Brent de l’Art, un canyon in Valbelluna

In provincia di Belluno un percorso dove la bellezza toglie il fiato. Una gola scavata dal tempo, i colori una mappa geologica. Al rosso che risale al Cretaceo superiore si alternano i grigi. il bianco e il verde. E poi l’azzurro del torrente e il suono impetuoso

Marina GrassoMarina Grasso
Una spettacolare veduta dei Brent de l’Art, in Valbelluna (ph Elisabetta Perrone)
Una spettacolare veduta dei Brent de l’Art, in Valbelluna (ph Elisabetta Perrone)

Per molti anni sono stati abbandonati alla loro quiete, ma negli ultimi tempi sono stati riscoperti, ben tabellati e anche parecchio frequentati. Anche per questo l’autunno è forse la stagione migliore per godere dell’incanto dei Brent de l’Art: una gola angusta e tortuosa che svela pareti levigate e stratificate colorate di varie tonalità di rosso, bianco, verde e grigio.

E percorsa dal vorticoso azzurro del torrente, che con il suo incessante flusso ha iniziato a scolpire la roccia più o meno diecimila anni prima di Cristo (Glaciazione Wurmiana), creando un vero e proprio scenografico canyon.

Siamo in Valbelluna, dove il termine Brent deriva dall’espressione dialettale “brentana” e indica una situazione di piena di un torrente o di un fiume dopo una forte pioggia, mentre Art è il nome locale del torrente Ardo di Sinistra (da non confondere con quello che nasce dal monte Schiara e attraversa Belluno), affluente del fiume Piave.

Il torrente circa 10 mila anni fa (Olocene antico) si è aperto un varco in seguito a un’antica frana che ha sepolto la sua vecchia valle, come suggerisce l’accumulo di depositi, ormai stabilizzato, sul quale si sviluppa il sentiero che scende nella forra.

Con la potenza dei detriti che ha trasportato nei millenni in questo stretto corridoio di roccia, ha inciso la scaglia cretacea creando vistose e magnifiche stratificazioni che ancor oggi continua a plasmare e che si possono leggere come una colorata mappa geologica del tempo.

Una mappa geologica del tempo

Il rosso è quello della scaglia formatasi nel Cretaceo Superiore (90– 65 milioni di anni fa) da calcari argillosi e marne che hanno creato un materiale facilmente erodibile ma con una buona stabilità verticale, mentre la gamma di grigi, azzurri e verdi che si alternano agli strati rossastri (la “Scaglia Cinerea”) è formata da calcari argillosi e marne grigio cenere.

Ma se questa è solo la scala dei colori che si alternano sulle pareti delle anse sinuose della forra, la luce delle diverse ore del giorno e delle diverse stagioni amplifica la tavolozza in una varietà di tonalità dalle sfumature infinite, anche grazie ai colori cangianti del torrente.

L’Ardo, infatti, secondo i suoi mutevoli livelli di piena, negli stretti passaggi dei Brent scorre fragorosamente risuonando potente nella gola, e a questo suono si aggiunge quello dei detriti che il torrente continua a portare a valle generando vortici tumultuosi contro le pareti e creando un effetto maestoso.

Dal ponte Brent

Da una quindicina d’anni, il ricostruito ponte Brent conduce all’imbocco del Brent Grande ma nel 1966 una piena aveva distrutto il precedente ponte, fin da tempi remoti collegamento tra la parte alta di Mel e Trichiana: la lunga assenza di questa struttura spiega la solo recente riscoperta di questo luogo spettacolare.

Raggiungerlo è piuttosto semplice, con una passeggiata che attraversa un piccolo altopiano prativo partendo da Sant’Antonio di Tortal, e che si inoltra poi in un bosco che in questa stagione propone anche tutta la sua tavolozza di colori.

E se già ammirare il Brent Grande dal ponte garantisce una vista grandiosa, attraversandola e avviandosi con un po’ più di impegno lungo la mulattiera che porta in Val di Botte si possono vedere altre diramazioni scavate dall’Ardo, come il Brent Rizzo, il Brent Biatole, posto nei pressi dei resti di un omonimo vecchio mulino ad acqua, il Brent di Ponte Confos, lo stretto Brent della Val di Botte e quello della Val Crosentana.

Il percorso ad anello n. 2315 del progetto sentieri di Borgo Valbelluna consente di visitarli tutti (circa 5200 m, durata 2h 30’), sempre se discretamente allenati e opportunamente equipaggiati. (visitborgovalbelluna. it)

Come arrivare, come attrezzarsi

I Brent de l’Art si trovano nella frazione di Sant’Antonio di Tortal di Borgo Valbelluna, a circa 30 minuti di macchina dall’uscita Belluno dell’A27. Si raggiungono solo a piedi in circa 15 minuti dal centro del paese, parcheggiando l’auto vicino al cimitero o vicino all’ufficio postale.

Il percorso, ben segnalato e non molto impegnativo, è prima asfaltato, poi sterrato e negli ultimi tratti ripido a gradoni (sono quindi necessarie calzature da escursionismo).

Ogni stagione offre uno spettacolo

Il sito è visitabile in tutte le stagioni: in autunno il sentiero che si snoda tra i boschi offre lo spettacolo del foliage, mentre in quella più fredda si può ammirare anche lo spettacolo aggiuntivo delle “stalattiti” di ghiaccio che ricoprono le pareti dei Brent.

Per i meno esperti, è consigliato fermarsi sul Ponte Brent per ammirare l’imboccatura del Brent Grande in tutta la sua maestosità o richiedere, per il percorso, l’accompagnamento di una guida autorizzata.

 

 

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