Duecento anni di Johann Strauss II: Vienna in festa
Inizia giovedì con un programma a lui dedicato al tradizionale Ballo dell’Opera l’anno straussiano indetto dalla capitale austriaca in memoria del genio

Il bicentenario della nascita di Johann Strauss ricorrerà il 25 ottobre, ma a Vienna tutto il 2025 è stato dichiarato anno di Strauss, e disseminato di una miriade di eventi per tutte le età, in una settantina di luoghi.
Il corposo programma spazia nei più svariati settori e si rivolge ad un pubblico che il sovrintendente Roland Geyer, in passato direttore del prestigioso Theater an der Wien, vorrebbe comprensibilmente il più vasto e variegato possibile. L’intento delle manifestazioni, ci dice, non è quello di riproporre semplicemente il meglio del compositore, bensì di traslare Strauss nel nostro tempo con delle iniziative che lo approccino da una prospettiva odierna e ne mettano in risalto l’attualità.
Un primo assai riuscito esempio di questi intenti è stata la prima assoluta di “Tritsch Tratsch”, al Konzerthaus. Il titolo non rimanda tuttavia solo alla celebre polka del 1858 bensì alla rivisitazione in chiave moderna di un cospicuo corpus di brani famosi di Strauss, rielaborati con gioiosa e esuberante fantasia dal compositore austriaco Wolfgang Mitterer e eseguiti con slancio dall’orchestra del Klangforum di Vienna diretta da Elena Schwarz.

Anche lo spettacolo al teatro Odeon, “Donner und Blitz (“Lampi e Tuoni”), che rimanda a una nota polka di Strauss, affronta il personaggio del compositore sotto una luce nuova. Qualche anno fa lo studioso Thomas Aigner ha trovato infatti un centinaio di lettere del musicista indirizzate a una giovane aristocratica russa, Olga Smirnìtskaja, attorno al 1859. Le missive della giovane non ci sono tuttavia pervenute, e quindi la regista Jacqueline Kornmüller ha chiesto all’autrice Milena Michiko Flašar di inventare delle risposte verosimili.
Il risultato è una serata tutta all’insegna di un amore infelice (le rispettive famiglie erano contrarie alla relazione), immersa in un pregevole tessuto sonoro di musiche eseguite dal vivo da cinque musicisti e ispirate a Strauss, composte per l’occasione da Johanna Doderer.
In questo 2025 tutto dedicato al re del valzer, anche il programma delle mostre è assai articolato.
Nell’appartamento al numero 54 della Praterstrasse, in cui Strauss visse dal 1863 al 1874 e in cui compose il suo brano più famoso, “Sul bel Danubio blu”, ci si può immergere nel mondo privato del musicista e della sua famiglia, vedere parte del mobilio e di oggetti che gli appartenevano, fra cui il suo armonio e il leggio al quale componeva stando in piedi, e numerosi materiali iconografici. La mostra è parte della folta rete di case viennesi di musicisti celebri, che il Wien Museum gestisce e rende accessibili al pubblico.
Al Theatermuseum “Johann Strauss. Die Ausstellung” (Johann Strauss. La mostra, aperta fino al 23 giugno) ripercorre la vita e la produzione musicale e teatrale di Strauss con un gran numero di oggetti, sottolineando alcuni fatti importanti, fra l’altro circa la partitura del Pipistrello, cui collaborò musicalmente anche il librettista Richard Genée.
I curatori espongono infatti alcune pagine della partitura, da cui si evincono gli interventi dell’uno e dell’altro, e una lettera nella quale Genée si lamentava dell’esiguità del compenso per quella collaborazione aggiuntiva.
Ma vi è anche l’atto di matrimonio di un antenato di Strauss, che era di confessione ebraica, ma si era sottoposto al battesimo. Un fatto che indusse i nazisti, grandi amanti di Johann Strauss, a falsificare il documento. In mostra sono esposti sia l’originale, sia la versione manomessa.
Multmediale e immersiva è invece la mostra “Johann Strauss New Dimensions”, realizzata in un apposito edificio di fronte alla palazzina della Secessione con l’intento di diventare permanente e entrare così nel circuito stabile delle istituzioni culturali di Vienna.
Il percorso è un viaggio nel mondo di Strauss e della sua famiglia, attraverso accattivanti stazioni tematiche, davanti alle quali si attiva automaticamente un commento in cuffia (disponibile anche in italiano), con molti contenuti divulgativi e tanta musica di Strauss.
Fra i prossimi appuntamenti, il 27 febbraio il tradizionale Ballo dell’Opera sarà focalizzato su Strauss, mentre il 5 aprile una serie di eventi concentrati soprattutto al Museumsquartier celebreranno il “Giorno del Pipistrello”: fu infatti il 5 aprile (1874) che la famosa operetta venne presentata al Theater an der Wien. E proprio in quello storico teatro debutterà il 4 ottobre una nuova messa in scena con la regia di Stefan Herheim. —
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