Eroi silenziosi, il cortometraggio che racconta le stragi di Palermo del 1992
«Lo scopo dell’opera- spiegano il regista Diego Giovane e il produttore Willy Garbuio - è quella di valorizzare il sacrificio dei colleghi caduti nell’adempimento del dovere nelle stragi del 1992 di Capaci e via D’Amelio in Palermo»
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Un cortometraggio dal titolo “Eroi silenziosi”, che ricostruisce il periodo delle stragi di Palermo del 1992 in cui morirono non soltanto due magistrati straordinari come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, impegnati in prima linea nella lotta alla mafia, ma anche i poliziotti che li proteggevano.
La storia
L’opera è stata presentata giovedì sera ai cittadini nella sala riunioni dell’Albergo Roma di Castelfranco e lunedì sarà proiettato in questura a Treviso. Si tratta di un cortometraggio, prodotto dalla sezione provinciale del sindacato autonomo di polizia Fsp di Treviso, che è stato presentato anche alle Mostre del Cinema di Venezia e di Roma e al festival “Cortina-metraggio”.
Dietro al cortometraggio, che soltanto per montarlo sono state necessarie 110 ore, un piccolo team di agenti trevigiani, coordinati dal regista Diego Giovane, poliziotto in pensione.
Tra loro anche Willy Garbuio, segretario provinciale Fsp e in servizio alla polizia scientifica della questura di Treviso nelle vesti di direttore di Produzione, il vice-sovrintendente Leonardo Trescato, in servizio in questura a Venezia come responsabile del montaggio, l’assistente capo coordinatore Gianluca in Aiello, in qualità di direttore della Fotografia e l’agente Loris Seminerio, in servizio alle Volanti della questura di Treviso come responsabile delle ricostruzioni planimetriche.
Le riprese in Sicilia
Per effettuare l’opera è stato necessario il trasferimento in Sicilia per alcuni giorni nei luoghi simbolo delle stragi. «È stato un’esperienza commovente - spiega il regista del cortometraggio Diego Giovane - perché eravamo in servizio nel 1992 e abbiamo vissuto di riflesso quella tragedia. Toccante anche aver sentito la ricostruzione della tragedia attraverso la voce dei superstiti delle due stragi, Antonio Vullo, agente della scorta di Borsellino e Angelo Corbo, poliziotto della scorta di Falcone».
«Lo scopo dell’opera - spiegano i responsabili del cortometraggio sulle stragi di Capaci e via D’Amelio - è quella di valorizzare il sacrificio dei colleghi caduti nell’adempimento del dovere nelle stragi del 1992 di Capaci e via D’Amelio in Palermo, dove non è deceduta solamente la figura del Poliziotto, ma di fatto sono venuti a mancare dei ragazzi, fidanzati, sposi e padri di famiglia».
«Inoltre, grazie alle testimonianze raccolte in Palermo dai superstiti e dai colleghi che prestavano servizio nel 1992 al e soprattutto grazie al contributo delle immagini inedite della Scientifica di Palermo, abbiamo fornito una ricostruzione di come sono avvenuti i due eventi. L’obiettivo del cortometraggio è la valorizzazione del sacrificio dei colleghi caduti nell’adempimento del dovere».
Alla presentazione c’era anche il vice-presidente nazionale Fsp Franco Maccari.
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