La scultura mai vista della testa di Teseo ispira una mostra-dossier su Canova

Presentato il programma 2025 del museo Gypsotheca. L’opera in gesso arriva da un privato e sarà visibile da marzo a giugno. Per sei mesi anche un’esposizione dedicata a Carlo Scarpa

Marina GrassoMarina Grasso

Una mostra-dossier su un inedito canoviano e una dedicata a Carlo Scarpa; un convegno sul tema della conservazione della memoria di Antonio Canova; programmi educativi e visite guidate inclusive, percorsi e laboratori dedicati alla fotografia e spettacoli teatrali: il programma 2025 del museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno – presentato qualche giorno fa a Venezia nel Palazzo Grandi Stazioni della Regione Veneto – promette originali prospettive di scoperta del lascito canoviano.

A cominciare dalla mostra Canova e la nascita della scultura moderna (23 marzo – 21 giugno), a cura di Elena Catra, che esporrà per la prima volta la scultura in gesso della testa di Teseo, proveniente da una collezione privata e concessa al museo in comodato gratuito: si tratta dello studio per il gruppo scultoreo del Teseo sul Minotauro, il cui marmo è al Victoria and Albert Museum di Londra, mentre la versione finale in gesso è nella Gypsotheca possagnese.

Il passaggio dagli stilemi barocchi agli ideali estetici neoclassici che la testa di Teseo sottolinea, sarà lo spunto di un percorso espositivo che si snoderà anche nella Casa Natale. A seguire, la mostra Carlo Scarpa e le Biennali (22 giugno – 6 gennaio), curata da Mario Gemin e Orietta Lanzarini, esplorerà la collaborazione di Scarpa con la Biennale di Venezia attraverso opere della collezione Luciano Gemin. Ossia, intreccerà l’opera dei due autori dei più moderni spazi espositivi (l’Ala Scarpa e l’Ala Gemin, appunto), che, accanto all’Ala ottocentesca voluta dal fratellastro di Canova, Giovanni Battista Sartori, costituiscono il cuore espositivo del complesso museale.

E proprio a quest’ultimo, in occasione del 250° anniversario della morte, sarà dedicato il convegno Giovanni Battista Sartori e l’eredità di Canova, che il 30 e 31 ottobre aprirà un ciclo di incontri dedicati alla ricerca e alla divulgazione delle sue pere e del contesto culturale in cui visse.

Curato da Francesco Leone, Paolo Mariuz e Moira Mascotto, direttrice del museo, chiamerà studiosi ed esperti ad approfondire temi come la gestione del suo studio romano dopo la sua morte, la vendita delle sue opere e la creazione di istituzioni dedicate alla conservazione della sua memoria.

Per diffondere la cultura canoviana anche tra i giovani, la Fondazione Canova Onlus metterà a disposizione cinque borse di studio che offriranno ospitalità completa al convegno ad altrettanti studenti. Sempre nel segno del coinvolgimento dei giovani, sono anche le attività finanziate dal progetto sostenuto dal ministero della Cultura che ha recentemente permesso di arricchire il fondo fotografico del museo con sei preziose opere del noto fotografo d’arte Aurelio Amendola, e che includeranno laboratori di fotografia per bambini, un corso di fotografia di base per ragazzi e tre incontri speciali dedicati alla fotografia.

Inoltre, il museo offrirà programmi didattici per coinvolgere scuole e famiglie, inclusi percorsi tematici con esplorazioni tattili e con interpreti nella lingua dei segni; una rassegna teatrale di quattro spettacoli, tra marzo e settembre, in collaborazione con Tema Cultura; visite guidate serali alla luce delle candele. E, non da ultimo, il museo parteciperà anche ad eventi europei come la Notte dei Musei e al Circuito Scarpiano, con ulteriori attività legate a Carlo Scarpa in collaborazione con il Fai, l’Università Ca’ Foscari e la Fondazione Querini Stampalia. Nel segno di una promozione a tuttotondo della multiforme eredità canoviana. 

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