La Tipoteca di Cornuda, una questione di carattere
È museo ma vive nella contemporaneità di workshop e continue scoperte
di fili riannodati
Dalla fine dell’Ottocento e fino agli anni Sessanta del Novecento migliaia di operai, e soprattutto operaie, hanno realizzato filati e spaghi in quello che era il Canapificio Veneto di Cornuda, grande complesso industriale sulla riva destra del canale Brentella, ai piedi delle colline trevigiane.
Di quella storia oggi resta un rilevante complesso di archeologia industriale nel quale si sono insediate alcune altre imprese, e nel quale i fili di un’altra importante storia sono stati tesi e intrecciati in trame che odorano d’inchiostro e orditi che riecheggiano i rumori di torchi, presse e linotype.
Dove si legge la storia della stampa
Da oltre vent’anni, infatti, negli spazi dell’ex chiesa e dell’ex foresteria del canapificio è allestita la Tipoteca Italiana, fondazione privata che raccoglie la storia della stampa e del design tipografico in un museo che, oltre ad offrire inedite suggestioni, stimola anche il dialogo tra passato e contemporaneità.
A riannodare i fili fra strumenti e processi del passato e l’epoca della stampa digitale ci hanno pensato i fratelli Antiga, stampatori ed editori, che già negli anni Novanta hanno iniziato a contattare migliaia di tipografie di tutta Italia per poter rilevare macchinari e set di caratteri di stampa dismessi, sostituiti dalle nuove tecnologie e relegati in qualche magazzino.
E non per collezionismo o amarcord, ma per salvare dall’oblio centinaia di macchine da stampa di varie epoche e oltre 5000 famiglie di caratteri di piombo e di legno, spesso rare o addirittura uniche al mondo, e creare uno spettacolare percorso in uno spazio di grande fascino architettonico punteggiato anche di eleganti soluzioni e decorazioni di design.
La mostra permanente
La mostra permanente è una successione di macchine silenziose da ammirare anche da passerelle sopraelevate, alle quali si aggiungono periodicamente nuovi altri macchinari raccolti in tutta Italia e restaurati per tornare ad essere perfettamente funzionanti, spesso messi in funzione per progetti culturali, didattici e anche professionali.
Fanno loro da cornice preziose cassettiere (che già da sole raccontano storie di ingegnosi intrecci tra funzionalità e bellezza) nelle quali sono catalogati con precisione un’infinità di antichi caratteri di stampa che tornano periodicamente ad essere protagonisti di attività diverse o di workshop tenuti da designer internazionali.
Perché la Tipoteca Italiana, inizialmente dedicata ai cultori dell’arte tipografica, dopo qualche anno di attività ha ricalibrato la sua esposizione e i suoi linguaggi a beneficio della curiosità dei nativi digitali che, pur non avendo mai visto un carattere di legno o di piombo, utilizzano continuamente le loro evoluzioni, i font.
Grafica a caratteri mobili e grafica contemporanea
Accoglie così lo scambio continuo e attuale tra la stampa a caratteri mobili e il mondo della grafica contemporanea e propone l’utilizzo di macchine e caratteri a piccoli gruppi, anche amatoriali, per illustrare un antico mestiere d’arte che continua ad essere fonte d’ispirazione. Un’ala del museo è dedicata alla stamperia laboratorio dove si possono imparare, per esempio, tutti i segreti del letterpress oggi tornato di moda, ma anche della calligrafia o della legatoria.
Ed è emozionante studiare da vicino l’opera manuale dei tanti creatori dei caratteri, dei font ancor oggi in uso e di segni dimenticati per le ragioni più diverse.
Ricostruendo così, anche per i non addetti ai lavori, il valore e i messaggi intrinsechi in ogni carattere che, come tutti i segni, è soggetto alle influenze del tempo, delle mode e delle idee. E dalle magnifiche cassettiere della Tipoteca, tra le insolite atmosfere dei suoi ambienti, quei segni di un passato nemmeno poi così lontano continuano a spiegare anche i segni del presente e a ispirare anche quelli del futuro.
La collezione Olivetti in mostra
Fino al 21 dicembre Tipoteca Italiana ospita la mostra “Olivetti. Storie da una collezione”, curata da Ronzani Editore che lo scorso anno ha curato la pubblicazione di un volume sul tema. La mostra esplora novant’anni di storia dell’azienda Olivetti attraverso progetti, disegni, brochure, libri aziendali, libretti d’istruzione e cataloghi, che ne raccontano l’evoluzione e il forte legame con la comunicazione visiva. Si visita negli orari di apertura del museo.
Organizzare la visita: orari e biglietti
La Tipoteca Italiana è ospitata nell’antico complesso del Canapificio Veneto, che iniziò la sua attività di produzione di corde e spaghi nel maggio 1883, a Cornuda (via Canapificio 3). È aperta da lunedì a sabato (9 - 13 e 14 -18) e realizza aperture straordinarie su appuntamento (Informazioni 0423.86338 - museo@tipoteca.it). Il biglietto d’entrata è di 5 euro, 4 euro per studenti e over 65 e gratuito per under 8 (tipoteca.it).
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