La reggia mozzafiato di Passariano
Esedre, barchesse, giardino d’onore e interni d’arte:la spettacolare Villa Manin a Passariano di Codroipo, in provincia di Udine. Dal prossimo giugno sono in calendario artisti internazionali da Sting a Gianna Nannini, da Riccardo Muti a Giorgia


Villa Manin di Passariano di Codroipo (Ud) è il complesso monumentale di villa veneta più vasto e importante in Friuli Venezia Giulia che oggi si ripropone nell’originaria fastosa bellezza, che nulla invidia alle regge europee, attraverso la tecnologia multimediale e in 3d. Il passato diviene presente a portata del visitatore nella magnificenza della dimora e dei corpi architettonici per complessivi 8500 mq degli 18 ettari di parco con alberi secolari.
Arrivando dalla A4 in uscita a Latisana si prende in direzione Codroipo, parcheggio gratuito nei pressi. Via treno e autobus i collegamenti sono frequenti da Udine.
La storia
La struttura, realizzata dalla metà del XVII secolo all’ultimo quarto del XVIII, non fu ideata da un solo architetto, l’impronta venne impressa da vari progettisti.
La regale vastità comprende l’edificio centrale e il parco, il maestoso abbraccio delle esedre, ispirate al colonnato di San Pietro in Vaticano, alla piazza Rotonda. Le barchesse porticate racchiudono un giardino d’onore con peschiere a lato del cancello d’ingresso.

I primissimi passi verso la costruzione della Villa risalgono al 1651, Ludovico I Manin incaricò Giuseppe Benoni, già impegnato nella Fortezza stellata di Palmanova, di realizzare i primi dieci pilastri.
A metà’700 comprenderà una cappella, cortili, piazze e un grande giardino all’italiana, e divenne la prestigiosa sede di rappresentanza della potente famiglia, perdendo così l’aspetto iniziale di casa padronale al centro di terreni agricoli.
Vi risiedette l’ultimo doge di Venezia, Ludovico Manin, ospitando Napoleone con Giuseppina Beauharnais. Bonaparte qui lavorò per giungere alla stipula del Trattato di Campoformio fra Francia e Austria del 17 ottobre 1797.

Le guerre mondiali del’900 causarono pesanti danni nei saloni e nelle stanze affrescati da Ludovico Dorigny e sulle parti esterne animate dalla bellezza di statue e decori lapidei. In particolare dopo la disastrosa disfatta di Caporetto fu attraversata dalle truppe in ritirata e adibita a ospedale militare.
Il regista Gianni Amelio vi ha girato scene del recente film “Campo di Battaglia”.
Fra il 1940 e il 1943 divenne rifugio segreto per le opere d’arte della regione e dell’Istria. Di quel periodo bellico parla il romanzo “Il ghebo” di Elio Bartolini ma molti altri sono gli scrittori che l’hanno resa coprotagonista di loro romanzi.
Il decadimento dalla proprietà privata, gli eredi contrapposti in lotte feroci arrivarono a stendere fili spinati di separazione, e il degrado del complesso porterà lo Stato a farsene carico. Prima affidandola nel 1961 all’Ente Ville Venete che avviò il restauro. Per poi passare di proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia. Da allora la Villa è sede di importanti mostre di arte antica e contemporanea. Due quelle visitabili, allestite per la direzione di Guido Comis (www.villamanin.it/mostre/).
Le visite
La residenza degna di un re, come la definì Carlo Goldoni, può essere visitata con guide, prenotazioni tel. 0432. 821211 email: bookshop@villamanin.it, www.turismofvg.it/it/turismofvg-cosa-fare/prenota, e audioguide gratuite disponibili anche su www. izitravel. it. In estate diventa il suggestivo palcoscenico all’aperto di grandi concerti.
Dal prossimo giugno infatti sono in calendario artisti internazionali da Sting a Gianna Nannini, da Riccardo Muti a Giorgia (www.ticketone.it). È anche sede della Fondazione Roberto Capucci, maestro della moda italiana nel mondo.
Una proposta di visita può iniziare dalla cappella roccocò, aperta gratuitamente sul borgo. La poesia di un bassorilievo in marmo raffigurante le anime purganti nella sacrestia vale un’attenta osservazione così come tutto il complesso decorativo e architettonico della chiesetta, rimasto integro nei secoli.
Il giardino (3d) delle meraviglie
Il Giardino delle Meraviglie è l’esperienza immersiva che, attraverso visori 3d disponibili nella scuderia, fa viaggiare fino al ‘700 alla scoperta del giardino della villa nell’epoca più fastosa, fra giochi d’acqua, giardini pensili, labirinti e modelli di fortezze. I quadri animati del Doge Manin, di Napoleone Bonaparte e Maria Amalia di Sassonia saranno altri compagni d’avventura.
Info:bookshop@villamanin.it, telefono 0432.821258.
Il prezioso diario del giardiniere
“Il giardiniere di Villa Manin” (Santi Quaranta) di Amedeo Giacomini, poeta e narratore, ripubblicato dall’ERPAC FVG, è uno fra i più affascinanti e delicati “diari” della letteratura italiana. Voce narrante l’uomo alla vigilia del pensionamento, ripercorre in 5 giorni la sua vita nel parco, fra alberi, fiori e animali, nell’alternarsi di fasti e decadenza.
Una guida unica, preziosità dai testi del poeta Gian MarioVillalta e dello scrittore Dino Barattin.
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