Matematica e cinema, in una guida le istruzioni per l’uso

Nel saggio di Gianni Bosi e Salvatore Gelsi edito da Asterios l’analisi numerica di 144 film, da James Bond a Indiana Jones, da Nanni Moretti a Interstellar

Federica Gregori
Russel Crowe in “A Beautiful Mind"
Russel Crowe in “A Beautiful Mind"

«Quante erano le probabilità che uno spermatozoo di vostro padre trovasse, tra miliardi, il singolo uovo che vi ha fatto? Non ci pensate, se no vi viene un attacco di panico». Se l’esilarante protagonista, Nobel mancato, di “Basta che funzioni” di Woody Allen spiegava ogni cosa che lo circondava attraverso la meccanica quantistica, gli autori di un nuovo volume da poco uscito per la triestina Asterios Editore fanno una scommessa: leggere, sempre attraverso i numeri, la settima arte.

È “Cinema e matematica. Istruzioni per l’uso con 101 film” di Gianni Bosi e Salvatore Gelsi: il primo sarà a presentarlo questo pomeriggio, 12 marzo, alle 18 all’Antico Caffè San Marco, in dialogo con Francesco Magris. Dotto eppure divertente, è un oggetto curioso e inedito che sorprende il lettore e lo invita a cogliere cortocircuiti impensati: ciò anche grazie a un sottofondo ironico che conferisce leggerezza a temi spesso ritenuti, non senza pregiudizio, ostici o addirittura inaccessibili.

Bosi, triestino, è professore ordinario di Matematica per le applicazioni economiche all’Università di Trieste; Gelsi, mantovano, è storico e sociologo dei media e del cinema. Seconda volta insieme per i due: hanno co-firmato “Febbre dal passato. Trieste 1972”, poliziesco che affondava le radici nella cronaca cittadina estrapolata dagli articoli del “Piccolo”.

Stavolta, invece, sono i numeri di Bosi ad averli riuniti, lungo una scacchiera quantomai varia – 100 anzi «101 periodico», scherzano gli autori, i film in rassegna, alla fine 144 – in un originale gioco che intriga nel suo spiegare teoremi e risultati matematici suggeriti dalle trame cinematografiche.

Associazioni non sempre esplicite: l’inquietante esordio di Sofia Coppola “Il giardino delle vergini suicide”, ad esempio, che vede cinque sorelle uccidersi per l’isolamento imposto dai genitori dà il la agli autori per affrontare assiomi della teoria classica degli insiemi, o “L’ingorgo” di Comencini è pretesto per trattare la “teoria delle code”.

L’elenco è sufficientemente ampio da fornire una panoramica approfondita dei diversi argomenti di carattere matematico, mentre l’organizzazione in schede permette di saltare qua e là, incuriosendosi e andando magari a cercare il film preferito per scoprire che riflessione ha stimolato a livello numerico. Va da sé che non vi siano solo biopic di grandi matematici o fisici, dal “Cartesius” di Rossellini sul fondatore della geometria analitica, “A beautiful mind” sul Nobel John Nash, “The imitation game” su Alan Turing o “Oppenheimer”. Ed è vero che la teoria della relatività di Einstein fa da padrona e sono davvero tante le opere che attengono a una dimensione spazio-tempo che si modifica: ancora Nolan con “Interstellar”, “Gravity”, “La teoria del tutto”, la recente avventura di Indy Jones il “Quadrante del destino” e chi più ne ha più ne metta. Ma si va anche in altre direzioni.

A iniziare dai geni in erba, dal poetico “Il piccolo Archimede” di Gianni Amelio a “Il mio piccolo genio” di Jodie Foster. Piccoli geni che crescono: ed ecco “Will Hunting” (teoria dei grafi) o “Il teorema di Margherita”.

La Natura offre altre letture interpretative. I fiocchi di neve di “Il senso di Smilla per la neve” per spiegare i frattali, forme geometriche che si ripetono all’infinito creando affascinanti disegni, il “deep learning” utilizzato nelle previsioni dallo sfigato meteorologo Nicholas Cage di “The Weather Man”, le interferenze elettromagnetiche di “The Core”. Ma i numeri, e nello specifico il calcolo delle probabilità, governano anche un’affascinante quanto perigliosa attività umana: il gioco d’azzardo.

Dal lancio dei dadi vincente che permette allo 007 Sean Connery di recuperare “Una cascata di diamanti” a quello meno fortunato del giovane Milo Ventimiglia in “Joker”, dove Bosi e Gelsi affrontano «teoremi della rovina dei giocatori». C’è l’ossessione per la roulette di “The Gambler”, il gioco online (truccato dall’algoritmo: vince sempre il banco) di “Runner Runner”, il «piazzato su tre» ai cavalli di “Una ragazza a Las Vegas”. Senza dimenticare lo sbaragliatore di black jack per eccellenza, Raymond alias “Rain Man”: gli autori si soffermano sul particolare modello cognitivo associato alla sindrome di Asperger di cui soffre il protagonista.

Per non farsi mancare nulla, piovono numeri anche nell’animazione: “Paperino del mondo della matematica” viaggia tra alberi a forma di radici quadrate e fiumi e piante a forma di cifre. Le tematiche trattate sono diversissime, alcune inaspettate. Come le considerazioni sul difficile compito del docente di matematica, in “Bianca” di Nanni Moretti e in “Morte di un matematico napoletano” di Mario Martone, dedicato alla figura bellissima di Renato Cacciopoli, scienziato eccellente, impegnato politicamente e morto suicida. —

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