Le fiabe e il Ramandolo di Nimis
Gemma friulana, in provincia di Udine, tra vino, boschi, romanzi e leggende. Borghi rustici, canyon, percorsi naturali. E poi l’Abisso


A 20 chilometri a nord di Udine lungo la SP38, ben collegata dalla linea 270 di autobus dalla stazione ferroviaria del capoluogo friulano, in circa mezz’ora si arriva a Nimis.
Gemma dei Colli orientali, adagiata sui fianchi del monte Bernadia (h. 844 m), incastonata in una collana di geometrie di vigneti che producono il prezioso Ramandolo. Punto di partenza per esplorazioni lungo sentieri e piste forestali fra i boschi di faggi, olmi e acacie. Contenuti dislivelli portano alle frazioni e borgate che compongono il vasto e variegato territorio.
La bellezza che incantò Nievo
Il toponimo, in origine Nemas, rimanda alla radice celtica di Nem, santuario, o Nim bosco. La bellezza dei paesaggi ebbe presa anche su Ippolito Nievo che proprio a Nimis nel 1855 ambientò il romanzo “Il conte Pecorajo”, esplorazione letteraria del Friuli contadino prima dell’Unità. C’è l’opportunità per diverse mete di grande interesse naturalistico, storico-culturale e esplorazione enogastronomica.
A circa un chilometro dal capoluogo si raggiunge la borgata di Ramandolo; la prima traccia documentale è del 1273, sotto il potere del Patriarca di Aquileia.

Ramandolo, festa e arte
Dalla località deriva il nome del cru prodotto con uve di verduzzo giallo. Sarà lui il protagonista sabato 1 marzo della manifestazione “Il trenino del gusto”, organizzata dalla Pro loco nelle cantine e negli agriturismi, con una puntata alla distilleria che dal 1886 produce grappa dalle vinacce del prezioso bianco.
A Ramandolo sorge la chiesetta dedicata a San Giovanni Battista del XV secolo. All’interno affreschi di Gian Paolo Thanner e un polittico ligneo attribuito a Vincenzo da San Vito.
Dalle alture di Chialminis si gode uno dei panorami fra i più belli dei Colli, nelle giornate terse lo sguardo arriva alla laguna di Grado e a Lignano, ma anche all’Istria. Attraversati di boschi della Bernadia a sinistra si arriva alle grotte di Villanova (www.grottedivillanova.it, tel.3204554597, info@grottedivillanova.it).
Uniche in Europa, sono cavità “di contatto”, formate da due diversi tipi di rocce, un tripudio di ampie sale concrezionate e tortuosi canyon.
Un residente a Vigant
Proseguendo a destra la meta è la borgata di Vigant, un solo residente, a breve distanza si giunge all’Abisso omonimo. Uno spettacolo delle natura lungo le sponde del Cornappo, dalle acque cristalline, habitat ideale per la trota. L’orrido si presenta con un maestoso portale. La sua mappa si dipana in oltre 1700 metri di rami ipogei.

Siamo nel centro di un itinerario storico-naturalistico carsico caratterizzato da borghi rustici, edifici sacri, grotte ma anche ruderi di un maniero. Si tratta del castello di Cergneu, sorto presumibilmente su una difesa romana, donato nel 1170 al patriarca d'Aquileia da Voldarico marchese di Toscana. Della struttura fortificata, costruita sopra un ampio terrazzamento, sono visibili i resti murari della torre mastio quadrangolare che conserva finestre, feritoie e porta d’ingresso libero. Attorno si snodava la cinta muraria con andamento circolare e a sud-est si apriva l’accesso al complesso, fornito probabilmente di ponte levatoio. Prima del castello, superato un ponticello, si trova la chiesetta dei Santi Pietro e Paolo, già di Santa Maria Maddalena, fondata nel 1323.
La pieve dei Santi Gervasio e Protasio, gemelli e martiri milanesi del III secolo, in località San Gervasio, è una delle chiese più antiche del Friuli, come riporta lo storico cividalese Paolo Diacono nell’VIII secolo. Degno di visita il santuario settecentesco della Modonna delle Pianelle in località Planedis, edificato su una chiesa risalente al 1467. Si narra che durante un’apparizione la Madre di Gesù chiese agli abitanti di Nimis che venisse costruito nel luogo dove lei lasciò delle “pianelle”, mattonelle; un’indicazione precisa del sito scelto.
Esplorazioni in mountain bike
Belli e vari i percorsi per mountain bike proposti dall’associazione di ciclisti, ma volontari manutentori dei tracciati, Maglianera – www.maglianera.org.
Quello che parte dal centro di Nimis è lungo 12 chilometri, immerso nella natura della pedemontana fra torrenti e boschi cedui incontaminati. Lugnesie, Madrak e New Mataruss sono i nomi dei tre track a basso dislivello, adatti anche per principianti accompagnati, ideali per allenamento di bikers esperti.
Il vino che va a nozze con gli uessuz
Il Ramandolo? Primo vino Docg del Friuli Venezia Giulia, è il classico “dolce-non dolce” , ottenuto in un “cru” dallo speciale microclima ai piedi del monte Bernadia, tra Nimis e Tarcento. Una produzione di “nicchia” di una ventina di vignaioli. Il vino, divenuto famoso per la perfetta intesa con gli storici biscotti “uessuz” di San Gervasio, è ottimo con formaggi saporiti o erborinati. Un compagno di classe sorseggiato da solo, leggendo un libro o conversando
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