Lio Piccolo, il regno dei silenzi

Nel paese in provincia di Venezia arene, canali, valli da pesca, casoni sperduti

Aurore e tramonti dipingono colori che tolgono il fiato

 

Marina GrassoMarina Grasso
Le atmosfere serene e silenziose di Lio Piccolo (ph Elisabetta Perrone)
Le atmosfere serene e silenziose di Lio Piccolo (ph Elisabetta Perrone)

Uno stretto nastro d’asfalto tra acque dolci e salmastre, orti, silenzi e lembi di terra emersa. E poi una piazza sterrata con una piccola chiesa rosa e un campanile vagamente neogotico, un palazzo padronale con granaio, un asilo senza bambini trasformato in centro espositivo e un pugno di case.

Intorno barene, canali, valli da pesca e qualche casone sperduto che aurore e tramonti tingono di colori che tolgono il fiato e che, in giornate singolarmente limpide, il fenomeno dello stravedamento sembra portare ai piedi delle Prealpi, lontane un centinaio di chilometri.

La chiesa di Lio Piccolo, un mondo sospeso sull’acqua
La chiesa di Lio Piccolo, un mondo sospeso sull’acqua

Lio Piccolo, in provincia di Venezia è un microcosmo rurale poco distante dalle spiagge jesolane ma lontanissimo dalle mareggiate della modernità; un arcipelago di isolotti lagunari separati da stretti canali e barene, avvolto nel silenzio e pervaso di odori salmastri.

È uno straordinario rifugio per tante specie di volatili che trovano casa nella fitta vegetazione e nutrimento nelle aree melmose.

Ma è anche uno scampolo di mondo sospeso sull’acqua estremamente fragile, che nella sua storia millenaria ha vissuto periodi fiorenti e lunghi abbandoni legati anche all’evoluzione morfologica della laguna di Venezia. E, non da ultimo, una comunità di residenti che sono stati anche qualche centinaio e che ora sono una ventina.

Il tempo non si è fermato

A Lio Piccolo, però, il tempo non si è fermato, come la cornice fiabesca induce a pensare: un governo del territorio impegnato nella salvaguardia della biodiversità e dell’equilibrio delle zone umide, che impone divieti di transito per auto e moto, segnala argini inaccessibili anche ai pedoni, sostiene l’impianto di migliaia di giovani arbusti per contenere l’erosione.

Ed è anche impegnato a ridefinire la storia di Lio Piccolo e della laguna di Venezia che importanti scavi archeologici lungo il canale Rigà, alle spalle del borgo, stanno lentamente ricostruendo.

La villa romana sommersa

Una storia già intravista qualche decennio fa da Ernesto Canal, padre dell’archeologia subacquea in laguna, che trovò una villa romana sommersa che poi il moto ondoso ha seriamente compromesso e che dal 2021 l’Università Ca’ Foscari, in collaborazione con il Comune di Cavallino Treporti, ha ripreso a indagare. Si tratta di una fastosa villa marittima del I sec. d. C. (o precedente) e di un monumentale magazzino che racconta un’economia basata sul sale e sul pesce già prima della nascita di Venezia, quando Lio Piccolo era un vivace scalo commerciale. Oltre a restituire importanti ritrovamenti, gli scavi stanno anche cercando risposte all’abbandono del sito (avvenuto nel VI-VII sec. d. C.) e alla successiva mancanza di notizie sulla storia di Lio Piccolo, probabilmente legata alle variazioni del paesaggio litoraneo.

Intorno all’anno Mille

Le testimonianze riappaiono intorno all’anno Mille, così come la certezza che tra il Trecento e il Cinquecento la zona era pressoché abbandonata.

La storia più recente, invece, è tutta raccolta nella piazza del borgo: il grande edificio che la domina sorse nel Seicento, quando la località ricominciò a popolarsi, e fu poi rimaneggiato nel Settecento dalla famiglia Boldù (allora proprietaria dell’isola) che a fine Settecento eresse anche la chiesa intitolata a santa Maria della Neve.

Furono invece i padri armeni mechitaristi dell’isola di San Lazzaro, proprietari di borgo e valli da metà Ottocento fino a una quarantina d’anni fa, a costruire la canonica e il campanile a inizio Novecento.

Risale, poi, al secondo dopoguerra l’ex asilo ora sede della mostra permanente “Frammenti di Laguna”, che attraverso i reperti archeologici ricostruisce la storia di abitanti e commerci antichi (aperta sabato, domenica e festivi 10-12/15-17. 30; ingresso libero). 

Un percorso circolare e una vista magica

A Lio Piccolo si arriva proveniendo da Jesolo, seguendo le indicazioni per Treporti e poi lungo la strada che da Punta Sabbioni conduce in località Ca’ Savio.

Si attraversa la località Saccagnana e s’imbocca la stradina in mezzo alla laguna che arriva alla piccola piazza del borgo. A quel punto, continuando lungo via Lio Piccolo, si raggiunge via della Liona e un percorso circolare con incantevole vista sulla laguna nord e le sue isole.

Festivi e prefestivi: in auto occorre il pass

Ci sono dettagli dei quali prendere nota, per chi vuole fare questa visita. Nei giorni festivi e prefestivi, l’accesso a Lio Piccolo con i mezzi motorizzati è consentito solo con apposito pass (accessoliopiccolo.com).

In mancanza, l’auto si lascia nei pressi del cimitero di Saccagnana per poi camminare per circa 4 km, oppure si possono noleggiare bici a Ca’ Savio, a circa 7 km dal borgo. Info: IAT di Cavallino: 041. 5370379 - info@visitcavallino.com.

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