Salieri 200, il Maestro nell’ombra
Un libro e numerosi concerti sul territorio celebrano un musicista dimenticato: due secoli dopo, la sua morte è ora di fare giustizia di equivoci e falsi miti

Il microdramma di Puškin del 1832 “Mozart e Salieri”, messo anche in musica da Rimskij-Korsakov, e il film del 1984 “Amadeus” di Miloš Forman da un dramma di Shaffer, pluripremiato agli Oscar, hanno reso popolare l’assurda leggenda che Salieri avesse avvelenato per invidia Mozart.
Niente di nuovo, in fondo. Mozart morì nel 1791 a soli 35 anni e anche quando nel 1736 scomparve ventiseienne Pergolesi, corsero accuse simili contro i compositori suoi rivali.
Nel 2025 si commemorano i duecento anni dalla morte di Salieri e non stupisce che esca, per le edizioni Ares, un libro dal titolo Antonio Salieri. L’uomo che non uccise Mozart dello scrittore spagnolo Ernesto Monsalve. Con meritoria acribia, l’autore confuta la maldicenza infamante e paradossale che da due secoli grava sulla memoria di Salieri. Il rapporto tra i due musicisti era buono: collaborarono addirittura alla composizione della canzone “Per la recuperata salute di Ofelia” (ovvero il soprano Nancy Storace).

Salieri si espresse sempre con stima nei confronti del collega. Fu spettatore entusiasta della prima del “Flauto magico”, fu presente alla prova privata in casa Mozart del Requiem del salisburghese, fu tra i pochi a seguire il suo funerale.
La vedova di Wolfgang mandò il figlio Franz Xaver a studiare con Salieri dopo la morte del marito. Monsalve cita referti medici che inoppugnabilmente dichiarano la morte di Mozart essere dovuta a malattia, testimonianze scritte dei due infermieri che furono a fianco di Salieri nell’ultimo anno di vita, i quali negavano che si autoaccusasse di aver ucciso il collega (anche questa una diceria che s’era diffusa).

Quanto all’invidia, il necrologio stilato dalle figlie di Salieri elencava puntigliosamente le cariche che comprovavano un successo internazionale che Mozart non si era mai sognato di sfiorare in vita: Kapellmeister di corte (a Vienna), Cavaliere della reale Legion d’Onore francese, Vicepresidente della Società per le vedove e gli orfani dei musicisti e degli artisti, membro dell’Accademia nazionale francese e del Reale Conservatorio di musica di Parigi e della Reale Società svedese di musica. Salieri non trionfò solo nei paesi di lingua tedesca, ma anche a Parigi, dove era stato introdotto dal suo maestro Gluck, con “Les Danaïdes” e “Tarare”.

La sua opera “Europa riconosciuta” inaugurò il Teatro alla Scala e un altro suo titolo, “Annibale a Capua”, fu composto per l’inaugurazione del Nuovo Cesareo Regio Teatro di Trieste (oggi Teatro Verdi). Scrisse opere su libretti di Metatsasio, Goldoni, Beaumarchais, Da Ponte (6 contro le 3 di Mozart), Bertati etc. Scrisse anche due Singspiele (“Lo spazzacamino” e “I negri”) pur non avendo mai imparato bene il tedesco in mezzo secolo di residenza a Vienna. Era semmai Mozart che aveva qualche risentimento nei suoi confronti. L
’infezione renale che gli fu fatale era causa di stati allucinatori, durante i quali accusava qualcuno di “avergli dato dell’acqua tofana”.
Salieri200 a Legnago
Legnago, la città di Salieri, organizza “Salieri200” di cui è direttore artistico il veronese Marco Vinco, cantante nipote dell’indimenticato basso Ivo Vinco. Si inizia giovedì 10 aprile alle 20.45 al Teatro Salieri di Legnago con un programma che affianca il Te Deum di Salieri e il Requiem di Mozart. L’esecuzione è affidata all’orchestra Frau Musika, diretta da Andrea Marcon e il Coro del Friuli-Venezia Giulia, istruito da Cristiano Dell’Oste. Il 19 aprile, Sabato Santo, sempre al Teatro Salieri alle 17.00, è la volta dell’Orchestra e Coro della Fondazione Arena e dell’Oratorio “Passione di Gesù Cristo” del compositore legnaghese. Direttore Francesco Ommassini, maestro del coro Roberto Gabbiani. Il 30 aprile alle 20.45, nella Chiesa della Salute di Legnago, l’Orchestra di Padova e del Veneto proporrà ancora un confronto tra i due presunti rivali, con un programma di loro concerti e sinfonie.
Il 7 maggio, giorno della morte di Salieri, la commemorazione avverrà nel Duomo della sua città natale. Si ascolterà il suo Requiem in do minore interpretato dall’Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Giancarlo Rizzi e il Coro Iris Ensemble. La chiusura di lunedì 7 ottobre alle 20.45 al Teatro Salieri sarà affidata all’opera “Falstaff, ossia Le tre burle”, nella produzione della Fondazione Arena di Verona e già andata in scena al Teatro Filarmonico.
Riproduzione riservata © il Nord Est