Il 2025 veneziano di Peggy Guggenheim Collection sarà astratto

Il museo porta in primavera Vieira da Silva e in autunno Lucio Fontana. Due monografiche tra illusioni ottiche e riscoperta della ceramica

Camilla Gargioni
“Banana e pera” di Fontana, 1948
“Banana e pera” di Fontana, 1948

Labirinti di colore, che si inseguono tra geometrie astratte, spazi che prendono forma dall’immaginazione. Ma anche soggetti tangibili, nati dalla ceramica, che esprimono concetti spaziali o semplicemente frutta. Sono Maria Helena Vieira da Silva e Lucio Fontana i protagonisti del 2025 della Collezione Peggy Guggenheim. Due monografiche, che andranno da un lato a scandagliare l’evoluzione del linguaggio visivo di Vieira da Silva, artista portoghese naturalizzata francese, dall’altro a far risaltare la produzione in ceramica di uno dei massimi interpreti dell’arte del Novecento, Lucio Fontana.

Mentre le sale della Guggenheim dedicate alle mostre temporanee ospitano fino al 3 marzo 2025 la personale dedicata a Marina Apollonio, dal 12 aprile si renderà omaggio a un’altra figura femminile protagonista del secolo scorso, Maria Helena Vieira da Silva (1908–1992).

La mostra “Maria Helena Vieira da Silva. Anatomia di uno spazio”, a cura di Flavia Frigeri, storica dell’arte e curatrice presso la National Portrait Gallery di Londra, presenterà al pubblico la produzione pittorica dell’artista attraverso una selezione di circa settanta opere provenienti da istituzioni museali internazionali e collezioni private.

“Composition” di Vieira da Silva, 1936
“Composition” di Vieira da Silva, 1936

L’obiettivo sarà mettere in luce la sua capacità di trasformare lo spazio pittorico in ambienti astratti e illusioni ottiche. Vieira da Silva è storicamente legata alla figura di Peggy Guggenheim, essendo una delle trentuno artiste incluse dalla collezionista nella mostra “Exhibition by 31 Women” tenutasi nella galleria newyorkese Art of This Century nel 1943, mentre Hilla Rebay, prima direttrice del Museum of Non-Objective Painting, futuro Solomon R. Guggenheim Museum di New York, è considerata una delle sue prime sostenitrici, avendo acquistato nel 1937 Composition (1936). Dopo Venezia, la mostra si sposterà al Museo Guggenheim di Bilbao nell’autunno 2025.

Si volta pagina invece dall’11 ottobre 2025, con “Mani-Fattura: le ceramiche di Lucio Fontana”, che esplorerà il ricco corpus di opere in ceramica di Lucio Fontana (1899 – 1968). Curata da Sharon Hecker, storica dell’arte e curatrice indipendente, l’esposizione sarà una testimonianza della portata dell’immaginazione e della creatività dell’artista come scultore.

Il corpus in questione sarà di circa settanta opere, provenienti da musei nazionali e internazionali e collezioni private: ci saranno anche lavori mai esposti prima al pubblico. Il percorso espositivo comprenderà quindi un’ampia gamma di soggetti, che varieranno dalle figure umane, agli animali, arlecchini, guerrieri nonché forme astratte. Non mancheranno in mostra testimonianze fotografiche che mostrano Fontana al lavoro e che riveleranno l’importanza della mano dell’artista nel processo creativo. La mostra rimarrà aperta fino al 2 marzo 2026.

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