Occhiali in mostra a Pieve di Cadore
Nella cittadina in provincia di Belluno un museo dalle mille facce: la creatività, il fenomeno di sviluppo sociale e lo spirito di innovazione. L’occhialeria era già fiorente a Venezia nel 1300 ma scomparve con la Serenissima. Nell’800 il mercato era tedesco e francese
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Ausilio visivo e accessorio di stile; motore di sviluppo storico e sociale e oggetto capace di rivoluzionare la percezione del mondo; una lunga storia di innovazioni e una palestra di creatività. L’occhiale è tutto questo e molto altro, al Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore, in provincia di Belluno.
A pochi metri dalla Casa Natale di Tiziano, non passa inosservata la moderna struttura che dal 2007 è la funzionale sede del Museo, frutto di un’idea nata già nel 1956 quando, in occasione dei Giochi Olimpici Invernali a Cortina, fu realizzata la prima Mostra dell’occhiale attraverso i secoli.
Idea che, però, prese forma solamente nel 1990, quando il primo Museo fu inaugurato nella vicina Tai di Cadore, per poi trovare più confortevoli spazi per le sue ampie collezioni, molto accresciute negli anni, nell’attuale sede. E non si tratta di un’esposizione dedicata esclusivamente agli appassionati di storia, ai cultori del design o agli studiosi di ottica, ma di un luogo di riflessioni profonde e di stupori inattesi.
Un museo unico in Italia
Un museo, unico in Italia, che espone non solo montature di ogni foggia, epoca e materiale, ma un’ampia varietà di reperti che hanno a che fare con la vista, dagli antichi occhiali a snodo a quelli da parrucca, dai pince-nez agli occhiali con impugnatura (fassamano), fino a ventagli, bastoni da passeggio, tabacchiere, spille e ciondoli che celano lenti da vista o piccoli occhiali pieghevoli.
Ed anche binocoli e cannocchiali per guardare l’invisibile agli occhi, così come lanterne magiche e stereoscopi per visioni fantastiche o oggetti devozionali d’arte popolare per la protezione degli occhi. Un’attenzione completa alla vista, insomma, annunciata fin dall’ingresso, che accoglie i visitatori in uno spazio oscuro illuminato da una grande pupilla e da una serie di sguardi, sottolineando l’importanza dell’occhiale come sostegno alla conoscenza e alla ‘messa a fuoco della realtà’.
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Patrimonio di 5.000 pezzi
Conservazione e condivisione, ma anche digitalizzazione e formazione, sono alcuni dei molti ambiti in cui il Museo dell’Occhiale è impegnato, partendo dal suo patrimonio di circa 5000 pezzi, molti dei quali rientrano nel Catalogo dei Beni Culturali della Regione Veneto, accompagnati da un ricco apparato iconografico che diventa una guida preziosa per seguire l’evoluzione dei materiali e delle forme dal 1300 ad oggi.
Inoltre, per progettualità e rete di significative relazioni, il Museo dell’Occhiale è anche una delle anime del progetto Terre dell’Occhiale - Ecomuseo dell’occhialeria bellunese, che mira a collegare musei e siti industriali del territorio per creare un sistema turistico sostenibile del Distretto industriale dell’occhiale, cui dedica l’intero secondo piano.
Qui ci si può immergere nelle origini del primo laboratorio di ottica, sorto a Calalzo nel 1878, quando l’occhialeria – la cui industria era già fiorente a Venezia nel 1300 ma scomparve dopo la caduta della Serenissima – era tutta di provenienza francese o tedesca.
Immagini storiche, fotografie e ricostruzioni degli ambienti lavorativi approfondiscono gli aspetti sociali legati al lavoro nell’industria dell’occhialeria in Cadore come alternativa all'emigrazione, con particolare attenzione alla manodopera femminile e infantile e alle lotte sindacali che hanno caratterizzato questo settore. Una storia arricchita da dettagli sulla produzione cadorina e bellunese, dalle innovazioni degli anni Cinquanta alla diffusione di materiali innovativi fino alle ultime tendenze del design contemporaneo: una sequenza sorprendente che rileva l'importanza degli occhiali come simbolo della capacità di vedere meglio, in ogni senso.
Messner, Ghedina, Goggia: occhi e sport
Al Museo dell’Occhiale, a 30 km da Cortina, l’attesa delle Olimpiadi 2026 sarà scandita dalla mostra “Occhiali Olimpici: la protezione degli occhi nelle attività sportive” .
Inaugurata nel settembre scorso e continuamente arricchita di donazioni di grandi sportivi, accoglie già occhiali di Reinhold Messner, di Christian Ghedina, di Sofia Goggia e di molti altri, per un racconto dello sviluppo tecnologico legato alla vista in ambito sportivo.
Visite, giorni e orari di apertura
l Museo dell’Occhiale (in via Arsenale 15 a Pieve di Cadore, BL) è aperto da mercoledì a sabato (orario dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 18). E, su richiesta, anche in altri giorni.
Biglietti: euro 7; ridotto euro 4.
Il Museo propone anche attività e percorsi didattici riservati agli studenti delle scuole e organizza e ospita numerosi incontri, conferenze ed eventi culturali.
Per informazioni, tel. 0435.5002
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