Fincantieri, in nove mesi perdite per 96 milioni. Nuovo piano industriale in vista

Il Cda ha approvato la trimestrale. Sui conti pesano gli ordini a bassa marginalità, l'andamento di Oil&Gas e la controllata brasiliana Vard. Dopo le dimissioni del dg Mangoni, titolo chiude a -1,83%

UDINE. Fincantieri registra nei primi 9 mesi dell'esercizio perdite di pertinenza del gruppo per 96 milioni, rispetto all'utile di 73 milioni di un anno fa.

Lo comunica il Cda del gruppo al termine della riunione no stop dedicata all'esame dei contri relativi al terzo trimestre dell'anno, e alla presa d'atto delle dimissioni del direttore generale, Andrea Mangoni, rassegnate in data 9 novembre.

Il colosso della cantieristica ha anticipato che, insieme al bilancio 2015, presenterà il piano industriale di gruppo tenendo conto dell'esito delle rilevanti trattative commerciali in corso che avranno effetti anche sui piani produttivi del gruppo.

Venendo ai dati di bilancio, Fincantieri segnala ricavi per 3.032 milioni (erano 2.935 milioni un anno fa).

Il margine operativo lordo si porta a 6 milioni (207 a fine settembre 2014).

L'ebit è negativo per 74 milioni, contro un ebit positivo per 132 milioni.

La posizione finanziaria netta è negativa per 506 milioni, rispetto al dato positivo per 44 milioni di fine 2014.

Gli ordini acquisiti di Fincantieri si attestano a 4.852 milioni, dai 4.247 milioni a fine settembre 2014.

In un anno il portafoglio ordini è salito da 14.590 milioni, a 17.605 milioni, mentre il carico di lavoro (backlog) si porta da 9.472 milioni a 11.558 milioni.

Quanto al piano industriale in elaborazione, spiega Fincantieri che "terrà conto dell'esito delle rilevanti trattative commerciali in corso e dei conseguenti piani produttivi ed espliciterà le modalità di risoluzione delle criticità citate e gli obiettivi economico-finanziari di breve e medio termine. Illustrerà inoltre le azioni per sviluppare ulteriormente le sinergie tra Fincantieri e Vard e proseguire la strategia di internalizzazione delle attività ad alto valore aggiunto".

"Fincantieri - ha dichiarato l'ad Giuseppe Bono nella nota che accompagna la trimestrale - sta lavorando a un piano industriale finalizzato a un adeguato ritorno per gli azionisti".

"Le direttrici principali del piano saranno improntate - spiega Bono - a interventi di carattere organizzativo per migliorare l'efficienza operativa e alla rinnovata attenzione al mercato remunerativo dell'after-sale, che garantisce all'azienda una crescita più stabile e diversificata, unitamente alla costante innovazione di prodotto e di processo. Per quanto riguarda Vard, il piano prevederà un ulteriore sviluppo delle sinergie produttive e ingegneristiche con Fincantieri e la risoluzione definitiva delle criticità in Brasile".

Rispetto all'andamento della gestione. questo riflette "il forte incremento dell'attività produttiva e di progettazione. Tale incremento è conseguenza dell'importante crescita del portafoglio ordini. Tuttavia, il peso degli ordinativi di navi prototipo, acquisiti a bassa marginalità nella fase più acuta della crisi per sostenere l'attività produttiva, ha penalizzato la redditività del gruppo. A ciò si sono aggiunti gli effetti della crisi del settore Oil&Gas, causata dalla non prevedibile discesa del prezzo del petrolio, e il perdurare delle difficoltà di Vard in Brasile, legate anche alla situazione economica e politica del Paese", ha concluso Bono.

In relazione alle dimissioni del direttore generale e componente del Cda di Fincantieri, Andrea Mangoni, comunicate al mercato in mattinata, nella nota Bono si limita a ringraziare "il consiglio e l'azienda tutta, il dottor Andrea Mangoni, al quale formulo - ha concluso Bono - i migliori auguri per i nuovi passaggi professionali".

Nella relazione del Cda, infine, si riprende la notizia delle dimissioni rese in data 9 novembre. "La società dichiara - si legge - di non essere a conoscenza delle ragioni alla base di tali dimissioni".

La notizia ha impattato sull'andamento del titolo in Borsa che ha chiuso la giornata con una flessione di -1,83 per cento.

Domani, 11 novembre alle 9, è prevista una conference call dell'azienda con gli analisti.

 

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