“Un passo dal cielo” torna su Rai1 tra amori e paesaggi

Nuovi episodi per la celebre fiction ambientata a San Vito di Cadore. Fra i protagonisti Francesca Masini (trevigiana) e Alvise Marascalchi (bellunese): «L’ambiente è il protagonista assoluto»

Elena Grassi
I protagonisti: Alvise Marescalchi, 16 anni di Ponte nelle Alpi, e Francesca Masini, ventenne trevigiana
I protagonisti: Alvise Marescalchi, 16 anni di Ponte nelle Alpi, e Francesca Masini, ventenne trevigiana

Ne accadono di cose, all’ombra delle Dolomiti: delitti da risolvere e ghiacciai da salvare, amori taciuti e colpi di testa, famiglie che si allargano e relazioni messe alla prova. Sono gli ingredienti dell’ottava stagione di “Un passo dal cielo”, serie ambientata per il terzo anno consecutivo nel bellunese e in onda da stasera per sei puntate su Rai1 alle 21.30.

La sede del commissariato retto dal vicequestore Vincenzo Nappi, ancora Enrico Ianniello, e dall’ispettore Huber Fabricetti (Gianmarco Pozzoli), è sempre a San Vito di Cadore, valorizzata nelle riprese dal suo specchio naturale, il lago Mosigo, punto di partenza per le indagini verso Cortina e Borca di Cadore, con incursioni a Nebbiù, Misurina, Monte Piana, Flames, Valle di Cadore, Vinigo, Cibiana, il Faloria, le Cinque Torri e Passo Giau. Location di rara e a volte sconosciuta bellezza, immortalate l’estate scorsa dai registi di questa stagione Alexis Sweet e Laszlo Barbo.

Il cast femminile è sempre capitanato da Giusy Buscemi, alias Manuela, sorella di Vincenzo Nappi, e Serena Iansiti, nei panni della sua compagna Carolina, mentre le new entry sono due volti iconici dell’immaginario mediatico pop italiano: Raz Degan, un ritorno in tivù come ricercatore esperto di geologia, e Nino Frassica, che fa capolino in qualche puntata da zio di Carolina.

Tra loro torna la coppia di innamorati adolescenti, con il volto di due giovani attori veneti, Alvise Marascalchi, sedicenne di Ponte nelle Alpi, alla sua terza stagione nel ruolo di Paolino, il timido ma furbo figlio di Carolina, e la ventenne trevigiana Francesca Masini, riconfermata per il secondo anno a interpretare Lisa, enigmatica e brillante figlia di Huber. Lui è stato scoperto dal Centro Mira Project di Vicenza, lei si è formata all’Accademia Da Ponte di Vittorio Veneto, due fucine di talenti del nostro territorio.

«In queste nuove puntate scopriremo un Paolino sempre più innamorato di Lisa», svela Marascalchi, «il ruolo di consulente spirituale del commissario Nappi, com’era stato nelle scorse stagioni, cede il passo a un personaggio dedito a curare i propri sentimenti: è rimasta la sua introversione di fondo, ma senza rinunciare alla giusta determinazione per raggiungere l’obiettivo. Tutte le sue azioni sono in funzione della conquista di Lisa, attraverso lo sviluppo di un affetto adolescenziale, fatto di stupore e di dolcezza».

Per Paolino e Lisa l’amore è ancora un mistero da decifrare, proprio come i crimini che impegnano il commissariato. «I nostri personaggio hanno fatto un viaggio sentimentale», continua Francesca Masini, «mentre Paolino si butterebbe sotto un treno per Lisa, lei mette davanti se stessa, c’è un tira e molla e un farsi desiderare, ma se da un lato questo fa parte del suo carattere peperino, dall’altro serve per dare quel margine di maturazione che la porta a capire come, in una coppia ci sia bisogno anche di compromessi. Il fatto che Alvise sia un attore più giovane di me mi ha aiutato come interprete ad avere una presa più forte sul personaggio di Paolino, e non c’è stato mai imbarazzo, studiavamo piccole coreografie con le mani per come toccarci e per i baci, con grande professionalità».

Il set di “Un passo dal cielo” sulle rive del lago Mosigo
Il set di “Un passo dal cielo” sulle rive del lago Mosigo

La serie “Un passo dal cielo”, in onda dal 2011, è stata sempre seguitissima, le puntate della scorsa stagione si sono attestate tutte tra i 6 e i 7 milioni di spettatori (20-24% di share). Un successo perfino sorprendente.

«Il paesaggio con le albe e i tramonti sulle Cinque Torri», aggiunge Marascalchi, «l’infinitezza dello sguardo creata dalle riprese con i droni, la natura che può accogliere ma anche spaventare con la sua imponenza, sono gli elementi che più rendono accattivante questa fiction. Gli stessi bellunesi come me, che in questi posti ci sono nati, restano affascinati dall’ambiente, che diventa protagonista assoluto, e ci mostra montagne, valli, boschi, da un nuovo punto di vista». A questo si aggiunge la dinamica narrativa, studiata per un pubblico trasversale.

«È una serie che accontenta tutti», conclude Masini, «perché c’è il filone crime con i casi da risolvere, e la parte più comica, grazie alle straordinarie interpretazioni di Ianniello e Pozzoli. Ogni sfumatura della vita viene rappresentata».

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