Con lo spettacolo Alegria del Cirque du Soleil rinasce il Silos di Trieste

Il tendone da 2.500 posti sarà allestito in Porto Vecchio. Un’area in cui i migranti trovavano riparo in capanne

Valeria Pace
Il tendone del Cirque du Soleil che sarà allestito nel Porto Vecchio di Trieste, un'area dove i migranti trovavano riparo in capanne
Il tendone del Cirque du Soleil che sarà allestito nel Porto Vecchio di Trieste, un'area dove i migranti trovavano riparo in capanne

Dal 13 giugno al 13 luglio Trieste diventerà la capitale italiana del Cirque du Soleil. E con sé porterà un’ondata di turisti culturali, nonché 7 mila pernottamenti solo per il cast e la crew di supporto tecnico.

Il Grand Chapiteau, l’enorme tendone da circo dove i circensi del Cirque faranno la loro performance, sarà allestito in Porto Vecchio, l’enorme spazio abbandonato da più di 600 mila metri quadrati dove sorge il complesso costruito ai tempi in cui Trieste era il porto franco dell’impero austroungarico. Un esperimento di rinascita per l’area.

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Il tendone

Davanti al Silos di Trieste, l’enorme edificio diroccato in cui per anni hanno trovato rifugio fino a 300 migranti della Rotta balcanica in condizioni igienico-sanitarie drammatiche, arriverà la magia di Alegría a cercare di sanare le ferite della città con la bellezza. Qui sarà montato un tendone da circo, o meglio una serie di tendoni. Tra le strutture che saranno montate quelle per gli ospiti Vip, il backstage, una cucina, gli uffici e gli ambienti per i tecnici. Il Grand Chapiteau, il tendone principale, alto 19 metri e dal diametro di 51, può ospitare più di 2.500 spettatori per 4.505 metri quadrati di superficie. È sostenuto da quattro pali da 25 metri, e 550 picchetti da un metro lo tengono ancorato al suolo. È pure a prova di bora dato che è progettato per resistere a venti fino a 120 chilometri orari. Nulla è lasciato al caso, pure il suo colore, bianco, è stato scelto per riflettere i raggi del sole, limitando la necessità di climatizzazione e dunque di emissioni. Per erigere il tutto servono otto giorni.

 

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La redazione
Un momento dello spettacolo, foto Ann-Marie Forker

La location

La location del Grand Chapiteau a Trieste è speciale: di solito viene montato in aree periferiche delle città, invece in questo caso sarà a pochi passi dal centro e diventerà parte integrante della città. È speciale anche perché si tratta del primo grande progetto per ravvivare un’area depressa e in stato di abbandono. Certo si tratta di un’area di enorme potenziale, che finalmente a breve potrebbe vedere uno sviluppo. Il project financing approvato dal Comune prevede lavori di riqualificazione per 620 milioni di euro da eseguire in tre lotti per diciannove magazzini da ristrutturare. È curioso ricordare che il Porto è la zona di Montreal dove c’è il quartier generale del Cirque du Soleil, e la sua presenza ha contribuito a riqualificare l’area.

 

 

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I lavoratori

Sono in tutto 118 i lavoratori che partecipano al tour, tra loro 54 sono gli artisti che fanno parte del cast di cantanti, attori, ballerini, musicisti e soprattutto gli spettacolari circensi. Vengono da 17 Paesi e parlano 14 lingue diverse, il 40% di loro sono ex sportivi e atleti attivi in discipline come ginnastica artistica e ritmica, nuoto sincronizzato e tuffi. Il resto proviene dai tradizionali circuiti circensi: tra i numeri ci sono giocoleria, danza con il fuoco, trapezi, contorsionismo e tessuti aerei. Gli altri lavoratori itineranti fanno parte del team di supporto, dagli amministrativi che aiutano a sbrigare i visti di lavoro, l’assicurazione, e la contabilità, alla direzione artistica, i fisioterapisti, i tecnici di scena e quelli incaricati di curare la costruzione delle tensostrutture. Sono 7 mila i pernottamenti negli hotel e negli appartamenti destinati ad affitti brevi di Trieste che il cast e crew da soli genereranno. I pasti gli saranno forniti dai 4 chef coadiuvati da 10 cuochi locali che ogni giorno prepareranno 250 porzioni all’interno del tendone. Ma sicuramente nei momenti di pausa tra prove e performance si concederanno pause caffè e shopping in città. In più la produzione darà lavoro a 100 professionisti locali.

Il turismo

Più di loro però saranno i molti turisti che accorreranno in città come spettatori a generare un indotto importante per Trieste. Dei 20 mila biglietti già venduti, moltissimi sono stati acquistati oltreconfine. L’arrivo del Cirque infatti è una rarità: dopo Trieste si dirigeranno al Nord Europa, con due location in Belgio, e poi in Francia, a Parigi. Trieste dunque potrà attirare molti fan del

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