Fattore M: in tv la serie del secolo girata in Friuli Venezia Giulia

Debutta su Sky e Now la prima puntata della serie di Joe Wrigh con Luca Marinelli girato a Gorizia (via Rastello), Udine (Amideria Chiozza) e Trieste (Porto vecchio)

Elisa Grando
Nella foto di scena di “M -Il figlio del secolo” ci sono Vincenzo Nemolato e Luca Marinelli
Nella foto di scena di “M -Il figlio del secolo” ci sono Vincenzo Nemolato e Luca Marinelli

«Seguitemi»: questo l’invito del Duce, interpretato con sguardo luciferino da un monumentale Luca Marinelli, nell’attesissima serie Sky Original “M – Il figlio del secolo” che debutta venerdì 10 gennaio su Sky e in streaming su NOW e prosegue, per otto episodi, anche i prossimi venerdì. Un appuntamento imperdibile non solo perché è una delle serie più spettacolari dell’anno, diretta dal genio di Joe Wright, il regista britannico di “Espiazione” e “Orgoglio e pregiudizio”, ma anche perché è girata in parte in Friuli Venezia Giulia.

Tratta dal romanzo Premio Strega 2019 “M” di Antonio Scurati, scritta da Stefano Bises, lo sceneggiatore di “Gomorra – La Serie”, e Davide Serino, che ha già firmato “Il Re” con Luca Zingaretti girato a Trieste, “M – Il figlio del secolo” racconta l’ascesa del fascismo dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 fino al famigerato discorso di Mussolini in Parlamento nel 1925, dopo l'omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti. E, col tono della farsa tragica ma storicamente accuratissima, mette a nudo sia l’aggressività esagitata che la fragilità di Mussolini, anche nella vita privata.

Proprio le sequenze dedicate ai primi anni di matrimonio del Duce con Rachele, interpretata da Benedetta Cimatti, sono state ambientate a Gorizia, nello storico cortile di Casa Krainer in via Rastello che diventa sullo schermo una tipica casa di ringhiera milanese. La produzione ha restaurato gli appartamenti del primo piano riarredandoli completamente secondo lo stile degli anni Venti.

Un immenso lavoro di trasformazione durato alcune settimane ha riguardato anche la stessa via Rastello: tutte le facciate antistanti Krainer sono state “invecchiate” con delle pitture speciali per essere più credibili come palazzi dell’epoca, mentre sopra il pavé esistente è stato applicato un finto pavimento a blocchi di pietra.

Le riprese della serie, girata con il contributo di FVG Film Commission - PromoTurismoFVG, hanno coinvolto anche altre location regionali, come la Basilica patriarcale di Aquileia, il Porto Vecchio e la Strada Napoleonica di Trieste, e l'Amideria Chiozza a Ruda, Udine. Un totale di dodici giorni di lavorazione, preceduti da diverse settimane di preparazione, con il coinvolgimento di circa 150 comparse e 20 professionisti locali.

Sono molti gli attori che vedremo sullo schermo e che abbiamo già incrociato in altri film o serie girati in Friuli Venezia Giulia. Il primo è proprio Luca Marinelli, che in passato a Trieste è stato Diabolik per i Manetti Bros. In “M” è quasi irriconoscibile: ingrassato di 22 chili, con la testa pelata, per diventare Mussolini si è sottoposto ogni giorno a due ore di trucco di scena. Da convinto antifascista, ha dichiarato che per lui è stata una vera sfida, anche interiore.

Ma non poteva esserci scelta migliore per incarnare il Duce in tutto il suo criminale istrionismo: Wright lo dipinge come un commediante brutale, un «prestigiatore pronto a entrare in scena», come si definisce Mussolini stesso nel film, e non a caso lo fa sempre rivolgere direttamente al pubblico. Senza nascondere la sua efferatezza: «La nostra è una violenza cavalleresca», dice Benito senza falsi pudori.

Accanto a Marinelli brilla un cast superbo a partire da Barbara Chichiarelli (che a Trieste aveva girato la serie “Il silenzio dell’acqua”) nei panni di Margherita Sarfatti, l’amante del Duce che ne inventò di fatto il personaggio pubblico, e poi Gaetano Bruno (già nel cast di “La porta rossa”) nel ruolo Giacomo Matteotti, mentre Vincenzo Nemolato (protagonista qualche anno fa del film del triestino David Del Degan “Paradise”) è nei panni di Vittorio Emanuele III.

E poi Francesco Russo è Cesare Rossi, Paolo Pierobon fa Gabriele D’Annunzio, Lorenzo Zurzolo è invece Italo Balbo, Fulvio Falzarano recita nel ruolo di Giolitti.

È una ferocia, quella del fascismo, che Joe Wright ci sbatte in faccia con lampi pop e surreali, grazie anche alla colonna sonora elettronica di Tom Rowlands del duo britannico The Chemical Brothers. Il passato e il presente s’incontrano dunque, e non solo grazie alla musica: “M – Il figlio del secolo”, già applauditissimo alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, racconta soprattutto che, se la democrazia abbassa la guardia, può essere fin troppo facile passare dal potere alla barbarie. —

Argomenti:spettacoli

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