Amor omnia...stufat: la parola si ripete 46 volte nei testi di Sanremo. L’analisi dei brani

Abbiamo analizzato i termini più frequenti nelle strofe del Festival. “Non” è l’avverbio più utilizzato, tra i verbi troviamo “chiamare”

Daniela Larocca
Una “nuvola” di parole con i termini più utilizzati nei brani di Sanremo
Una “nuvola” di parole con i termini più utilizzati nei brani di Sanremo

Che fosse il festival dei buoni sentimenti, dell’amicizia, degli affetti (addirittura con il video messaggio del Papa sulla pace), ce lo aspettavamo tutti. Ma, dopo un primo ascolto, qui il tema vero è un altro: quanto ci manca la “cumbia” di Angelina Mango? O i balletti di Mahmood? Spoiler: tanto. 

Le canzoni quest’anno sono soprattutto ballad, poco rock, poca innovazione (ad eccezione di Lucio Corsi), tanti buoni sentimenti. Si parla di amori passati, presenti, amore per se stessi, amore per l’amore e addirittura amore-non-amore per i “cuoricini” sui social (tanto orecchiabile e sicura hit dei ComaCose).

Sanremo, la prima top 5: novità Lucio Corsi, poi Giorgia, Lauro, Brunori Sas e Cristicchi

Le parole più frequenti

Insomma, se è vero che amor omnia vincit, è anche vero che oh, amor omnia stufat. E non lo diciamo mica solo noi ma i numeri. Abbiamo lanciato in un calderone dell’Ai tutti i testi in gara al Festival e quello che ci torna è un dato su tutti: su 9422 parole, il sostantivo più utilizzato è ‘amore’, presente 46 volte, in 15 brani su 29. Sale a 22 il numero delle canzoni con sentimenti positivi (ma senza la citazione specifica della parola). E se non è amore e non sono cuoricini, che altro troviamo? Chiamate il dentista, qui c’è zucchero a volontà per le nostre carie: non manca la parola occhi (37) vita (36), battito (ripetuto 18 volte e titolo del brano di Fedez) e paura (16 volte). Potevamo farci mancare il mare? Ma no. Eccolo che viene citato in 12 occasioni, a pari merito con bacio, non il famoso cioccolatino, magari.

È possibile “navigare” nel word cloud. Basta cliccare sulla parola per vedere quante volte si ripete. Abbiamo eliminato alcuni lemmi come “non” (che è l’avverbio di negazione più usato) o termini come “te”, “me”, “se”

I verbi più frequenti

Dando uno sguardo ai verbi, dopo l’egoriferimento del “essere”, arriva il verbo chiamare. Facile immaginare che già Gaia ne abbia abusato con la canzone “Chiamo io, chiami tu” (compare 56 volte, declinato in diversi modi). A seguire ci sono fare e volere. Tranquilli, nel festival dei sentimenti, il senso del possesso è ben lontano: avere arriva solo in quinta posizione.

Ultimo sguardo agli avverbi: con 248 occorrenze ‘non’ è l’avverbio più usato nei testi delle canzoni di Sanremo 2025. Seguono ‘come’ con 87 apparizioni e ‘più’ con 80. Mai è più usato di sempre (rispettivamente 40 e 26 volte) e ‘niente’ compare più spesso di ‘tutto’ (27 e 24 volte). Che poi dovevamo anche aspettarcelo questo scenario considerata la bocciatura della Crusca («canzoni piatte», che usano il «linguaggio familiare, popolare e colloquiale»), ma cosi tanta poca fantasia è davvero un peccato. Quest’anno non riusciamo nemmeno a confondere i “gilet ripieni di zucchero” con il più celeberrimo «i cileni ripieni di zucchero» di Mahmood. Tutto ok, quindi? Magari. “Male” compare 24 volte schiacciando l’avverbio “bene” (9 volte). E siamo ancora all’inizio.

Riproduzione riservata © il Nord Est