Space economy e AI, è il Galileo Festival di Padova
Dal 9 all’11 maggio torna l’appuntamento con la scienza e l’innovazione promosso da Nord Est Multimedia. Protagoniste le grandi sfide: dalle imprese sullo spazio, ai super computer, alla sanità

L’apertura al Caffè Pedrocchi, la chiusura al Centro San Gaetano. In mezzo oltre 50 incontri di respiro nazionale che animeranno il centro di Padova e si interrogheranno sul presente, guardando al futuro.
Da venerdì 9 a domenica 11 maggio torna a Padova il Galileo Festival della Scienza e Innovazione, giunto alla tredicesima edizione. Tre giorni di approfondimenti tra esperti, aziende e istituzioni per esplorare le frontiere dell’innovazione scientifica e tecnologica. Cinque le tematiche affrontate: space economy, life sciences, intelligenza artificiale, robotica e il futuro dell’energia.
«Cercheremo di capire quello che il mondo di oggi ci sta proponendo per costruire un domani sempre più scientifico tecnologico ed economico – ha detto il direttore scientifico Giovanni Caprara, saggista ed editorialista del Corriere della Sera, intervenuto ieri alla presentazione in Comune –. Protagoniste saranno le grandi sfide: dalle imprese sullo spazio, ai super computer, passando per l’intelligenza artificiale che è molto più di ChatGPT e va regolamentata. Guarderemo anche alla sanità cercando di prevenire le pandemie».

Il programma è stato curato a più mani, in collaborazione con l’Università di Padova. «Il Galileo Festival è un luogo di conversazione e crescita, un’opportunità per condividere idee e farle conoscere agli altri» è il commento di Fabrizio Dughiero, direttore del Dipartimento di Ingegneria Industriale.
Tra gli ospiti la divulgatrice scientifica Antonella Viola, il docente e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio Fabrizio Pregliasco, don Paolo Benanti, teologo esperto di bioetica ed etica delle tecnologie. Non mancheranno i big del mondo dell’impresa e dell’innovazione, tra cui Alberto Baban, presidente VeNetWork; Alessia Marchioro, co-founder Studio AM; Chiara Rossetto, amministratrice delegata Molino Rossetto
Il Galileo Festival è promosso da Gruppo Nem Nord Est Multimedia, Il Nordest, Il Mattino di Padova, Corriere della Sera, Comune di Padova, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Padova, con Intesa Sanpaolo come main partner.
Ha il contributo di Camera di Commercio di Padova «le nostre imprese hanno bisogno di manifestazioni come questa» il commento della consigliera Silvia Dell’Uomo; della Fondazione Cariparo «l’innovazione è un’avventura che non ha mai fine e che siamo contenti di accompagnare» ha detto il presidente Gilberto Muraro, e dell’Interporto di Padova «la parola chiave è consapevolezza» ha sottolineato il direttore Roberto Tosetto.

Hanno confermato la partecipazione anche la Fondazione Airc per la ricerca sul cancro e la Fondazione Telethon con incontri sulle innovazioni nelle terapie avanzate e nella medicina genetica, fino ai nuovi orizzonti aperti dall’Ai nel trattamento delle malattie neurodegenerative. Per il primo anno è stata coinvolta anche la Facoltà Teologica del Triveneto. Confermata la partecipazione di un centinaio di studenti di università italiane ed europee. Per questi ultimi è prevista la traduzione simultanea in inglese di tutti gli interventi.
Il programma completo è disponibile sul sito galileofestival.it. È consigliata l’iscrizione ai singoli incontri.
La letteratura scientifica non è più di nicchia
Con il Festival torna anche il premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica, arrivato alla diciannovesima edizione. Sabato 10 maggio, dalle 11 alle 18, i cinque autori finalisti di quest’anno – Nello Cristianini, Alfonso Lucifredi, Laura Crucianelli, Vittorio Lingiardi e Michele Pompei – presenteranno al pubblico le loro opere in gara in un ciclo di incontri in sala Paladin di Palazzo Moroni, a Padova.
Sul piatto ci saranno l’impatto dell’intelligenza artificiale e delle nuove macchine pensanti sul nostro modo di conoscere e decidere, il tema della sovrappopolazione e delle sue implicazioni ambientali, sociali ed economiche; la riscoperta del tatto come senso fondamentale per comprendere sé stessi e gli altri, la riflessione sul corpo umano come spazio di identità, memoria e trasformazione, fino alla decostruzione scientifica del concetto di razza, tra genetica, storia e cultura.
Il premio è promosso dall’assessorato alla Cultura del Comune di Padova in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, con il contributo della Fondazione Cariparo.
«Il Premio Galileo è certamente il più significativo in Italia per la grande partecipazione di editori, dalle grandi case editrici ai piccoli editori indipendenti, e ha contribuito in tutti questi anni ad una crescita della letteratura scientifica che non è più considerata un genere di nicchia. Importanti scienziati e ricercatori hanno iniziato a raccontare il fascino, la bellezza e l’importanza della scienza, catturando l’attenzione anche delle generazioni più giovani e contribuendo al rafforzamento di una cultura scientifica da parte del grande pubblico, quanto mai importante in un'epoca di fake news, se non addirittura di negazione dei principi fondativi della scienza stessa».
Il Premio Galileo entra nel vivo dopo la selezione della Giuria scientifica del 21 marzo scorso, presieduta dalla professoressa emerita di astrofisica all’Università di Trieste Maria Francesca Matteucci.
Il 10 maggio, alle 11, il primo autore finalista ad intervenire sarà Alfonso Lucifredi, responsabile comunicazione di Fondazione Capellino e giornalista scientifico con il libro «Troppi» (Codice edizioni); seguono Vittorio Lingiardi, candidato anche al Premio Strega, psichiatra, psicoanalista e docente all’Università La Sapienza con «Corpo, umano» (Einaudi) alle 12; Michele Pompei, già giornalista, regista, autore, conduttore radiofonico con «Razze umane» (Scienza Express) alle 15; Laura Crucianelli, docente nel Dipartimento di psicologia alla Queen Mary University di Londra con «Storia naturale del tatto» (Utet) alle 16. Chiude alle 17 Nello Cristianini, docente di Intelligenza artificiale all’Università di Bath con il libro «Machina Sapiens» (Il Mulino).
Il vincitore sarà decretato da una giuria popolare, composta da 100 universitari e 10 classi di quarta superiore provenienti da tutta Italia, che nei prossimi mesi leggerà e voterà i cinque libri finalisti. La premiazione si terrà il 21 novembre a Padova dopo che gli autori finalisti presenteranno nuovamente in città le loro opere giovedì 20 novembre nell’Auditorium del Centro San Gaetano.
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