Export del vino, Veneto proiettato verso i 2,5 miliardi di euro
La stima di Coldiretti arriva contestualmente alle previsioni vendemmiali di Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini che a Nordest stimano rese inferiori, ma ottima qualità
PADOVA. L’export di vino dal Veneto si avvia verso i 2,5 miliardi di euro, trainato dal Prosecco (ma anche dal Pinot grigio). Vale poco meno di un quarto delle esportazioni totali del vino italiano che nel 2021 dovrebbero superare gli 11 miliardi, complice la ripresa (post Covid) della ristorazione a livello internazionale.
«Con i suoi 100mila ettari di vigne, di cui quasi l’80% a DOCG e DOC, il Veneto si conferma uno dei principali produttori mondiali e quarta potenza per valore delle esportazioni» commenta l’Osservatorio Vitivinicolo di Coldiretti. Un fronte, quello dell’export,che vede la regione nordestina consolidare il suo ruolo nel panorama italiano. «La riduzione del 3,3% registrata nel 2020 sarà sicuramente colmata quest’anno. Le stime – continuano i tecnici - riportano il Veneto in linea con le previsioni di crescita pre-Covid, verso i 2,5 miliardi di euro di fatturato con le vendite all’estero».
Venedemmia
Le sensazioni della vigilia si vanno confermando mano a mano che la vendemmia 2021 entra nel vivo. La raccolta, quest’anno, sarà inferiore allo scorsa, ma la minor quantità non andrà a discapito della qualità, buona, a tratti ottima, il tutto in un mercato di forte ripresa.
A scattare l’istantanea sono state ieri Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini in occasione della conferenza stampa per la presentazione delle previsioni vendemmmiali, appuntamento che si è svolto online, alla presenza del sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Gianmarco Centinaio.
La produzione nazionale 2021 scende a 44,5 milioni di ettolitri, un dato in calo del 9% rispetto ai 49 milioni di ettolitri del 2020, ma la contrzione - determinata dalle anomalie di un meteo sempre più protagonista - non scalfisce il primato produttivo tricolore. La Spagna infatti è ferma attorno ai 40 milioni di ettolitri, la Francia paga dazio a un andamento climatico particolarmente avverso. Secondo le previsioni vendemmiali il vigneto Italia resiste e si presenta in buone condizioni, non solo all’appuntamento con la vendemmia, ma anche sul fronte cruciale della ripartenza. Incoraggianti i che provengono dalla domanda estera (2,7 miliardi di euro e +11% il risultato dell’export nei primi 5 mesi dell’anno) come pure dal mercato interno, trainato dalla riapertura dell’Horeca e dalla ripresa del turismo.
Guardando a Nordest, il Veneto, capofila a livello nazionale con quasi 11 milioni di ettolitri prodotti, segna una contrazione del -7%, riduzone tutto sommato limitata – specie se paragonata al -25% della Toscana –, la stessa che si registra del resto anche in Friuli Venezia Giulia dove la previsione è di 1,7 milioni di ettolitri (-7%), mentre il Trentino Alto Adige si attesta a 1,1 milioni di ettolitri (-10%) e l’Emilia Romagna a 6,7 milioni di ettolitri (-15%).
Veneto
La raccolta delle uve bianche base spumante è iniziata tra il 25 e il 30 agosto a Custoza e nei Colli Berici, dove la vendemmia è a circa il 10% del totale. A metà settembre si inizierà con il Merlot per poi passare, nell’ultima settimana di settembre, a Corvina, Glera e Garganega. La resa di uva/vino – stando alle previsioni - dovrebbe essere in linea con le vendemmie precedenti e la qualità delle uve si presenta generalmente molto buona.
Trentino Alto Adige
La vendemmia, con le varietà bianche precoci a basse quote, è iniziata ai primi di settembre e la maggior parte dell'uva sarà raccolta tra il 15 e il 30 di questo mese. Potrà probabilmente concludersi con i Cabernet Sauvignon verso fine la fine di ottobre.
Friuli Venezia Giulia
Anche qui la vendemmia è iniziata a fine agosto per le basi spumante e per alcuni vigneti di prima produzione. I primi di settembre si è dato il via alla raccolta di Pinot grigio, Pinot nero e ad alcuni cloni di Sauvignon, per finire con Traminer Aromatico, Chardonnay, Pinot Bianco, Glera (per Prosecco) e Ribolla Gialla.
Stando alle attuali condizioni climatiche, solo dopo il 20 di settembre dovrebbero iniziare i primi conferimenti di uve a bacca rossa (Merlot e Cabernet Franc) per terminare con la raccolta delle varietà tardive (Verduzzo, Refosco e Picolit).
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