Esame di Coscienza di un letterato, l’inquietudine di Renato Serra attuale 110 anni dopo
Il saggio dello scrittore Renato Serra ripubblicato da Efesto dà voce a quella inquietudine e irrequietezza di chi si sente inattuale nel proprio tempo, distrugge e demistifica qualsiasi interpretazione razionale della storia o mitologia giustificatrice della guerra di cui mette in rilievo il non senso e l’assurdità

E’ stato ripubblicato da Efesto edizioni ed è in libreria il saggio di Renato Serra “Esame di Coscienza di un letterato” che uscì il 15 aprile 1915
Altro che secolo breve: davvero il Novecento sembra non finire mai. Nuove tempeste d’acciaio si addensano all’orizzonte, solo il nostro viaggio verso il termine della notte si sta approssimando alla meta. La cultura umanistica che ha caratterizzato “un’idea di Europa” per secoli, sembra definitivamente tramontata: non è un problema “da intellettuali” perché con essa va in crisi l’idea stessa di democrazia, dal momento che la democrazia è figlia della libertà di pensiero e di parola, dell’autonomia del giudizio e della forza dell’immaginazione che fanno tutt’uno con la coscienza umanistica.
L’Esame di coscienza di un letterato apparve nella primavera del 1915 sulla rivista «La Voce» ed è la testimonianza del profondo travaglio non soltanto di un raffinato e sensibile intellettuale, ma di tutta un’epoca.
In queste pagine, come scrisse Ezio Raimondi, pulsa la storia della prima generazione moderna che comincia a vivere il dramma non ancora concluso dell’Europa, nel momento decisivo in cui essa s’incammina verso ciò che gli storici, oggi, chiamano la Guerra dei Trent’anni del nostro secolo.
Tornare a leggere questo splendido, limpido, appassionato testo di Renato Serra, significa tornare alle origini di uno degli snodi cruciali della storia europea e al tempo stesso, fare i conti con “i tempi bui” del nostro presente.
Testimonianza dei dubbi, delle speranze, dei timori che si agitano nell’animo di Serra alla vigilia dell’entrata in guerra, l’Esame di coscienza è, prima di tutto, un’operazione di coraggioso scandaglio di sé che procede di pari passo con la volontà di misurarsi con le cose nella loro precisione e singolarità irripetibili. La scrittura è attenta e scrupolosa, guidata dal bisogno di portare alla luce la verità del proprio rapporto con il mondo facendo affiorare i nodi più controversi e contraddittori del proprio animo.
Si legge, nel passaggio più alto e straziante dell’Esame: «Crediamo pure, per un momento, che gli oppressi saranno vendicati e gli oppressori saranno abbassati; l’esito finale sarà tutta la giustizia e tutto il maggior bene possibile su questa terra. Ma non c’è bene che paghi la lacrima pianta invano, il lamento del ferito che è rimasto solo, il dolore del tormentato di cui nessuno ha avuto notizia, il sangue e lo strazio umano che non ha servito a niente. Il bene degli altri, di quelli che restano, non compensa il male, abbandonato senza rimedio all’eternità».
Nell’analizzare le controverse ragioni che lo portano a schierarsi a favore di un interventismo democratico, Renato Serra procede implacabile a distruggere e demistificare qualsiasi interpretazione razionale della storia o mitologia giustificatrice della guerra di cui mette in rilievo il non senso e l’assurdità, il movimento cieco e senza scopo, il carico di dolore inspiegabile e irriducibile che accomuna vincitori e vinti: «Forse il beneficio della guerra, come di
tutte le cose, è in se stessa: un sacrificio che si fa, un dovere che si adempie. Si impara a soffrire, a contentarsi di poco, a vivere più degnamente, con più seria fraternità, con più religiosa semplicità, individui e nazioni: finché non disimparino. […] Ma del resto è una perdita secca, un dolore, una distruzione enorme e inutile».
La voce di Renato Serra – una voce inquieta, incrinata dal dubbio – sembra giungerci da un passato remoto ma non tanto da risultare incomprensibile: anzi, riconosciamo nella sua inquietudine e irrequietezza la stessa inquietudine, la stessa irrequietezza di chi si senta inattuale nel proprio tempo.
RENATO SERRA, Esame di coscienza di un letterato, a cura di Nicola De Cilia, Efesto edizioni, Roma 2025
Riproduzione riservata © il Nord Est