L’enigma della luce: gli scatti di Mimmo Jodice sono sguardi sull’anima

Al Castello di Udine, fino al 4 novembre, l’omaggio al fotografo napoletano: la mostra propone 140 progetti artistici in bianco e nero, tra indagine e sentimento

Elena Commessatti
Marina di Licola, Opera n.3 (2008) di Mimmo Jodice
Marina di Licola, Opera n.3 (2008) di Mimmo Jodice

«Vorrei ricominciare da capo», dice Mimmo Jodice al suo amico, il regista Mario Martone, in una videointervista, riportata anche in mostra. A 91 anni appena compiuti, e una vita così piena e vissuta, ricca di intense tracce artistiche, questo pensiero commuove. Siamo a Udine, in Castello, nell’aureo Salone del Parlamento. Dal 4 aprile qui si può entrare nel mondo di uno dei più grandi fotografi italiani, il napoletano Mimmo Jodice, con “Mimmo Jodice. L’enigma della luce”, a cura di Silvia Bianco, conservatrice del Museo Friulano della Fotografia, Roberto Koch e Alessandra Mauro, direttore e direttrice artistica dell’agenzia Contrasto e da tempo legati al lavoro di Jodice.

Un ritratto di Mimmo Jodice nel suo archivio a Napoli realizzato dal fotografo friulano Danilo De Marco
Un ritratto di Mimmo Jodice nel suo archivio a Napoli realizzato dal fotografo friulano Danilo De Marco

Un viaggio raffinato e sentimentale, pensato e realizzato per Udine in stretta collaborazione con Mimmo, Angela e Barbara Jodice, che racconta dal 1964 al 2015, in centoquaranta progetti artistici, di cui alcuni inediti come quello per Trieste del 1985, la lunga carriera di Mimmo Jodice e il suo attraversare tempo e memoria. Molti i temi e le suggestioni. L’amore per la sua Napoli, la scelta di un racconto scientifico e visionario dentro la fotografia, l’attrazione quasi fatale per la metafisica dei luoghi. Il suo continuo ricercare la verità e le risposte attraverso la luce. La sua biografica coerenza.

“Mimmo Jodice. L’enigma della luce” è un’imperdibile mostra, una di quelle che lasciano il segno, voluta fortemente dal Comune di Udine e progettata proprio per dialogare con lo spazio del Salone del Parlamento.

Due opere di Mimmo Jodice
Due opere di Mimmo Jodice

L’esposizione, prosegue da parte del Comune di Udine e dei Civici Musei, il viaggio dentro la fotografia italiana, cominciato con successo nel 2024 con la monografica dedicata a Gianni Berengo Gardin.

Con “Mimmo Jodice. L’enigma della luce” i tre curatori, in un riuscito progetto allestitivo e grafico a cura, rispettivamente, di Silvia Pedron e Vanessa Marcuzzi, hanno potuto selezionare i temi del lavoro dell’artista, inserendoli in piccole case color della notte, ognuna con il tetto scoperto e illuminato, in modo da poter “dialogare” con il soffitto del Salone del Parlamento.

Attraverso gli scatti si ripercorrono i principali temi della sua produzione artistica, tra i quali la denuncia sociale e le tradizioni della Napoli degli anni’70, il silenzio dei paesaggi umani, il rapporto con il passato, visioni di natura e città. Il mare.

 

Le opere esposte, provenienti direttamente dalle collezioni dello Studio Jodice e dai Musei Vaticani, spaziano dalle sperimentazioni concettuali degli anni Sessanta fino alle immagini più recenti, approfondendo il progetto dell’intera carriera di Jodice: l’equilibrio tra l’immagine reale e la sua astrazione. Le opere, caratterizzate dal talento nell’uso del bianco e nero, esplorano il rapporto tra realtà e visione, tra presenza e assenza, trasformando la fotografia in uno strumento di indagine esistenziale.

Tre le sezioni. La prima è dedicata alla ricerca sulla tecnica fotografica, al suo lavoro –fondamentale– in camera oscura. Jodice ha sempre ricercato un equilibrio profondo tra il bianco e il nero, smembrando e ricomponendo le immagini, per creare visioni astratte che sfidano la percezione visiva. Questa costante sperimentazione è il cuore pulsante della sua opera, che unisce la realtà all’astrazione, tra luce e ombra.

Il percorso espositivo si sposta poi su temi sociali e storici, con un particolare accento sul progetto “Chi è devoto” che indaga le tradizioni popolari a Napoli negli anni Settanta. Quella di Jodice è una relazione intima con la sua città.

Il passato del Mediterraneo e la Natura gli ultimi temi. Attraverso gli scatti di progetti fotografici ambiziosi come “Il Polittico Villa dei Papiri” e “Anamnesi” , in cui Jodice indaga il patrimonio culturale e storico del Mare Nostrum, la mostra restituisce volti e figure che sembrano vivere e inquietano. Infine, le immagini del progetto “Eden”, qui a Udine visibili nella sua completezza, sollevano interrogativi sulla nostra relazione con ciò che ci circonda.

La presentazione

Siamo orgogliosi di accogliere qui a Udine, in un percorso nuovo ed originale, un maestro napoletano del nostro tempo, Mimmo Jodice, uno dei grandi nomi della fotografia italiana ed internazionale, come testimoniano le mostre personali tenute a tutte le latitudini del Pianeta. La nuova rassegna si inserisce nell’itinerario che valorizza la fotografia italiana famosa nel mondo, iniziato l’anno passato con la fortunata esposizione di Gianni Berengo Gardin.

Il taglio del nastro in Castello a Udine con Barbara Jodice (al centro), curatori e autorità (foto Rebecca Paviola)
Il taglio del nastro in Castello a Udine con Barbara Jodice (al centro), curatori e autorità (foto Rebecca Paviola)

La carriera di Jodice, segnata da una continua ricerca artistica e da una profonda riflessione sociale, lo ha portato dalle sperimentazioni concettuali degli anni Sessanta alla documentazione delle piaghe sociali. Da sempre attento alle sperimentazioni e alle possibilità espressive del linguaggio fotografico, è stato instancabile protagonista nel dibattito culturale che ha elevato e affermato la fotografia del nostro Paese anche in campo internazionale. Il suo lavoro intimo e riflessivo è un punto di riferimento per generazioni di curiosi e appassionati d’arte, ma anche un’occasione per generare riflessioni nuove nel pubblico rafforzando il ruolo di Udine come laboratorio culturale di ambizione europea.

“Mimmo Jodice. L’enigma della luce” non è un’iniziativa calata dall’alto ma è un’iniziativa pensata e curata direttamente dai Civici Musei udinesi, per mano della conservatrice Silvia Bianco, insieme agli esperti di fotografia contemporanea Roberto Koch e Alessandra Mauro, in collaborazione con Mimmo, Angela e Barbara Jodice, e con lo Studio Jodice, e si avvale del sostegno e della collaborazione di autorevoli partner pubblici e privati a cui va il nostro ringraziamento. (Federico Pirone, assessore alla Cultura del Comune di Udine)

L’esposizione

La mostra “Mimmo Jodice. L’enigma della luce” , è realizzata in collaborazione con Angela e Barbara Jodice; sono partner di progetto Mimmo Jodice Studio S. r. l. , l’Università degli Studi di Udine, il Craf – Centro di ricerca e archiviazione della fotografia, e Contrasto.

 

Tra i sostenitori Regione Friuli Venezia Giulia, con PromoTurismo Fvg all’interno di Go!2025 & Friends e Fondazione Friuli. Sponsor Banca di Udine e la società partecipata Arriva Udine. Patrocini della Camera di Commercio Pordenone-Udine e di Confindustria Udine.

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