Carnevale di Venezia, chef stellati al Ballo del Doge

Cera e Biasetto prepareranno cena e dessert. Ingressi fino a cinquemila euro. Sautter: «Il mio mestiere è dare vita a un sogno»

Camilla Gargioni
Il Ballo del Doge
Il Ballo del Doge

Il Ballo del Doge nel nome del Made in Venice, per far risaltare gli aspetti produttivi e creativi di una città che non è solo turismo e mordi fuggi. Antonia Sautter, stilista e ideatrice della festa più esclusiva del Carnevale veneziano, che si aprirà il prossimo 14 febbraio nel nome di Casanova, è immersa nei preparativi per il Ballo, approdato alla 32esima edizione.

Quest’anno il tema sarà “Carnival Couture” per avvolgere in una atmosfera ancora diversa la scuola grande della Misericordia: l’appuntamento è per il primo marzo, Sabato grasso.

Antonia Sautter nel suo atelier
Antonia Sautter nel suo atelier

«I preparativi sono partiti già da dicembre, sono giorni frenetici: si parte sempre da un progetto creativo, che mano a mano prende forma passando alla parte pratica», afferma Sautter, «il Ballo del Doge è una grandissima produzione che impiega più di cinquecento persone, alcune per tutto l’anno. C’è un’energia straordinaria che si respira nel mio quartier generale».

Sautter pone l’accento sull’impatto che un evento di queste dimensioni ha sulla città. «È grazie alle forze veneziane che diamo vita a questo sogno», sottolinea, «parlo di “couture” perché il Carnevale ha molti più valori, è la dimostrazione che il made in Venezia esiste. Nelle frivolezze del Carnevale, sotto c’è la volontà di sostenere, promuovere, stimolare il fatto a mano, che si sta un po’ dimenticando nella nostra città».

Intanto, le prenotazioni dei biglietti corrono. I prezzi, si sa, sono alti: per il “pacchetto” supreme si parla di 5 mila euro, si scende tra i 3.500 e i 2 mila nelle fasce da “A” a “D”, mentre il solo after dinner ammonta a 800 euro (si trovano sul sito ilballodeldoge.com).

Pur mantenendo alcuni dettagli top secret, qualcosa trapela: la cena sarà firmata da Lionello Cera, lo chef da due stelle Michelin di Lughetto. «Abbiamo a breve la prova del menu, non posso ancora svelare i dettagli», spiega Cera, «a breve definiremo aperitivo e piatti».

Al dessert, invece, ci pensa nientemeno che Luigi Biasetto, pasticcere nato a Bruxelles di origini venete, un must a Padova. «Il ballo evoca una danza di sette veli, quindi abbiamo deciso di servire la torta setteveli».

L’idea è di prepararla in monoporzioni, ma resta segreta la decorazione. «Andrà a sottolineare il valore di questo ballo», si limita a dire Biasetto.

Sautter proprio il 24 gennaio era indaffarata con gli abiti che andranno a indossare gli attori, tra tessuti e pizzi. «Sono abiti su misura, gli attori saranno più di cinquanta», svela Sautter, «poi tra musicisti, cantanti, figuranti... quest’anno il cast artistico raggiunge le trecento persone».

Artisti internazionali, tra funamboli, contorsionisti, attori, cantanti e ballerini. Dietro alle maschere, poi, si nascondono anche i vip, per una serata da mille e una notte.

«La Carnival couture dà la possibilità di esprimersi senza freni e non è un mettersi in mostra, ma un esercizio virtuoso di sarte», continua Sautter, «Tutto ciò che viene creato non è banale, ma speciale. C’è una challenge per riuscire a sorprendere, che fa veramente la differenza».

Gli ospiti si troveranno quindi immersi in un’immaginifica Fashion-Carnival Gallery, con quattro tableau vivant dedicati a personaggi iconici come la Regina Maria Antonietta, Re Luigi XIV, la Contessa di Castiglione e la Principessa d’Austria Sissi, indissolubilmente legati alla moda di cui, in qualche modo, sono stati protagonisti, esortando il pubblico a seguire il Filo Rosso della loro creatività: «Per questa notte, osa essere chi vuoi essere!».

Gli ospiti assisteranno a una sfilata in passerella di abiti ispirati a quelli indossati da nobili e aristocratici, e magnificamente interpretati dalla sapiente scuola pittorica veneziana. Sfileranno abiti scultura tra velluti pregiati, ricami preziosi e accessori sapientemente decorati.

Il palco nel cuore della navata centrale della scuola grande della Misericordia si accederà di rosso passione: nel frattempo, alcuni “sarti- servitori” che si aggireranno per la sala stuzzicheranno gli ospiti con il metro che tengono in mano: vorranno “prendere le loro misure” per dei nuovi abiti o controlleranno che le loro vesti calzino a pennello? Gli ospiti la scopriranno solo durante la serata, mentre i “sarti-saltimbanco” li inviteranno a seguire il filo rosso della festa accedendo al piano nobile, dove saranno fatti accomodare ai loro tavoli.

«Il mio mestiere e quello delle persone che lavorano con me è dare vita a un sogno», conclude Sautter, «è uno straordinario grande gioco».

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