La villa e la fortezza di Roncade
Le diverse anime architettoniche del Castello di Roncade, in provincia di Treviso. Mura merlate, due torrioni e arredi fastosi, prima di Palladio. Ora è la residenza privata della famiglia Ciani Bassetti e un’importante azienda vitivinicola su 110 ettari

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Un po’ villa rinascimentale, un po’ fortezza medievale, un po’ un palazzo che ricorda quelli sul Canal Grande, ma in dialogo con possenti torri e grandi barchesse.
Un complesso così unico da diventare noto con un nome improprio: il Castello di Roncade.
La storia
In realtà, infatti, non si tratta di un castello, anche se fu realizzato proprio sui resti di uno eretto prima dell’anno 1000 lungo le rive del fiume Musestre, affluente del Sile, importante via di comunicazione con Venezia, poco lontano dalla via Annia e dalla via Claudia Augusta.
Distrutto nel Trecento da Cangrande della Scala, nel Quattrocento rientrò tra le proprietà dei nobili veneziani Badoer che nel 1497 Agnesina Badoer portò in dote al suo secondo marito, il Procuratore di San Marco Girolamo Giustinian.
E lì iniziò la costruzione della loro principesca casa di villeggiatura, una “Villa con broli” , come la definisce una mappa del 1536 che la ritrae già molto simile a quella che connota ancora oggi il centro di Roncade, in provincia di Treviso, sviluppatosi attorno ad essa, con le sue lunghe mura alte sette metri coronate da una merlatura a coda di rondine, i possenti torrioni rotondi e le due torri oltre il ponticello sul fossato perimetrale, unite dall’ampio arco d’ingresso che incornicia l’edificio padronale oltre alla corte-giardino.

L’architettura
Il fasto architettonico della villa, con i due enormi camini che riprendono in scala le due torri circolari all’ingresso, è reso leggero e arioso da una loggia centrale sporgente ad archi sovrapposti, rialzata da un’ampia scalinata e conclusa da un timpano triangolare: è forse il primo esempio del motivo templare classico che Palladio, nato proprio in quel 1508 in cui Villa Giustinian fu completata, farà diventare canonico. Sulla sua ampia facciata, importanti restauri da poco conclusi permettono di leggere nuovamente, almeno parzialmente, gli originali affreschi di illusionistiche logge aperte, soffitti colorati e decorazioni all’antica che ricordano i nobili palazzi veneziani.
Anche lo schema distributivo interno, ripetuto sui due piani, con la sala passante centrale, rivela un’armonia di proporzioni che anticipa quella delle Ville palladiane e che, pur restando di paternità incerta, numerosi studiosi imputano a uno dei più valenti architetti che operarono a Venezia, Mauro Codussi (progettista, tra le tante opere, anche della torre dell’orologio in piazza San Marco).
La proprietà
Quel che invece è certo è che il complesso rimase di proprietà di un ramo della famiglia Giustinian fino alla morte dell’ultima discendente diretta, nel 1915, per poi essere acquistato dal barone trentino Tito Ciani Bassetti, che si trovò a dover fare i conti con qualche decennio di decadenza e, poi, con le pesanti ferite inflitte alla villa, alle torri e al muro perimetrale dalle due guerre mondiali. Ma niente lo distrasse dal suo sogno: riportare il Castello alla sua originaria bellezza e avviare un’attività vitivinicola nei suoi 110 ettari di terreno fortemente vocato, utilizzando le due barchesse simmetriche per la produzione del vino da un lato e l’affinamento dello stesso dall’altro.
Da allora il Castello di Roncade è sia la residenza privata della famiglia Ciani Bassetti, sia un’importante azienda vitivinicola che, ancora una volta anticipatrice del modello delle Ville Venete, già quasi trent’anni fa ha iniziato a offrire anche ospitalità in camere e appartamenti ricavati nelle torri e nel corpo centrale, a proporre eventi culturali, visite guidate e degustazioni di vini.
Un luogo, come avrebbe detto Andrea Palladio qualche decennio dopo Agnesina e Girolamo Giustinian, “bello, dilettevole e commodo” . Che cinque secoli fu antesignano della Civiltà di Villa e oggi è un promotore della sua rinascita.
Il giardino delle trenta statue
Il giardino del Castello di Roncade è impreziosito da alberi monumentali secolari e punteggiato da una trentina di statue in pietra d’Istria (XVII-XVIII sec.) che rappresentano una compagnia di schiavoni, reparto armato della Serenissima, con figure di archibugieri, tamburini e alfieri, accanto a figure femminili paludate. Nell’oratorio accanto alla villa, intitolato a sant'Anna, sono invece conservati i busti in terracotta dei fondatori, Agnesina e Girolamo Giustinian.
Come arrivare e come prenotare le visite
Roncade è facilmente raggiungibile dal casello dell’A27 di Treviso Sud o da quello di Meolo-Roncade lungo l’A4. Il Castello di Roncade è di proprietà privata, accessibile in occasione di manifestazioni o di eventi oppure prenotando le visite guidate alla villa, al vigneto e alle cantine di invecchiamento secondo diverse soluzioni di percorsi per conoscerne la storia e degustarne i vini. Per le informazioni c’è il sito www.castellodironcade.com.
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