La via del ferro a Feltre

A Feltre un percorso di arte e fuoco, di storia e spade: la toponomastica non indica la via ma attraversa tutta la città

Marina Grasso
La via del ferro a Feltre
La via del ferro a Feltre

Un percorso di arte e di fuoco, di storia e di spade. È la “via del ferro”, sconosciuta alla toponomastica, che percorre la storia di Feltre e ancor oggi il suo centro storico. È un itinerario che parte da quel Rinascimento in cui le vallate dell’agordino e dello zoldano fornivano ottimo ferro per le lame, e anche il legno e il carbone necessari alle fucine attivissime nel feltrino e nel bellunese.

La città dei fabbri

Epoca in cui fabbri come Zandonà e Andrea Ferrara, Giacomo da Fonzaso o Orlando de Zuliano realizzavano spade di altissima qualità rinomate in tutto il mondo occidentale, e già nel Cinquecento richiamavano a Feltre – così come a Belluno, a Fonzaso e a Pedavena – mercanti da vari Paesi per un prodotto ricercatissimo dagli eserciti ma anche da nobili e sovrani di tutta Europa.

Un’arte, la loro, che nel tempo è diventata anche identità della bella città murata incastonata sul Colle delle Capre, che dopo tanti spadari, fabbri e officine per la lavorazione dei metalli, all’inizio del XX secolo espresse uno dei più originali interpreti del ferro battuto, Carlo Rizzarda. Ma anche, con lui, una moltitudine di mentori e allievi che hanno punteggiato la città di sontuose cancellate, roste e ringhiere, portoni e poggioli, insegne e inferriate che ancora corredano le facciate di case e palazzi del centro, così come di numerose ville nelle frazioni vicine.

È una “via del ferro” che appare qua e là a chi la sa notare, e che è ancora vivissima nell’ultima officina fabbrile a pochi passi dall’ingresso alla Cittadella (via Monte Valderoa): è quella di Oscar Martello, che continua a forgiare il ferro proseguendo l’attività di Ermenegildo Celli e Aurelio Velo – entrambi apprendisti presso Carlo Rizzarda – che proprio lì installarono la loro attività fabbrile negli anni Venti.

Un museo unico

E che trova la sua apoteosi proprio nella Galleria d’arte Moderna Carlo Rizzarda nella vicina via Paradiso: un museo del ferro battuto unico al mondo ospitato nel cinquecentesco palazzo Bovio-Cumano che Rizzarda (forte di grandi successi anche economici realizzati nella Milano dove si era trasferito dopo essersi formato a bottega da Patrizio Bertoldin, a Farra di Feltre), aveva acquistato nel 1926 per creare un museo di arte decorativa nella sua città, dove il ferro era storia, arte, lavoro ma anche studio e formazione.

Nel 1931, con la sua morte prematura a soli 48 anni, il Comune di Feltre ereditò il palazzo e tutte le opere dell’artista, esposte nella sua casa-museo dal 1938: cancelli, lampade, inferriate, ringhiere e formelle che traggono ispirazione dal mondo vegetale e animale e suggestioni ricavate dalle più disparate fonti, dall’oreficeria medievale al rococò, dai motivi orientali al cifrario araldico, temperie culturali e stili diversi con la leggerezza di ricami e l’abbinamento con delicati vetri.

Ma l’opera di Rizzarda, a Feltre, non è solo nel museo, bensì in tutta la città: sono sue le pietre miliari della “via del ferro” lungo la quale si muovono i trekking urbani organizzati nel mese di novembre dal Comune con il sostegno della Regione Veneto e l’organizzazione del Consorzio Dolomiti Prealpi, i cui itinerari sono anche tutti percorribili liberamente per scoprire la città attraverso i manufatti in ferro dei suoi artisti.

Da dove partire

Il percorso può iniziare dal cimitero urbano dove Rizzarda ha realizzato molte opere significative e dove la stele sulla sua tomba (di Salvatore Saponaro) lo ritrae all’opera sull’incudine, e chiudersi proprio nella sua casa-museo passando per chiese e case, vie e piazze punteggiate dal continuo dialogo tra pietra e metallo che connota tutto il centro storico, in una “via del ferro” profusa, diffusa, sorprendente.

Trekking urbano, due appuntamenti

Il trekking urbano “La via del ferro” è ideato e condotto dalla guida turistica Isabella Pillo e per la sua rilevanza nel contesto feltrino rientra nei “Percorsi Identitari” promossi dalla Regione Veneto. Sarà proposto sabato 9 novembre al pomeriggio e domenica 17 novembre al mattino: per prenotazioni (o per concordare tour individuali in altre date), è possibile scrivere un messaggio WhatsApp al numero 338.4480642 oppure una mail a isapilo67@gmail.com.

Galleria Rizzarda, la visita da non perdere

La Galleria Carlo Rizzarda è aperta da martedì a domenica e nei giorni festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Più volte ampliata e rinnovata, oltre alle opere in ferro battuto ospita la collezione d’arte e l’arte decorativa di Rizzarda e numerosi fondi e collezioni d’arte di personalità feltrine del Novecento che ampliano il focus della casa-museo anche nella direzione della contemporaneità. Per tutte le informazioni è possibile consultare il sito visitfeltre.info.

 

 

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