Villa Fortuny: un viaggio tra arte, tessuti e design a Venezia
Sotto la guida di Maged Riad e Chahan Minassian, la villa riapre al pubblico come casa-galleria, esponendo tessuti storici di Mariano Fortuny accanto a opere di designer contemporanei
L’arte di Mariano Fortuny non passa inosservata. Marcel Proust rimase talmente affascinato dai suoi abiti da farli indossare ad Albertine, la giovane di cui il protagonista di “Alla ricerca del tempo perduto” è follemente innamorato.
“La sua veste mi sembrava come l’ombra tentatrice di questa invisibile Venezia”, scrive l’autore francese, “era interamente ricoperta di motivi arabescati come Venezia, come i palazzi di Venezia nascosti, alla maniera delle sultane, dietro un velo traforato di pietra, come le rilegature della Biblioteca Ambrosiana, come le colonne i cui uccelli orientali che simboleggiano alternativamente la morte e la vita, si ripetevano nello scintillio della stoffa, di un blu intenso che via via che il mio sguardo vi penetrava si mutava in oro malleabile, attraverso quelle stesse trasmutazioni che, all’avanzare delle gondole, cambiano in metallo fiammeggiante l’azzurro del Canal Grande”. Venezia emerge nelle trame ed investe ogni capo.
La creatività
Ciascuna creazione racconta una storia, un viaggio, un incontro tra culture, riflettendo l’eccletticità del suo creatore. I tessuti sono testimoni di una continua evoluzione estetica. Realizzati con telai tradizionali secondo le antiche tecniche, conservati nelle collezioni storiche del museo di Palazzo Pesaro Orfei, appesi nello showroom a mo’ di quinte teatrali, oggi trovano nuova linfa avvolgendo la superficie di oggetti di design. E, la villa Fortuny, ne è il loro raffinato scrigno.
Immersa nell’abbraccio della fabbrica e del giardino della Giudecca, si erge un’elegante palazzina. Originariamente sede di un convento, nel 1949 viene acquistata da Elsie McNeill Lee, l’arredatrice americana che Mariano Fortuny aveva designato come sua unica rappresentante negli Stati Uniti.
Per il restauro, la designer collabora con geni moderni, tra cui l'architetto Luigi Vietti, autore anche dell’imponente scalinata che si erge all’ingresso.
Per McNeill Lee, la villa non rappresenta solo un nuovo capitolo di vita tutto italiano, ma un centro vivace in cui accogliere artisti e creativi da tutto il mondo: un salotto moderno ed un’ambasciata per interior designer.
Riapre dopo 30 anni
In linea con lo spirito Fortuny, la villa espone i tessuti sotto una nuova luce, trasformando prodotti commerciali in mappe intrise di cultura e storia in cui Venezia è assoluto crocevia di culture. Una filosofia che anche i successori di McNeill Lee, Maged Riad con i figli Mickey e Maury, portano avanti ancora oggi.
Dopo trenta anni di chiusura al pubblico, hanno restituito alla palazzina la sua destinazione originaria.
Attraverso la collaborazione con il designer armeno libanese Chahan Minassian, la villa è nuovamente una casa-galleria vivibile e vissuta, dove tutto è in vendita. Oltre ad essere uno spazio espositivo, si presenta al pubblico come luogo di connessioni tra artisti e professionisti del settore, impegnati a fianco di Fortuny per plasmare il futuro del design d’interni.
Oltrepassando la soglia, si percorrono magnifiche stanze, memori del passato nei dettagli originali in legno e proiettate nel futuro attraverso gli audaci accostamenti proposti da Minassian: motivi orizzontali impiegati in verticale, fantasie geometriche sulle pareti, colori vivaci con tocchi di turchese.
Le opere esposte nella villa
Le stampe Fortuny si posano in un gioco di eleganza su sedie, pareti, cuscini firmati da nomi celebri come Vladimir Kagan, Andrea Branzi, Adrian Pearsall, Simon Gavina, Paul Evans e Carlo Scarpa. I vetri di Murano si fondono in armonia con i tessuti in un costante dialogo tra artigianato e progettazione contemporanea.
Ogni primo e ultimo mercoledì del mese il quartier generale Fortuny della Giudecca apre le sue porte al pubblico. Le visite sono gratuite e consentono di esplorare la palazzina, lo showroom ed il giardino.
Come da tradizione, la fabbrica, in cui gli artigiani continuano a produrre utilizzando gli stessi processi segreti sviluppati dal fondatore oltre un secolo fa, è accessibile solo alle maestranze. I posti sono limitati ed è necessaria la prenotazione online su fortuny.com/visit.
La protagonista
La storia di una donna che ha intrecciato sogni e tessuti dalla Carolina del Nord fino a Venezia. Il suo nome è Elsie McNeill Lee. Nata ad inizio Novecento a Fayetteville, sfida le convezioni del tempo e parte giovanissima per inseguire un sogno. Approdata a New York, inizia a costruire una carriera da interior designer.
La svolta arriva nel 1927 durante un viaggio a Parigi. Tra le sontuose sale del Museo Carnavalet, rimane affascinata dai maestosi tessuti che ne ricoprono le pareti. Le trame colorate alternano rigogliose urne da giardino colme di fiori a cornucopie e festoni elaborati a volute.
Affascinata dalla bellezza intessuta, Elsie si spinge fino a Venezia per incontrare il genio celato dietro a quelle creazioni tessili: Mariano Fortuny. Il suo carisma e la determinazione fuori dal comune lo convincono a concederle l’esclusiva distribuzione dei suoi tessuti negli Stati Uniti.
A New York, al numero 509 di Madison Avenue, lo showroom di Elsie diventa un punto di riferimento per l’élite americana. Tra i suoi clienti ci sono artisti, collezionisti d’arte, celebrità del calibro di Greta Garbo e prestigiose istituzioni come il Metropolitan Museum of Art.
Nel 1949, dopo la morte di Mariano, la designer si trova ad un bivio: prendere le redini dell’azienda assecondando le volontà della vedova Henriette o rimanere negli Stati Uniti per gestire la sua attività.
L’arrivo in laguna
Il destino bussa alla porta: l’incidente d’auto che stronca la vita del suo secondo marito la spinge a cambiare vita radicalmente. Accetta la sfida e si trasferisce in laguna dove diventa la presidente di Fortuny.
A Venezia conosce il terzo marito, il conte Alvise Gozzi. Il matrimonio le conferisce il titolo di contessa e le permette di immergersi completamente nella vita cittadina. La sua nuova dimora, oggi conosciuta come Palazzina Fortuny, si erge proprio di fronte alla storica fabbrica della Giudecca.
Elsie, divenuta Contessa Gozzi, lavora instancabilmente per preservare l’eredità di Mariano, supervisionando ogni fase della produzione e del marketing dei tessuti. Negli anni Ottanta, ormai novantenne, decide di passare il testimone.
Lo affida al suo fidato consigliere Maged Riad, erede prescelto per portare avanti l’eredità Fortuny. Oggi i suoi figli, Mickey e Maury, guidano il marchio in un nuovo secolo.
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