Verona, una nuova storia d’arte e di passione
Il grande passato ma anche l’arte contemporanea: l’università della città scaligera diventa anche polo culturale


Una città romana, medievale, gotica; e poi scaligera, rinascimentale, austriaca. Verona è una magnifica sovrapposizione di stili e di storie, poiché «si è sviluppata progressivamente e ininterrottamente durante duemila anni, integrando elementi artistici di altissima qualità dei diversi periodi che si sono succeduti», come afferma l’Unesco, che l’ha inserita, nel 2000, nel suo Patrimonio Mondiale.
Ma nuove storie di arte e di passione nascono anche in luoghi inattesi della città, come il Sistema museale dell’Università di Verona e il Museo diffuso per l’arte e i linguaggi della contemporaneità, esempio unico in Europa che, di fatto, trasforma l’ateneo veronese in un luogo di confronto quotidiano con l’arte e in dialogo con la città.
Il Museo diffuso
Una realtà nuova e innovativa, quindi, ufficializzata solo qualche mese fa, ma che nasce nel 2019, quando i collezionisti Anna Pedron e Giorgio Fasol, tramite la loro associazione AgiVerona che promuove progetti dedicati all’arte contemporanea, concessero in comodato d’uso all’Università un’ottantina di opere realizzate dopo il 2000 da artisti nazionali e internazionali, da allora esposte in diverse sedi dell’ateneo, per condividere con gli studenti – soprattutto ma non solo – la capacità dell’arte contemporanea di destabilizzare, aprire a nuove visioni e introdurre nuovi immaginari.
Nacque così Contemporanee/Contemporanei, la prima mostra pubblica permanente in Italia dedicata a opere prodotte nel XXI secolo, principalmente esposta nel magnifico Polo Santa Marta, sede dei dipartimenti di area economico-giuridica e della biblioteca economica, che sorge nel vasto complesso architettonico ottocentesco creato durante la dominazione austriaca della città.

Una mostra accompagnata da visite guidate, conferenze e iniziative culturali aperte a tutti, e anche da percorsi formativi per numerosi studenti che, conclusi gli studi universitari, sono già al lavoro in musei, gallerie ed enti.
Poi, negli spazi di Ca’ Vignal 3, altre 29 opere di giovani artisti e artiste della collezione AgiVerona, selezionate per entrare in dialogo con le attività di studio e ricerca nel polo universitario scientifico e tecnologico di Borgo Roma, hanno dato vita a un’altra mostra permanente liberamente accessibile al pubblico: Bios Techne. Corpo, ambiente e tecnologia.
Per dare spazio alla riflessione sui linguaggi della contemporaneità, in seno all’Università è nata la Commissione Contemporanea, piattaforma transdisciplinare sotto la cui egida sono stati organizzati negli anni convegni, incontri e iniziative. Insomma: una valorizzazione a tuttotondo della collezione in uso e dei suoi significati che, nel novembre 2024, ha spinto i coniugi Fasol alla donazione all’Università delle 110 opere già esposte, creando anche le basi per l’istituzione del futuro Sistema museale dell’Università di Verona – Sima, che coordinerà le attività dei musei e delle collezioni dell’ateneo.
Gli artisti delle mostre permanenti
Un patrimonio che continuerà ad arricchirsi anche con nuove donazioni di artisti e gallerie, e che diventerà quindi un vero centro di riferimento nazionale per i linguaggi della contemporaneità. Giovanni Morbin e Corinna Gosmaro, Loris Cecchini e Luca Bertolo, ma anche Gianni Caravaggio, Shilpa Gupta, Eva Marisaldi, Chantal Joffe, Riccardo Giacconi, Jeong a Koo, Matteo Atruia, Diego Tonus, Etienne Chambaud e Manuele Becheri sono solo alcuni degli artisti che fanno parte delle due mostre permanenti. Le mostre sono visitabili liberamente (da lunedì a venerdì dalle 8 alle 19 e il sabato dalle 8 alle 13) a Santa Marta e a Ca’ Vignal 3, per le quali sono anche calendarizzate visite guidate sempre aggiornate sul sito contemporanea.univr.it.
Medaglia d’Oro in Architettura
Il polo universitario di Santa Marta sorge in un edificio (panificio) militare austriaco, edificato tra il 1853 e il 1856 nel quartiere di Veronetta e che mantenne la sua funzione militare fino agli anni Novanta. Oggi racconta come “passato presente non siano antitetici, in architettura, ma complementari”, secondo la motivazione della Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana attribuita al suo progetto di restauro. (univr.it/it/santa-marta).
Bios Techne: indagine su scienza e società
A Ca’ Vignal 3, la nuova sede dell’Università di Verona nel polo di Borgo Roma, le attività di studio e di ricercar convivono quotidianamente con la mostra permanente Bios Techne. Corpo Ambiente e Tecnologia. Sculture, tele e fotografie del XXI secolo distribuite nei tre piani dell’edificio sono dedicate a temi sui quali la scienza sta indagando, dal corpo al cambiamento climatico, dalle tecnologie fino all’impegno e alla denuncia civile.
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