Vivian Maier ed Escher, due eventi unici nel 2025 a Padova
La fotografa americana e il grafico olandese protagonisti di due mostre al Centro San Gaetano. Tra primavera ed estate esposti oltre 200 scatti dall’archivio di John Maloof, in autunno l’arte iconica di Escher

Due personaggi a loro modo enigmatici. Due artisti la cui storia personale si è intrecciata in modo netto con la produzione creativa. E che hanno conosciuto la fama e il successo molto tardi, o anche mai. Sono la fotografa Vivian Maier e il grafico Maurits Cornelis Escher i protagonisti delle grandi mostre padovane al centro San Gaetano per il 2025.
Un anno che rilancia la città del Santo come uno dei centri culturali più importanti del Nord Est, dovendo però fare i conti con l’emergere di Gorizia che assieme a Nova Gorica è capitale europea della cultura per il 2025, ed anche con il ritorno di Marco Goldin a Treviso, che a fine anno porterà una sua esposizione – probabilmente sugli impressionisti – al museo di Santa Caterina.
«Il San Gaetano come era nostro obiettivo si è venuto a connotare come luogo adatto a questi eventi e ha reso Padova una città da grandi mostre – chiarisce l’assessore alla cultura Andrea Colasio – In più la città può contare su una pluralità di attori culturali che la rendono ancor più attrattiva: dalla Fondazione Bano, che tornerà in campo il prossimo autunno, alla Fondazione Cariparo e il museo diocesano».
Entrambe le mostre padovane sono realizzate da Arthemisia, la società guidata da Iole Siena che organizza eventi in tutta Italia e che lo scorso anno a Padova ha portato l’esposizione di Monet, visitata da ben 184 mila persone. La formula è la stessa: il Comune offre gratuitamente lo spazio e la società si prende il rischio di impresa. Entrambe le mostre, infine, saranno corredate da sale immersive, che renderanno la visita un’esperienza a tutto tondo, da godere e condividere.
Primavera ed estate con Maier
Una storia che mette i brividi quella di Vivia Maier, newyorkese di origini austriache che per la maggior parte della sua vita lavorò come bambinaia, e assecondando la sua grande passione per la fotografia. Solo dopo la morte – e siamo appena nel 2007 – migliaia di suoi scatti vengono ritrovati dallo scrittore e regista John Maloof che cercava nei mercatini dell’usato vecchie foto di Chicago e si ritrova ad acquistare in un’asta pubblica per 400 dollari una scatola con centinaia di negativi.
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Sviluppandoli si rende conto di trovarsi di fronte a una fotografa straordinaria che per tutta la sua vita scattò migliaia di immagini durante le passeggiate con i bambini che accudiva, senza mai mostrarle a nessuno. Ne è nato il film “Finding Vivian Maier”, che nel 2015 ha ottenuto la nomination agli Oscar per il miglior documentario. Ma sopratutto ne è nata una fotografa iconica, antesignana della street photography, le cui immagini sono state esposte e apprezzate in tutto il mondo.
A Padova dal 25 aprile al 30 settembre arriveranno oltre 200 fotografie, molte delle quali mai viste prima. Ma anche video, documenti d’epoca, oggetti appartenuti a Vivian Maier tra cui le leggendarie macchine fotografiche Rolleiflex e Leica. Un tuffo nella vita quotidiana americana, con particolare riferimento a Chicago e New York, nella seconda metà del XX secolo.
La mostra è curata da Anne Morin, la più importante studiosa della Maier, e ha il sostegno della Maier’s Estate e della John Maloof’s Collection. Le nove sezioni racconteranno i diversi temi dell’apparato iconografico dell’artista: dagli autoritratti alle scene di strada, dalle immagini di bambini alle persone ai margini della società.
Autunno con Escher
In rapida successione, da ottobre 2025, al San Gaetano arriveranno le opere altrettanto iconiche di Maurits Cornelis Escher, di cui si ricorda una recentissima mostra a Palazzo dei Diamanti di Ferrara. L’esposizione dedicata all’artista, incisore e grafico olandese, comprende oltre 150 opere, tra cui i suoi capolavori più noti come “Mano con sfera riflettente”, “Giorno e notte”, “Altro mondo II”, e la famosissima “Casa di scale”. Ci saranno anche istallazioni sceniche, tecnologiche e interattive che permetteranno di entrare nel mondo della logica e della matematica.
È una mostra che in qualche modo prosegue il percorso nel mondo della percezioni visiva e delle implicazioni matematiche e geometriche nell’arte, avviato con “L’occhio in gioco”, la mostra che nel 2022 ha riscosso un grande successo al Monte di Pietà. E altrettanto successo, c’è da scommetterci, avranno anche le opere di Escher.
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