«Mind the Gap» a Casa Cavazzini di Udine dove passato e futuro si confrontano

Il Museo d’arte moderna e contemporanea progettato da Gae Aulenti ospita una mostra e una collezione di opere del Novecento. Una nuova sala ospita la collezione di opere di Zigaina tra cui il celebre quadro Assemblea di braccianti sul Cormor

Elena Commessatti

Comincia il 2025 con l’invito a visitare Udine e Casa Cavazzini, museo d’arte moderna e contemporanea in centro città. Progettato da Gae Aulenti, dal 2012 ospita collezioni eccezionali ancora poche note al pubblico italiano, e ai vicini di casa. Ci stiamo riferendo ad esempio alla Collezione Astaldi, ricca di pezzi del Novecento più solenne come de Chirico, Savinio, Morandi, Guttuso, oppure la collezione Friam, per un rispolvero dell’arte americana, tra cui due recenti arrivi come i lavori di Robert Rauschenberg e Jasper Johns, per non parlare di De Kooning, Christo, Sol Lewitt.

E poi ci sono le sale che raccontano l’arte dei tre fratelli Basaldella, –Dino, Mirko e Afro-, talentuosi, manuali, conosciuti in tutto il mondo. Dal 2024 poi, anno del centenario della nascita di Giuseppe Zigaina, l’artista intellettuale amico di Pasolini, Casa Cavazzini ospita una nuova sala interamente dedicata alle sue opere conservate al museo, tra cui il famoso grande olio su tela “Assemblea di braccianti sul Cormor: sciopero a rovescio del luglio 1950”.

E poi? Dove trovate uno spazio allestitivo che ha incorporato un appartamento “d’artista”, quello del mecenate Dante Cavazzini che come lascito testamentario ha donato casa e negozio alla comunità cittadina per ospitarci l’arte? Il suo appartamento raccoglie opere di Corrado Cagli, Afro Basaldella, mobili di Ermes Midena e del migliore razionalismo Anni Trenta. Ad esempio una cucina color albume, un bagno “musealizzato” con tanto di anelli da ginnasta che intrecciano l’ottimo lavoro contemporaneo a firma Carlo Vidoni.

C’è pure Tullio Crali, e con che quadro! : nel 2014 è stato la cover della mostra sul Futurismo al Guggenheim di NY. Ci stiamo riferendo a “Prima che si apra il paracadute”, acquisito con lungimiranza dai civici musei nel 1939, e diventato simbolo dell’aeropittura e del movimento di Marinettiana memoria. Casa Cavazzini dedica grande spazio all’arte contemporanea.

Oltre alla biennalità dell’esplosivo “Contrappunto”, a cura di Vania Gransinigh, curatrice del museo e di Francesca Agostinelli, che mette in dialogo opere dei depositi con selezionati artisti di questo tempo, ora è suggestivo visitare il pianterreno che ambienta l’ottava edizione di “Mind the Gap”, fino al 16 marzo, un progetto dedicato alle arti visive e al messaggio di Franco Basaglia, a cura di Lorenzo Lazzari e avviato da Altreforme nel 2017.

Si parte da questa domanda, “Come costruisci le immagini dell’altro? ”, per costruire un interessante racconto multimediale. Cinque le videoopere esposte di artisti internazionali, le cui creazioni sono ospitate nei più importanti musei del mondo: Invernomuto (Italia), Gelare Khoshgozaran (Iran), Little Warsaw (Ungheria), Stefan Kruse Jørgensen (Danimarca).

E fino al 3 marzo, all’interno dell’appartamento di Cavazzini e al primo piano, c’è una sorpresa “vegetale”. A cura di Daniele Capra e con la collaborazione del liceo classico cittadino J. Stellini è arrivato “Antonio Bardino. Il respiro della piante”. Quindici lavori su tela realizzati da Bardino (Alghero, 1973) negli ultimi anni e site specifici, che hanno per tema la presenza dell’elemento botanico in contesti fortemente antropizzati come case, balconi e giardini.

Per info, www. civicimuseiudine. it, tel. 0432 1273772. —

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