Consorzio tutela Prosecco Doc, sos sulla vendemmia: «Fateci assumere disoccupati»

Appello del presidente Zanette: «È ora di rimuovere gli ostacoli burocratici». Un terzo degli stagionali arriva da Romania e Bulgaria, ma non fanno la spola

CONEGLIANO. Manca personale per la vendemmia anticipata ad agosto? «Le istituzioni rendano possibile regolarizzare a tempo i tanti, troppi disoccupati lasciati dalla pandemia» è la sollecitazione del presidente del Consorzio Doc, Stefano Zanette, mentre si appresta a concludere, tra oggi e domani, la vertenza promossa dall’Associazione agricoltori di Trieste che sta bloccando l’iter di approvazione del disciplinare riguardante il Rosè. Su questo il presidente non vuole anticipare nulla, perché la trattativa è sul filo di lana.

A CACCIA DI MANODOPERA

Per quanto riguarda, invece, il popolo della vendemmia, invita a non enfatizzare le difficoltà relative all’ingresso di rumeni e bulgari, a causa della quarantena imposta dal ministro della salute, Roberto Speranza. Gli stagionali in provincia di Treviso sono circa 5 mila, un terzo arrivano dalla Romania e dalla Bulgaria.

Ma molti di loro – ricorda Zanette – sono già sul territorio, perché vengono impiegati stagionalmente anche per altri lavori in campagna, ad esempio la potatura. Dare, quindi, copertura ai numeri che mancano non dovrebbe essere un problema. Anche perché – fa presente Zanette – buona parte della vendemmia nell’area Doc è meccanizzata; solo in collina, quindi sulle rive, deve essere svolta a mano.

«NO ALLA BUROCRAZIA»

«È importante che, considerate le difficoltà di questa stagione, le istituzioni – aggiunge il presidente – non burocratizzino all’eccesso l’assunzione di disoccupati, pensionati o studenti italiani, come è avvenuto negli anni precedenti. Ma bisogna fare in fretta, se vogliamo utilizzare i voucher oppure altri strumenti normativi». Il voucher agricolo, per la Coldiretti, va indubbiamente semplificato.

IL PROBLEMA DEI VOUCHER

Sarebbe importante, per l’organizzazione agricola, un intervento urgente con una radicale semplificazione di questo voucher in modo che si possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà. I voucher – conclude la Coldiretti - sono stati per la prima volta introdotti in Italia proprio solo per la vendemmia il 19 agosto 2008, con circolare Inps con l’obiettivo di ridurre burocrazia nei vigneti e dare una possibilità di integrazione del reddito a studenti e pensionati che sono andate perdute in seguito all’abrogazione dovuta ai casi di abuso favorito ad un eccessivo allargamento ad altri settori e che in realtà non hanno riguardato il settore agricolo. Quanto all’apporto degli stranieri e nella fattispecie dei romeni, la loro partecipazione è preziosa perché consente di garantire professionalità ed esperienza alle imprese agricole. —

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