
Cirque du Soleil, il debutto di “Alegría” in Italia: dal 13 giugno sarà a Trieste per Go25
Lo show risale al 1994: nel 2019 è stato ripensato, con nuove coreografie, costumi e atti acrobatici. Oggi, nel 2025 lo spettacolo, debutta in Italia: il nostro racconto dell’anteprima a Roma
Che cosa può fare un corpo se si spinge al limite delle sue possibilità? Può sfidare la gravità in incredibili evoluzioni a metri da terra, perfettamente sincronizzate. Può contorcersi come se fosse fatto di gomma. Può addirittura maneggiare e ingoiare il fuoco.
Il Cirque du Soleil porta nell’arena del suo enorme tendone da 2.500 posti – evocativamente chiamato il Grand Chapiteau – evoluzioni che potrebbero trovare posto su una pedana olimpica, e aggiunge difficoltà su difficoltà di destrezza e coreografia in un crescendo. Non per spirito di competizione ma per stimolare il senso che per Aristotele ha portato alla nascita della filosofia: la meraviglia.
Ma a questo aggiunge un messaggio, veicolato da una trama che tiene insieme i numeri e dalle canzoni, cantate nel mélange di lingue che caratterizza l’onirico mondo creato dal Cirque. Un messaggio di pace e convivenza tra popoli ed etnie che è implicitamente evocato dalle varie nazionalità che compongono il gruppo e dall’idioletto che è la firma del Cirque.
E un messaggio di rifiuto del dispotismo, che emerge dalla trama di Alegría in a New Light, lo spettacolo simbolo della compagnia (del 1994) ripensato nel 2019 dal regista Jean-Guy Legault.

Il debutto e la tappa a Trieste
La première in Italia di Alegría in a New Light è andata in scena a Roma, prima città del Paese toccata dal tour internazionale.
Il Cirque poi si trasferirà a Milano, e arriverà a Trieste, portato dal Teatro stabile del Fvg, il Rossetti, dal 13 giugno al 13 luglio. La tappa nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia è parte del programma di Go!2025 &Friends, la serie di grandi eventi culturali promossi dalla Regione Fvg in occasione della capitale europea della Cultura che quest’anno coinvolge le due Gorizie.
Se il tour di solito tocca grandi città metropolitane, Trieste si propone come una piccola capitale del centro Europa. E le vendite dei biglietti le danno ragione: dei 20 mila staccati finora, più del 2% è stato acquistato dalla Slovenia, seguono poi Germania, Austria e Croazia.
Tappe a Nord Est
Il Nord Est è il bacino principale di futuri spettatori italiani, con Treviso (8,9% delle vendite in Italia), Venezia (6,22%) e Padova (4%), che seguono Trieste, Udine e Pordenone.

Il messaggio dello spettacolo si adatta a quello di pace delle due Gorizie che sta alla base della proposta transfrontaliera di Slovenia e Italia: l’abbattimento di autoritarismi che ha portato alla convivenza di culture diverse dopo la stagione dei nazionalismi del Novecento.
In Alegría, dopo la morte del re, il giullare di corte tenta di prendere il potere, bramoso di porre la corona sulla sua testa, ma soffia un vento di cambiamento inarrestabile portato dagli acrobati del Bronx, che alla fine prevarrà.
Anche se le musiche di Alegría sono arcinote (Jeux d’enfants, ad esempio, è stata a lungo la sigla del talk show Ballarò) e lo stesso titolo evoca il motivetto eponimo “Alegría, come un lampo di luce, Alegría, come un pazzo gridar...” che molti hanno conosciuto nel film del 1999 diretto da Franco Dragone – in cui però la trama era romantica, e non politica –, l’esperienza di vedere lo spettacolo dal vivo è completamente nuova.
Non solo perché sotto il Chapiteau si è così vicini agli artisti che si respira l’odore di petrolio quando i giocolieri con le fiamme arrivano sul palco. Il crescendo di difficoltà atletica e di sincronizzazione porta al cardiopalma. Inevitabile non chiedersi: «Come fanno a non cadere?». In più l’abbattimento della quarta parete coinvolge. Si ride con i clown, si rimane stregati dai circensi. Attrezzi e numeri mai visti si aggiungono ai più classici. Un esempio? La ruota, una sorta di enorme hoola hoop in cui un acrobata si destreggia come fosse un uomo vitruviano incastonato in una moneta che rotola sul palco.

I vip alla première di Roma
La première di Roma – andata in scena a qualche giorno dal debutto del primo marzo per far sì che fosse perfettamente rodato sotto i riflettori nazionali – ha richiamato una schiera di vip tra cui, per menzionare solo alcuni nomi Giorgio Panariello, Caterina Balivo, Elena Sofia Ricci e Margherita Granbassi.
L’esperienza è così immersiva che nonostante la presenza di molti influencer – impegnati a riprendersi sul red carpet con cocktail e buffet – la richiesta di tenere lo smartphone in tasca o a bassa luminosità è stata rispettata, tutti catturati dal qui e ora.
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