Attrezzatura da sci, che fare? L’opzione del noleggio e la tutela dell’ambiente

I suggerimenti per chi fa discesa e cerca divertimento, prestazioni e sicurezza. In tendenza il riciclo degli scarponi usati, la passione per lo sleddog e gli slittini

Stefano Vietina
Jgor Scappin, storico noleggiatore di Cortina
Jgor Scappin, storico noleggiatore di Cortina

La montagna può regalare, soprattutto in inverno, tante attività, mille possibilità di divertirsi, forti emozioni.

E ce n'è davvero per tutti i gusti: si va dallo slittino al pattinaggio sul ghiaccio; dallo sci in pista allo scialpinismo; dal fondo alle passeggiate con le ciaspole, sui fondovalle e in quota; dalle arrampicate sulle cascate di ghiaccio alla fat bike, la bicicletta con le ruote larghe.

L'importante è avvicinarsi a queste discipline con prudenza e con un approccio consapevole, senza dimenticare che alcune richiedono anche una preparazione fisica specifica e tutte l'utilizzo di materiali e attrezzature idonei. Come si sceglie, ad esempio, uno sci da discesa?

Noleggio o acquisto

«Il nostro – spiega Jgor Scappin, storico noleggiatore di Cortina – è un servizio e anche un lavoro di consulenza. D’altra parte siamo i secondi, dopo gli albergatori, a fungere anche da informatori turistici, da promotori del nostro territorio. E lo facciamo ben volentieri anche se poi nessuno ce lo riconosce».

Meglio l’acquisto dello sci o il noleggio?

«Il turista straniero, che per noi vale il 60% del totale, si porta lo scarpone da casa, ma preferisce scegliere a noleggio lo sci. Scelta ormai invalsa anche nell’italiano che scia soltanto una settimana all’anno o qualche weekend. Le proposte sono tante e anche la curiosità nell’evoluzione dell’attrezzo, per cui una buona parte preferisce il noleggio. Poi ovviamente lo sciatore appassionato, il turista delle seconde case, l’amatore vuole il suo sci».

Jgor Scappin fa questo lavoro da 41 anni e adesso ha deciso di aprire un secondo noleggio, dopo il principale alla partenza della Funivia del Faloria, a Rio Gere, presso la seggiovia Bigontina.

«Anche per intercettare chi, prima, durante e dopo le Olimpiadi, fermerà la macchina in quei parcheggi per poi raggiungere il centro di Cortina con gli sci. Abbiamo inoltre deciso di mettere a disposizione dei clienti anche le tute, così che coloro che arrivano senza attrezzatura possano garantirsi comunque la loro giornata di sci».

L’attenzione all’ambiente

«La novità per noi – spiega Alberto Zanatta, presidente di Tecnica Group – sta nella composizione dello sci, soprattutto nell’anima in legno che viene trattata e abbinata con fibre di carbonio e di vetro, così da garantire un maggior controllo nella sciata».

Per quanto riguarda gli scarponi?

«Abbiamo dato vita all’iniziativa Recycle your Boot per promuovere il ritiro degli scarponi usati; dal vecchio recuperiamo oggi il 60/65% del materiale plastico e, con i nuovi scarponi, arriveremo anche al 75%. Un codice QR informa, infatti, sui componenti dei nuovi modelli, così da favorire il riciclo, grazie a questo nostro progetto che ha avuto il plauso anche della Comunità europea. La parte della scarpetta, non in plastica, verrà sminuzzata e utilizzata per i pannelli sandwich posizionati per la sicurezza a bordo pista».

«Ormai chi viene in montagna – sottolinea Emilio Fontana, presidente del Pool Sci Italia, che riunisce 27 aziende che riforniscono le squadre agonistiche azzurre – vuole un contatto diretto con la natura e con lo sport, fonte di ripristino di energie psicofisiche. Un rimedio allo stress della vita quotidiana. E oggi esige anche che i brand forniscano materiali non solo adatti a tutte le esigenze e performanti, ma anche pensati e realizzati con l’attenzione all’ambiente. Lo scarpone che si può rigenerare ne è un esempio. E poi punta alla sicurezza, per la quale spenderei una parola in più per le maschere: vedere bene e proteggere gli occhi, sia dagli agenti esterni che dagli imprevisti, come un polverone provocato da un altro sciatore, oggi è diventato fondamentale per sé e per gli altri. Lo sci va vissuto in modo sereno e consapevole».

Voglia di neve

E il cambiamento climatico?

«È un problema che impatta su tutti gli aspetti della nostra esistenza; l’industria della neve – sostiene Fontana, che è anche market manager di Atomic - ne è consapevole e punta a essere meno impattante possibile sull'ambiente».

«C'è tanta voglia di neve, la si respira anche in pianura – ribadisce Zanatta – e questo anche al di là della pratica dello sci, che è comunque garantita dalla neve programmata».

L’altra neve

Poi c'è tutta “l’altra neve”, quella non direttamente collegata allo sci, ma che beneficia inevitabilmente di questo storico traino verso le vacanze invernali.

Ad esempio lo sleddog, la slitta trainata da cani, tradizione nordica nata proprio per la necessità spostarsi, a certe latitudini, tra un abitato e l’altro. Oggi una pratica sportiva che ispira libertà, tranquillità e forte intesa con i cani, amici resistenti e fedeli. 


Ma anche scivolare con lo slittino lungo i percorsi dedicati, tra i boschi innevati rappresenta una bella esperienza; così come abbandonarsi ai silenzi dell’alta montagna, per ricaricarsi di energie: sensazioni che si possono vivere praticando lo scialpinismo e il freeride.

Discipline che richiedono però un'adeguata preparazione fisica, accompagnata da una indispensabile conoscenza della montagna, tenendo presenti le indicazioni fornite dal bollettino valanghe, indossando l’Artva e portando sempre nello zaino gli altri strumenti per l’autosoccorso, pala e sonda.

Ghiaccio, sport, wellness e cibo

Anche la scalate sulle cascate di ghiaccio sono riservate agli atleti preparati ed attrezzati adeguatamente; e un certo impegno fisico richiedono anche le Fat Bike, ovvero mountain bike con pneumatici molto larghi (da qui il nome “fat”) e studiate per affrontare i percorsi innevati almeno parzialmente battuti.

Per chi ama poi guardare gli eventi sportivi sulle Dolomiti, c’è solo da scorrere il calendario: vi sono manifestazioni di ogni tipo, da quelle locali alle coppe del mondo di varie discipline, in vista anche dell’appuntamento tanto atteso delle Olimpiadi Milano Cortina 2026.

E infine per tutti, ma proprio per tutti, la montagna propone alberghi con aree wellness, stabilimenti termali, spa: pratiche estetiche o rilassanti, ma anche vere e proprie esperienze di benessere, per tonificarsi e prendersi cura di sé.

Poi le eccellenze enogastronomiche, fra prodotti, vini, piatti locali ed elaborazioni culinarie che i migliori chef stellati sono ormai soliti portare oltre i duemila metri, nei rifugi, ad arricchire, con i piaceri della buona tavola, l'esperienza del totale relax sulle montagne.

Riproduzione riservata © il Nord Est