interpretare questi resti emersi».

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