Tutti gli abiti di Raffaella: a Trieste in mostra il guardaroba della Carrà

La rassegna “Com’è bello da Trieste in giù” attraversa epoche e stili diversi, con una passerella di costumi della donna di spettacolo che ha influenzato tutta Europa

Micol Brusaferro
Un abito in mostra alla sala Sbisà del Magazzino 26 a Trieste (Foto Andrea Lasorte)
Un abito in mostra alla sala Sbisà del Magazzino 26 a Trieste (Foto Andrea Lasorte)

​​​​Paillettes a volontà, trasparenze, chiffon e tulle, abiti e tute che hanno segnato la storia della televisione italiana, legati a programmi e spettacoli di grande successo, che hanno dettato mode e tendenze.

Alla Sala Sbisà del Magazzino 26, nel Porto Vecchio di Trieste, è allestita la mostra “Com’è bello da Trieste in giù”, un’esposizione degli abiti di Raffaella Carrà.

Il 30 novembre l’apertura al pubblico: resterà aperta fino al 16 febbraio 2025.

L’evento è stato presentato dall’assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi e da Federico Prandi, che con Prandicom e IES Trieste Lifestyle ha realizzato l’iniziativa.

Abiti uniti e ricchi di dettagli compongono un percorso di 35 vestiti, parte dell’archivio privato di Giovanni Gioia e Vincenzo Mola di “collezioni Carrà”. Due in particolare sono donati dall’autore Rai Massimiliano Cané, consulente artistico per i video d’epoca che, è stato sottolineato, scorrendo accanto ai costumi di scena, ricostruiscono oltre 30 anni di storia dello spettacolo, della tv e della società italiana.

La mostra per la prima volta viene presentata nel Nordest. «Quando mi hanno proposto l’idea ho pensato subito fosse una proposta entusiasmante. Raffaella Carrà è stata un’icona – ha sottolineato l’assessore Rossi – un personaggio importante a livello nazionale e internazionale. Penso all’enorme successo che ha avuto, per tantissimi anni, sia in Italia che all’estero. Ma ha promosso anche la nostra città – ha ricordato – con la famosa frase “com’è bello far l’amore da Trieste in giù”».

Alcuni degli abiti in mostra alla sala Sbisà del Magazzino 26 a Trieste (Foto di Andrea Lasorte)
Alcuni degli abiti in mostra alla sala Sbisà del Magazzino 26 a Trieste (Foto di Andrea Lasorte)

Per Prandi si tratta «indubbiamente della mostra più scintillante organizzata all’interno del Magazzino 26. Siamo riusciti a portare a Trieste abiti meravigliosi e a creare un appuntamento speciale. Vogliamo raccontare – ha aggiunto – non solo la moda legata al personaggio, ma anche valorizzare la figura di Raffaella Carrà nel suo complesso, una persona che anche nelle sue canzoni, guardando ai temi affrontati nei testi, è stata una pioniera».

In particolare l’iniziativa proposta nel Magazzino 26 richiama un programma che sulla fine degli anni Settanta è stato molto seguito, “Ma che sera”, a cui l’esposizione si ispira, con la sigla iniziale di quella trasmissione, “Tanti auguri!”, con il celebre passaggio “Com’è bello far l’amore”, incisa da Raffaella Carrà nel 1978 per la Cbs.

I bozzetti degli abiti (Lasorte)
I bozzetti degli abiti (Lasorte)

Ogni vestito è accompagnato da una scheda, che indica il costumista, la manifattura, l’anno di realizzazione, lo spettacolo nel quale è stato indossato dalla Carrà e alcune informazioni legate al periodo. Ci sono gli abiti di “Carramba! Che Fortuna!”, di varie edizioni, come una tuta intera, del 1999, di Corrado Colabucci, tra velluto e brillantini, o un abito giallo di grande impatto, con un piccolo strascico, del 2008. È del 2006 una creazione per lo show “Amore”.

Super luccicante quella ideata per “Buonasera Raffaella” del 1985. Sexy e attillata una versione tuta elegante del 1992, per gli schermi spagnoli dove la Carrà ha spopolato con “Hola Raffalla!”. Del 1988 una giacca, anche in questo caso molto “sbrilluccicosa”, faceva parte delle puntate del “Raffaella Carrà Show”.

 

Dal 1986 conduce il programma “Domenica In”, con i costumi di scena disegnati da Colabucci, che per la sigla iniziale presenta un abito, indossato solo per pochi secondi, con un tripudio di tessuti diversi fra loro, trapunto di pietre e Swarovski. Anche questo presente nella mostra.

La lunga passerella di costumi attraverso epoche e stili diversi, a partire da quello che fra il 1975 ed il 1980, è stato il protagonista di tour in Spagna, Germania, Francia, Belgio, Olanda, Inghilterra e in particolare nei paesi dell’America Latina, con la Carrà proiettata sulla scena internazionale attraverso canzoni diventate intramontabili.

Oltre ai vestiti alcuni maxi schermi mostrano performance canore e programmi tv. La mostra sarà aperta al pubblico dal giovedì alla domenica con ingresso libero dalle 10 alle 18. —

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