Una passeggiata letteraria per Cortina: ecco il museo diffuso con i testi di Parise, Buzzati ed Hemingway
Diciotto cartelli riportano poesie, canzoni, sceneggiature ma anche descrizioni della storia culturale dei luoghi. Il progetto è dell’associazione “Una montagna di cultura”
“Accadde a Cortina” è il titolo di un racconto di Goffredo Parise scritto durante un suo soggiorno nella Regina delle Dolomiti, ed è stato scelto come nome del primo museo diffuso della letteratura delle Dolomiti: diciotto cartelli nel centro, tra i monti e nei boschi, per raccontare la storia letteraria di Cortina.
Il progetto, sostenuto dal Comune di Cortina d’Ampezzo e dalla Regione, e con il supporto di Regole d’Ampezzo, Cortinabanca, La Cooperativa di Cortina e Audi, è stato presentato il 10 gennaio mattina nella sala consiliare del municipio da Francesco Chiamulera, il quale, attraverso l’associazione culturale “Una Montagna di cultura”, è riuscito a coronare questo sogno.
Due anni di lavoro
«Ci sono voluti due anni di lavoro, ma vedere che ora è diventato realtà per me è motivo di grande soddisfazione. Un grazie va alle tante persone di Cortina che sono qui oggi», ha detto Chiamulera in una sala gremita.
Se il presidente della Regione Zaia è intervenuto con una lettera esprimendo «vicinanza a questo ambizioso progetto, punto di partenza per ulteriori sinergie», era invece presente l’intera giunta comunale ampezzana.
Il sindaco Lorenzi ha detto: «Il progetto ci è piaciuto da subito ed è stato realizzato in tempi brevi».
Concetto ribadito dall’assessore alla Cultura De Mattia: «L’amministrazione ha appoggiato Francesco con grande entusiasmo. Per noi è una soddisfazione aver realizzato il primo museo diffuso della letteratura delle Dolomiti con l’intento di dare voce a questi personaggi che hanno vissuto a Cortina e ne hanno tratto ispirazione».
«Sui diciotto cartelli realizzati in acciaio cortèn, con sopra una lastra in acrilico che rappresenta la parte che si può cambiare, sono riportate le parole di scrittori, sceneggiature di film, versi di poeti e canzoni, nei luoghi in cui quelle storie presero forma», ha spiegato Chiamulera. «Accanto alle citazioni, “Accadde a Cortina” include descrizioni della storia culturale del luogo in cui sorge il cartello. Sappiamo che Dino Buzzati amava più di tutte, tra le nostre montagne, la Croda da Lago, che Ernest Hemingway incontrò Fernanda Pivano in corso Italia una sera d’autunno del 1948, ma quante sono le storie semisconosciute? Ad esempio che Eugenio Montale ha dedicato una poesia magnifica al Lago del Sorapis? Che le prime a “scoprire” la valle d’Ampezzo furono donne come Amelia Edwards ed Elizabeth Tuckett?».
Il museo diffuso
I cartelli si trovano per la maggior parte nel centro: cinque lungo corso Italia, uno in piazza Dibona, uno allo Stadio Olimpico del Ghiaccio, tre lungo l’ex Ferrovia delle Dolomiti. Altri sono dislocati su sentieri, boschi e rifugi della zona.
I cartelli contengono, a corredo dei testi, un qr code per accedere a una piattaforma digitale che contiene tutti i testi, approfondimenti e una mappa per navigare tra i vari siti fisici in cui sorgono i cartelli.
La piattaforma rende disponibili i testi in formato audio, letti da alcuni attori italiani, grazie alla collaborazione con Emons Audiolibri, in italiano e in inglese, con una sezione in lingua ampezzana.
«Accadde a Cortina nasce con il forte intento di lasciare a Cortina un’eredità permanente da parte di “Una Montagna di Libri”. Un’installazione destinata a durare nel tempo, per la libera e gratuita fruizione da parte di cittadini e visitatori», ha concluso Chiamulera. —
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