Export a Nordest: l'Istat certifica +4,3% nel secondo trimestre

Negli ultimi tre mesi l'area orientale scatta più del resto d'Italia: oltre 34 miliardi di vendite oltre confine. Sono 67 miliardi nei sei mesi (+1,9%). Friuli Venezia Giulia a +10,4%. Spiccano le performance di Padova e Trieste

Nel secondo trimestre 2016 tutte le ripartizioni territoriali mostrano un aumento congiunturale positivo delle esportazioni di beni: +4,3% per l’Italia nord-orientale, +3,4% per l’Italia nord-occidentale, +2,8% per l’Italia meridionale e insulare e +1,3% per l’Italia centrale. Lo comunica l’Istat nell'aggiornamento falsh relativo alle vendite all'estero.

A guardare però l'intero periodo del semestre, l'Istat certifica una stazionarietà tendenziale dell’export nazionale è sintesi dell’aumento registrato per le regioni delle aree meridionale (+11,1%) e nord-orientale (+1,9%) e del calo delle aree insulare (-23,1%), nord-occidentale (-1,6%) e centrale (-0,4%).

In cifre, a Nordest si registrano oltre 67 miliardi nel semestre, 34 solo nel secondo trimestre.

Tra le regioni che forniscono un contributo positivo alla crescita delle esportazioni nazionali si segnalano: Basilicata (+82,7%), Friuli-Venezia Giulia (+10,4%), Abruzzo (+13,6%), Emilia-Romagna (+1,6%) e Lombardia (+0,7%).

Tra quelle che forniscono un contributo negativo ci sono: Piemonte (-7,4%), Sardegna (-30,5%), Sicilia (-18,6%) e Lazio (-4,2%).

A trainare la crescita anche del Friuli Venezia Giulia sono soprattutti gli Stati Uniti. Quanto a capoluoghi cittadini l'istituto di Roma fa svettare Potenza, Milano, Trieste (+54,9%), Chieti, Firenze e Padova (+5,6%). Tra le province che invece contribuiscono alla diminuzione c'è Vicenza (-4,5%)al fianco di Torino e Varese.

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